Capitolo 12

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Si chinò accanto a lui, poggiando una mano sulla sua schiena per confortarlo mentre continuava a liberare i contenuti del suo stomaco. Il suo corpo continuava a tremare, mentre si abbassava sul water, per vomitare violentemente.

"Harry, Harry. . . " Si agitò Elsah, le sue sopracciglia unite al centro per la preoccupazione.

Una volta calmatosi, fece dei respiri profondi, cercando di riprendersi.

"Cazzo," imprecò, alzandosi e dirigendosi verso il lavandino.

"Stai bene?" Chiese dolcemente Elsah, non sapendo cosa gli stesse succedendo. "Come ti senti?"

"Non so. Mi sento così. . . strano." Le rispose, aprendo il lavandino. Usò una delle sue grandi mani per raccogliere l'acqua e portarsela alla bocca, così da potersi risciacquare. Elsah lo osservò mentre portava l'acqua nella sua bocca e poi la sputava.

Fece una smorfia di disgusto a causa del sapore aspro nella sua gola, e poi bevve altra acqua per cercare di liberarsene.

"Forse è stato il sandwich?" Ipotizzò Elsah, accarezzando la schiena di Harry mentre lui sputava l'acqua un'ultima volta e poi chiudeva il lavandino.

"Non so, non penso." Rispose onestamente, girandosi per asciugarsi le mani all'asciugamano. "Mi sento come ieri, e l'altro ieri."

Elsah premette il palmo della sua mano sulla fronte di lui, trasalendo per la temperatura cocente. "Hai di nuovo la febbre."

Lui annuì, poggiandosi contro il mobile del lavandino e chiudendo gli occhi per fare dei respiri profondi. "Io. . . " Si affievolì momentaneamente, "penso sia sempre lo stesso malore. Uguale a quello degli altri giorni." Tossì.

Proprio mentre Elsah stava per parlare, Harry sobbalzò, sorpassandola a chinandosi di nuovo davanti alla toilette.

E dopo, come prima, iniziò a vomitare violentemente. Ma questa volta, non aveva nulla da vomitare - solo della bile, niente di più.

Il suo corpo si contorceva, e anche quando il suo stomaco aveva finito di rivoltarsi, le sue mani erano ancora tremanti. Velocemente, tirò lo sciacquone e si diresse di nuovo verso il lavabo.

"Non so cosa mi stia succedendo," la sua voce venne fuori ghiaiosa, mentre portava una mano piena d'acqua vicino le sue labbra.

E ancora una volta fece dei risciacqui, e poi chiuse il lavandino.

Elsah sospirò, scuotendo la testa. Sapeva cosa doveva fare - era l'unica cosa che poteva fare per aiutare Harry.

"Siediti sul mobile, Harry." Gli ordinò dolcemente, toccando il rivestimento in vinile del bancone. "Vado a prendere altri asciugamani umidi."

Annuì stordito, e dopo fece passare una mano tra i suoi capelli, prima di sedersi sul mobile, la sua schiena contro lo specchio.

Si fece sfuggire un sospiro angosciato e cercò di far cessare il tremolio delle sue mani chiudendole entrambe in dei pugni.

Quando Elsah ritornò, lui alzò lo sguardo su di lei, nei suoi occhi verdi ora c'erano diverse sfumature di verde, più scure, la sua pelle rossa ed ardente.

Esah poggiò attentamente sul bancone la piccola scatoletta che conteneva il coltello in platino, insieme ad un paio di asciugamani. Harry la osservò silenziosamente, ed anche se era malato, i suoi occhi erano attenti come sempre.

"Cosa stai facendo?" Sussurrò raucamente.

Lei sospirò, scegliendo attentamente le sue parole. "Devo prima farti abbassare la febbre."

Insatiable (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora