Capitolo 15

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Quella notte, Harry aveva dormito sul divano, Zayn si era addormentato davanti la porta chiusa della stanza di Elsah. Si era portato lì i suoi libri e il suo portatile, per assicurarsi che il ragazzo malato non sgattaiolasse nella sua stanza, per nessuna ragione al mondo.

Si era addormentato pensando a quanto fosse altruista Elsah, e a quanto si fosse spinta oltre per aiutare qualcuno che lei a mala pena conosceva.

La mattina dopo, quando Elsah si svegliò, Zayn stava ancora dormendo contro la porta della sua camera. Così, quando lei uscì dalla stanza per andare in bagno, rimase sorpresa nel vederlo lì a terra.

Zayn si fece sfuggire un sussulto spaventato, sobbalzando mentre si tirava su a sedere. "Ellie?"

"Zayn," aggrottò le sopracciglia, scuotendo la testa ed abbassandosi per poggiare una mano sulla spalla di lui. "Stai bene? Mi dispiace!"

Zayn sbatté le palpebre, ancora mezzo addormentato. "Sì, sì, non preoccuparti, El. Sto bene."

"Non sapevo stessi dormendo qui fuori! Scusami."

"Non devi scusarti," disse Zayn, rivolgendole un sorriso mentre si aggiustava gli occhiali. "Però mi aiuti ad alzare?"

Lei allungò la mano per aiutarlo, lui la prese e si alzò.

"Hai fame?" Chiese Zayn, chinandosi per raccogliere i suoi libri e infilandoli in uno zaino nero. "Dovremmo fare colazione."

"Certo." Concordò immediatamente, sorridendogli. Anche se si era appena svegliata, si sentiva stanca ed esausta. Elsah si rifiutava di pensare che tutto questo fosse dovuto alla quantità di sangue che aveva dato ripetutamente ad Harry negli ultimi giorni, senza neanche permettere a se stessa di riprendersi.

Io guarisco più in fretta degli umani, ripeteva a se stessa. Quindi, starò bene. Il mio corpo genererà altro sangue per sostituire quello perso.

E comunque Elsah non avrebbe continuato a dargli il suo sangue. Era solo per un po' di tempo, fino a quando Harry non si fosse ripreso del tutto. Probabilmente ci sarebbe voluta solo una settimana o giù di lì, e lui sarebbe stato di nuovo bene e non ne avrebbe avuto più bisogno.

E siccome Elsah sapeva che si trattava di una cosa momentanea, si sentiva in dovere di aiutarlo.

"Cosa vuoi mangiare?" Zayn interruppe i suoi pensieri, dirigendosi in cucina. Lei lo segui silenziosamente, prima di parlare.

"Quello che vuoi. Mi va bene tutto, davvero."

"Come ti senti?" Le domandò, entrando in cucina ed abbassandosi per aprire una delle credenze. Tirò fuori una padella, mettendola sul piano cottura, prima di dirigersi verso il frigorifero.

Elsah si morse il labbro, distogliendo lo sguardo da Zayn ed esitando a rispondere. Non aveva mai mentito a Zayn, eccetto la prima volta che lo aveva incontrato, quando non si fidava ancora di lui. Ma lo aveva mentito solo quella volta, circa un anno fa, e poi gli aveva sempre detto la verità.

Quindi esitò, perché non voleva dirgli che si sentiva un po' debole, altrimenti lui avrebbe dato la colpa ad Harry, anche se non era colpa sua.

"Sto bene," disse alla fine, decidendo di non mentire, ma allo stesso tempo di non dirgli tutta la verità.

Quando Zayn si girò a guardarla, alzò un sopracciglio e scosse la testa. "Se non ti senti bene, dimmelo Ellie. Ti posso preparare del succo d'arancia o il brodo."

Era grata per la sua gentilezza, gli angoli delle sue labbra si piegarono in un sorriso. "Il succo d'arancia andrà benissimo."

"Allora ho bisogno di alcune arance fresche. . . " Si affievolì, poggiando il contenitore delle uova sul bancone e dirigendosi di nuovo verso il frigorifero. Prese due arance, quelle che avevano comprato Elsah ed Harry l'altro giorno, e poi chiuse il frigo. Prese anche un spremiagrumi manuale, dandogli una veloce sciacquata sotto al lavandino, prima di iniziare a tagliare le arance con un coltello.

Insatiable (italian translation)Where stories live. Discover now