Capitolo 8

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Elsah si svegliò a causa della voce di Harry, che stava cercando di farle aprire gli occhi.

"Els? Elsah, svegliati, piccola." La voce di Harry era dolce.

Dopo che Louis era andato via, Harry si era alzato e aveva fatto una doccia nel piccolo bagno dell'appartamento. Si sentiva così bene, così rinvigorito dopo che Louis gli aveva iniettato il sangue dell'Half. Non sudava più, non aveva più i brividi e nemmeno la febbre.

Tutto era passato, grazie al sangue di un Half.

Un dolce gemito sfuggì dalle labbra di Elsah mentre apriva lentamente le sue palpebre. Il suo corpo era sicuramente indebolito e si sentiva ancora stanca. Esausta. Spenta.

Sapeva che non avrebbe dovuto dar via altro sangue, ma cos'altro avrebbe potuto fare? Lo aveva perso troppo velocemente, senza consentire al suo corpo di crearne dell'altro per rimpiazzare quello perso. Ma Harry stava quasi per morire, quindi non aveva avuto altra scelta.

"Harry? Come stai?"

Si sedette sulle sue ginocchia, proprio davanti al divano, dove lei giaceva. "Elsah? Sto bene. Sono io quello che dovrebbe chiederlo a te. Stai bene?"

Lei annuì lentamente, tirandosi su a sedere. Ma mentre lo faceva, le venne un capogiro, così portò la sua mano sulla fronte.

"Sono uscito a comprare del succo d'arancia e dei salatini dopo che Louis è andato via," disse Harry dolcemente.

"Non dovevi." Guardò dritto nei suoi occhi, leggermente socchiusi per via del sorriso sulle sue labbra. C'erano dei segni leggeri sulle sue guance - fossette. Anche se Elsah non disse nulla, sentiva il bisogno di far scorrere le sue dita lungo le sue guance, di essere in grado di toccare le sue fossette.

"Vuoi mangiare qui, o sul tavolo?" Disse Harry insicuro, alzandosi. "Perché l'ho chiesto? Porterò il cibo qui. Non muoverti."

Ritornò con un bicchiere di succo d'arancia ed un piccolo pacco di salatini. Elsah si tirò su a sedere, spostando le gambe per lasciare un po' di spazio ad Harry.

Lui le porse il bicchiere di succo e poggiò i salatini sul suo grembo, sedendosi poi accanto a lei. Non appena lei lo ringraziò, lui si chinò per prendere le sue gambe e metterle sul suo grembo. "Dovresti riposare."

Il sangue arrivò sulle sue guance per via del comportamento spavaldo dell'uomo attraente, e lei cercò istantaneamente di togliere le sue gambe da sopra di lui, ma Harry non glielo lasciò fare e posizionò invece un braccio su di esse. "Elsah, bevi il succo d'arancia. Non farti problemi."

Elsah aprì la sua bocca per parlare, ma nessuna parola ne venne fuori. Non sapeva perché non volesse togliere le sue gambe da sopra il suo grembo, anche se avrebbe dovuto farlo.

Ma lui la balenò con un sorriso provocante mentre si rilassava sul divano, il suo braccio attorno le sue gambe, e annuì. "Va tutto bene, non mordo."

Elsah scosse la testa, lasciandosi sfuggire una risatina. "Okay."

"Ora bevi il succo, o ti morderò." Scherzò, ritornando a guardarla. Elsah era di una bellezza sovrannaturale, aveva qualcosa di così perfetto e disumano. I suoi capelli, che erano di un chiaro biondo platino con delle punte viola, erano tirati in una coda di cavallo, lontani dal viso.

Forse era questo il motivo per cui lui era così attratto da lei - Elsah era perfetta, innocente ed impeccabile; e per una persona imperfetta e corrotta, lui era una falena e lei una fiamma. Tutto riguardante lei lo attirava in questa fiamma.

E per lei, lui era completamente l'opposto - era imperfetto, difettoso e solo un semplice umano. Ma era bellissimo, anche con quel poco di acne presente sul suo viso, anche con i suoi capelli spettinati e la sua pelle sfregiata.

Impiegò alcuni minuti per finire il succo, durante i quali le dita di Harry avevano continuato a disegnare dei cerchi sulle sue gambe. I pantaloncini neri che stava indossando non la coprivano tutta, il resto della sue pelle bianca scoperta contrastava il tessuto nero.

La pelle d'oca, che spuntò sulla sua pelle per via del suo tocco, non passò inosservata - lui se ne accorse, la percepì sulla sua pelle e la guardò con un sorrisetto non appena realizzò cosa il suo tocco le stesse facendo.

"Andiamo fuori da qualche parte - ovviamente, quando ti sentirai meglio." Propose audacemente Harry.

Elsah tossì lievemente, e poi annuì. "Okay. Va bene tra un'ora?"

I suoi occhi si spalancarono, sorpresi. "Oggi? Davvero? Stavo pensando a domani -"

"Solo se vuoi - " Aggiunge Elsah. "Possiamo andare domani, se non vuoi -"

"No, no, va bene. Anzi è perfetto. Usciremo tra un'ora allora." La interruppe Harry, un enorme sorriso sulle sue labbra.

"D'accordo," annuì, cercando di muoversi per riempire un altro bicchiere di succo.

L'uomo dagli occhi di giada se ne accorse immediatamente, e si alzò prima che potesse farlo lei, prendendo il bicchiere dalle sue mani. "Andrò io a prenderne dell'altro, tu rimani qui." Insistette, e poi sparì in cucina.

Insatiable (italian translation)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt