79- per sempre (FINE)

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<Cosa farai?>

Hank si teneva un proiettile tra le mani, glielo aveva regalato suo padre quand'era ancora un ragazzo e tramite quel piccolo oggetto ora riusciva quasi a sentire la sua presenza.

Gabriel alzò le spalle in senso di resa.

<Sono stato un coglione , non avrei dovuto farla venire qui, lei non vuole più essere legata a questo posto e...>
Sospirò rumorosamente, guardando fisso davanti a se.

<a me>

Il capitano lo ascoltava silenziosamente, anche se non era molto d'accordo con le sue opinioni.
Aveva letto le schede mandate dall'accademia di Quantico, era stata una delle migliori nel suo corso , ottimi risultati e test psicologici passati senza alcun problema .

<può essere una grande risorsa per la squadra Gabriel>

<Ma se non mi vuole neanche vedere!>
Sbottò l'agente .

Era seduto ormai sulla poltrona dell'ufficio del suo superiore da più di due ore.
Cassandra se n'era andata subito dopo averlo visto, giusto il tempo di dire che avrebbe rifiutato l'incarico.

<Pensa che tu abbia usato questa scusa per riavvicinarti a lei, lo hai fatto?>
Lo sguardo indagatore di Hank inchiodò Anderson, lui alzò le spalle, con fare strafottente.
Era logico che l'avesse fatto.

<Gabriel ascoltami> sospirò l'uomo , con fare paterno.

<Voglio sperare che tu sia veramente innamorato di lei , e che lei ricambi , altrimenti sei licenziato>

Il moro alzò lo sguardo di scatto , per poi vedere un'espressione divertita sul volto del capo.
<Vai da lei , e cerca di farti perdonare >

<ma , come ...>

<ti verrà naturale>

Gabriel parcheggió l'auto in seconda fila e si precipitò fuori.

Che cosa diamine stava facendo?

Cassandra gli aveva detto chiaramente di non farsi vedere , eppure lui stava per bussare alla sua porta, avrebbe potuto persino denunciarlo.

Passò cinque secondi a sospirare rumorosamente prima di trovare il coraggio di suonare il campanello.

Era in torto marcio e non aveva la più pallida idea di quello che le avrebbe detto, non si era preparato neanche una frase.
Sperava solo che Cass apprezzasse la sua sincerità , perché gli era rimasta solo quella .

L'aria fredda gli punse le labbra , se le morse per il nervoso, fece per cliccare il pulsante ma sentì un rumore , provenire da dentro casa.

Sembrava proprio quello di un vaso gettato a terra, o forse un bicchiere .

Il suo istinto lo portò ad afferrare la pistola , la estrasse dalla cintura per poi puntarla verso la porta.
Poteva sentire il cuore battergli in petto ad una velocità esorbitante.

No pensò, non di nuovo

Uno strillo acuto che riconobbe di Cassandra squarciò il silenzio.
Dei passi pesanti.

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