7.

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Renderti mia.



《Signorina Argent.》Sento urlare. 《Signorina Argent sta per caso dormendo?》Alzai la testa di scatto con occhi ancora socchiusi per il mancato sonno.

《No signore.》 Era l'unica cosa che avrei voluto fare. Dormire. Non chiusi occhio pensando a quelle parole. E non capivo neanche perché avesse reagito così ad uno stupido bacio.
Naomi mi raccontò che non l'aveva mai fatto perché non gliene fregava una mazza delle sue chissà quante conquiste.

Passate le cinque ore di tortura senza qualcuno con cui parlare perché ovviamente Cassie aveva l'influenza. Tornai a casa con Naomi passando per il McDonalds, ed andammo a trovare Cassie a casa sua per farle un po di compagnia. Guardammo un film, ma decidemmo di non raccontarle niente di Dylan per non ricordarle i brutti momenti.
Si fecero le 17 ed io e Naomi andammo a lavoro. Dovevo ancora parlare con Thomas quindi nè io nè lei gli rivolgemmo parola per tutta la giornata.
Finalmente sembrava una serata tranquilla, senza traccia di Dylan, quando una folata di vento invase le mie narici.
Quell'odore ormai lo riconoscerei ovunque.
Così rimasi paralizzata per qualche minuto, con la costante paura che se mi fossi girata gli sarei andata addosso. Improvvisamente sentii delle mani calde appoggiate ai miei fianchi, delicatamente, rabbrividii al suo tocco. Poi scomparve.

Dovevo ancora capire come faceva ad apparire e scomparire a caso ogni fottuta volta.

Qualche secondo dopo la sua scomparizione vidi Naomi venirmi incontro ed io ero ancora in fase di pietrificazione.

《Allison oggi Pil è malato, tu te la cavi alla consol giusto?》Cazzo non avevo proprio voglia quella sera. Dovevo per forza farlo oramai.. Cos'è una discoteca senza musica?

《Sisi ci penso io, tu e Tom continuate a prendere ordinazioni.》Con passo veloce sorpassai tutte le persone intenzionate a ballare. Posai il grembiule dietro al bancone, sciolsi i capelli e mi diressi verso la postazione dj.
Feci un saluto a tutta la gente, mi misi le cuffie e feci partire la prima canzone. Guardai le persone ballare, strusciarsi, palparsi e vomitarsi addosso per il troppo alcool. Non era proprio bello come immaginavo guardare dall'alto la gente divertirsi.
Solo una persona mi fissava. Mi stava mangiando con gli occhi.

Era nella stessa posizione di quando me lo ritrovai appoggiato al muro di casa mia e si stava mordendo le labbra inferiori come segno di nervosismo, con una mano poi stuzzicava il pearcing che aveva sul sopracciglio sinistro. Mi tremavano le gambe a quella scena.

Ripresi il mio lavoro e quando alzai la testa per rincontrare il suo sguardo vidi una ragazza che si strusciava su di lui, una bionda. Lui restava in mobile nella stessa posizione in cui si trovava prima, ma la cosa più stana è che continuava a fissarmi. Come sempre. Come se volesse me al posto di quella bionda. Distolsi lo sguardo e cambiai canzone, continuando a fare il mio lavoro per una mezz'ora circa, finché non vidi più Dylan in pista.
Ecco adesso mi spunterà dietro sicuramente.
Era circa la trentesima canzone che cambiavo, quando mi venne lo stimolo di andare in bagno. Così cambiai canzone mettendone una abbastanza lunga per poter andare e tornare tranquillamente.

Andai in bagno e feci per uscire e ritornare in postazione, quando qualcuno di peso mi trascinò dentro ancora una volta, mettendomi la mano alla bocca. Sentivo l'odore di menta e colonia, inutile dimenarsi tanto era sempre lui.
Mi portò in bagno e chiuse a chiave, in un minuscolo spazio con un cesso in mezzo, come al cinema.

《Dillo che ti diverti a prendermi e sequestrarmi no?》

《Mmh, si dai.》Aveva un leggero sorriso che mostrava le fossette. Mi sciolsi alla vista di quel pearcing sotto la bocca.

《Cosa vuoi O'Brien?》Ritornai in me prima di perdere le staffe, era così difficile non perdere il controllo in un posto così stretto e silenzioso dove si sentivano i suoi battiti accelerare mischiati ai miei.

Psycho - Dylan O'Brien [Stallison]Where stories live. Discover now