Capitolo 11

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Non so voi, mai noi iniziamo a shipparli. . .Helsah ⁉️

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Si asciugò le lacrime con la sua mano libera, l'altra in quella di Harry, mentre ritornavano nell'appartamento. Il suo cuore batteva velocemente, il terrore stava risalendo dal suo stomaco sotto forma di bile.

"Mi dispiace così tanto, Els, non pensavo che -" lui iniziò a scusarsi, stringendo la sua mano per calmarla.

Lei scosse la testa. "Va - va tutto bene. Io avrei dovuto dire di no - ecco perché non esco mai."

"Mi dispiace," si girò a guardarla, rallentando il passo mentre respirava profondamente.

"Cosa faremo noi?" Sibilò, nei suoi occhi c'era una tempesta alimentata dalla paura.

Il suo passo rallentò ancor di più, ora che si erano finalmente allontanati dai locali della città, frequentati da esseri oscuri e soprannaturali, ma anche da alcuni umani coraggiosi.

L'appartamento di Elsah si trovava in una parte più sicura della città. Generalmente, i Demoni, I Rivenditori Di Sangue e altri essere oscuri non si nascondevano da quelle parti. L'appartamento era prevalentemente circondato da un altro centinaio di palazzi, nei quali ci vivevano per lo più gli umani. C'erano anche degli Half, ma si sapevano nascondere bene, integrandosi il più possibile con gli umani.

Gli Angeli veri erano ancora più rari - si nascondevano persino meglio degli Halves. Dovevano farlo - era troppo pericoloso per loro. Se qualcuno li avesse scoperti, le notizie si sarebbero sparse come un incendio. Gli Angeli erano quasi una sorta di miracolo, dei quali si era sentito parlare solo qualche decennio fa, ma dopo una settimana di esposizione, nessuno di loro era sopravvissuto.

Non appena la voce della presenza di un angelo arrivava alle orecchie dei Rivenditori Di Sangue, e a quelle dei Demoni, la morte dell'angelo era inevitabile. I Rivenditori di Sangue e i Demoni sarebbero andati a caccia, i loro occhi attenti, i loro sensi intensificati, insieme all'adrenalina che scorreva nelle loro vene. Trovare un angelo era come vincere un montepremi - la ricompensa era senza limiti ed immensa. La loro vita sarebbe stata perfetta dopo aver drenato il sangue della vittima, vendendolo a prezzi spaventosamente alti; e ovviamente, come sempre, le richieste erano alte, quindi veniva esaurito in pochi minuti.

La sua testa sì girò per guardarla, osservando le lacrime che cadevano dai suoi occhi, le sue orecchie sensibili riuscirono a sentire il battito spaventato del suo cuore. "La domanda non è cosa faremo noi," si fermò, per scegliere attentamente le sue parole. "Tu non c'entri nulla. Sono stato io a causare questo casino, e sarò io a a risolverlo, okay?"

L'Half si morse il labbro, i suoi occhi esaminarono i tratti seducenti di Harry - le sue sopracciglia scure, i suoi occhi luminosamente verdi, la sua mandibola serrata e ricoperta da una leggera barba. Notò il modo con cui disse il 'noi', un'emozione sconosciuta si abbatté dentro di lei.

"Come?" Elsah gli rispose, la sua voce quasi un sussurro.

Harry abbassò lo sguardo, rompendo il contatto visivo con l'Half. "Non lo so, ma troverò un modo. Okay?"

Non appena finì di parlare, lasciò andare la mano di Elsah, avvolgendo il suo braccio attorno la sua schiena e avvicinandola al suo corpo.

Elsah smise di respirare, non appena si ritrovò contro il petto di Harry, il quale era saldo e forte. Si ritrovò paralizzata sotto il suo sguardo intenso, come se i suoi occhi la stessero bruciando. Era sconvolgente ed eccitante allo stesso tempo.

Anche l'altro suo braccio la abbracciò, entrambe le sue mani ferme sui suoi fianchi mentre rimaneva a pochi centimetri di distanza da lei. Alla fine, distolse lo sguardo, i suoi occhi si concentrarono sui tratti del suo viso perfetto, fermandosi poi sulle sue soffici labbra.

Insatiable (italian translation)Where stories live. Discover now