5.

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Dylan. Dylan O'Brien.



Non ho dormito. Non ho dormito neanche un secondo. Continuavo a ritrovarmi quei suoi occhi che mi fissavano nei miei pensieri. Stavo impazzendo. Dovevo uscire.

Presi cellulare, cuffie, sigarette ed accendino.
Uscì dalla finestra di Naomi, che era due case dopo la mia e mettendomi le cuffie, accesi una sigaretta.
Cercavo come sempre di soffocare i miei pensieri con una delle tante canzoni che amavo alla follia. Move Like U Stole It.
Era una di quelle canzoni conosciuta da pochi. Era per quello che mi affascinava forse.
La sigaretta ormai era finita e cercando di accenderne un'altra qualcuno mi tolse una cuffia dall'orecchio. Subito pensai che fosse Naomi che doveva chiedermi qualcosa. Mi girai di lato e vidi lui. Vidi i suoi occhi marroni, i suoi capelli neri sistemati a caso che lo rendevano ancora più bello, e quelle sue labbra perfette che desideravo si ritrovassero sul mio collo. Rimasi pietrificata.

《Non credevo fossi tipa che fuma.》
Disse mettendosi la cuffia che mi aveva tolto nell'orecchio.

《Fumo per scacciare i pensieri.》

《Credevo di essere l'unico umano sulla terra ad ascoltare Zz Ward.》Io con la bocca spalancata stavo quasi per sbavare.

《La ascolti?》Lui mise le mani sulle ginocchia e mi fissò.

《Beh, anche tu la ascolti.》Stava prendendo una sigaretta dalla sua tasca quando gliene porsi una io.

《Grazie.》La accese, e subito dopo aver aspirato e buttato fuori il fumo dalla bocca al mio orecchio, mi diede un bacio sulla guancia, si alzò e scomparve. Avevo la pelle d'oca.
Cosa mi stava succedendo?

Andai dentro, mi preparai di fretta ed andai a scuola. Non c'era Cassie, così passai la giornata a scrivere su un foglio: 《Beh anche tu la ascolti.》

Ero diventata pazza. Ma proprio da ricovero.
Ad un certo punto della lezione mi fece male la testa, così chiesi permesso per andare in bagno.
Ne trovai uno a pochi metri dall'aula. Aprì la porta e mi trovai il ragazzo per cui il mio cervello si stava per fondere attaccato al muro, con una ragazza che si stava strusciando su di lui a cui io vedevo solo la schiena e l'ammasso di capelli biondi che finivano sul collo di lui. Mi fissò ancora con quello sguardo. Come se sapesse che desideravo trovarmi al posto di quella ragazza che non sembrava per niente la bionda della sera precedente dato che aveva i capelli castani. Chiusi subito la porta. E mi accorsi che una lacrima mi stava rigando il viso e che sentivo come se qualcuno da dietro mi aprisse la schiena e strappasse il cuore spiaccicandolo a terra e rimettendolo dentro di me.
Perché sentivo tutto ciò? Neanche sapevo il suo nome. In quel momento trovai nel corridoio Cameron insieme ad un ragazzo un po più basso di lui, con i capelli neri. Stavo per andargli incontro per poi vedere che si stavano baciando e che si stavano per chiudere nello sgabuzzino dietro di loro.

Esiste un cazzo di posto dove qualcuno non inizi a strusciarsi addosso a qualcun altro? Dio mio.

Ad un certo punto sentii qualcuno mettermi le mani nei fianchi. Mi girai e vidi Thomas. Con quella sua chioma biondo scuro. Non ci pensai un secondo che mi fiondai nelle sue braccia in lacrime.

《Hey hey, che succede?》

《Un ricordo.》Mentii spudoratamente.

《È tutto apposto, ci sono io.》Mi strinse ancora di più a se.

Notai il ragazzo con gli occhi marroni di cui ancora non sapevo il nome fissarci, così mi avvicinai all'orecchio di Thomas.

《Mi porti a casa? Sono sfinita.》Sussurrai.

Lui spontaneamente senza pensarci mi prese in braccio ed io incominciai a ridere perché nessuno aveva mai fatto una cosa simile.
Andammo al parcheggio e mi fece sedere sulla sua auto nera nel posto accanto al suo davanti.
Poi lui si sedette alla guida e partimmo.

Psycho - Dylan O'Brien [Stallison]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz