13.

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Vuoi davvero scappare da me?



Tutto era così confuso. La testa mi stava scoppiando, e una sola scena si ripeteva in continuazione nella mia mente. Sembrava tutto un'enorme casino, un'inutile e orribile incubo. Ovviamente voi non sapete niente, non riuscite a capire, quindi partirò dal principio.

《Ti prego Allison perdonami.》Luke, il mio ex ragazzo, era venuto da NY, per farsi perdonare. Mi aveva tradita con la sua migliore amica, e questo è stato uno dei tanti motivi, della mia fuga.

《È tardi.》Farfugliai. La mia vita era perfetta senza lui, non poteva venire con la sua faccia perfetta, e rovinarmi tutto.

《In che senso?》Sembrava sorpreso dalla mia affermazione. Aveva già intuito avessi un'altro ragazzo. Ma ne sembrava sorpreso, credevo volesse sentirselo dire faccia a faccia.

《Io ho già un ragazzo, ed è molto più uomo di una merda come te.》Con il sorriso alle labbra, si avvicinò lentamente a me, guardandomi negli occhi. Milioni di ricordi correvano nei suoi occhi. Milioni di momenti passati insieme. Milioni di risate. Tutto quello che avevamo avuto insieme e che si era rovinato in un istante, improvvisamente, mi scivolò davanti in dieci secondi.
Era ovvio che mi mancava... Ma dovevo andare avanti. Non potevo cascarci ancora.

《Non ha importanza.》Affermò.

《C-come?》Balbettai. Mi sembrava normale essere nervosa, data la situazione, ma non dovevo dimostrare nervosismo. Dovevo essere più menefreghista. Cosa che con Luke non ero mai stata...

《Mi ricordo come mi guardavi Allison, mi guardavi con gli stessi e identici occhi che hai adesso, in questo momento. Non hai mai smesso di amarmi, e mai smetterai.》

《Va all'inferno Luke.》

《Non ti manca tutto ciò?》Quel suo sguardo su di me, mi creava ancora dolore, sentivo così tanta sofferenza ad averlo vicino ancora una volta. Speravo davvero che con la mia partenza si fosse arreso; che non lo avrei rivisto mai più. Invece sembrava si divertisse a farmi stare male. Sembrava volesse vedere il suo capolavoro, quello che aveva creato e che era riuscito a distruggere.

《Che cosa?》Feci un passo indietro. Giusto per prendere precauzioni, con un'essere del genere mi sarei aspettata di tutto. Ma lui si riavvicinò subito, ritornando con i corpi letteralmente attaccati. Velocemente mise le mani attorno al mio collo.

《Questo.》Le sue labbra in qualche modo, si ritrovarono sulle mie. Qualche anno prima, sarebbe stato normale. Ma adesso, tutto era perfetto senza di lui. Non poteva rovinarmi la vita, non ancora.
Chiusi gli occhi, lo spinsi e una lacrima mi percorse il viso per i troppi ricordi del passato.
Sobbalzai un'istante dopo, perché sentii dietro di me una bottiglia di vetro cadere a terra e rompersi. Così mi girai.

Dylan.

____

Dicono che quando stai male, la sera prima di andare a dormire le lacrime scendono da sole. Avete presente no? Quella sensazione che ti sembra di stare bene ma quando sei da sola e stai per andare a dormire, fai uno sbadiglio e credi sia una lacrima involontaria quella che ti esce dagli occhi. Sei convinta che quella lacrima sia sintomo di stanchezza. Beh in realtà non è involontaria. È una di quelle lacrime che esce da sola dopo tanto tempo che le trattieni, dopo tanto dolore che provi ma non te ne accorgi neanche di soffrire.
Ecco. Io mi sento così ormai da una settimana. Non so più dove sia Dylan, non so più se sia felice, se si sta creando una nuova vita senza di me, se mi abbia dimenticata. So solo che se riguardo il tatuaggio sul polso, piango una bambina di cinque anni, che sta cercando la mamma al supermercato, dopo essersi persa.
In qualche modo dovevo leviarlo questo dolore che mi sta causando la sua assenza nelle mie giornate. È come se un pezzo di me, quello più importante, se ne sia andato, nello stesso momento in cui il suo sguardo si perse nel vuoto, dopo aver visto il bacio tra me e Luke, come se da felice di vedermi, passasse alla delusione totale. Quel pezzo di me se ne è andato nel preciso momento in cui i suoi occhi marroni pieni di vita che fino a quel secondo prima mi avevano guardato come se fossi l'unica cosa bella di questo mondo, si buttarono in un burrone pieno di terrore, e non mi guardarono più, fissando il terreno, colmandosi di lacrime di delusione, o forse, semplicemente di odio.
Non credevo si potesse stare così male al ricordo di quegli occhi così intensi perdersi in uno sguardo che credevo non dover mai sopportare su di me.
Ritornando al mio dolore. Ho bisogno di aria, di uscire. Sono ormai sette giorni chiusa in camera mia, a fissare il soffitto, senza mangiare, dormire o farmi una doccia. Ho bisogno di stare da sola a casa e pensare all'enorme cazzata che ho fatto nel permettere a Luke di potersi anche solo avvicinare alle labbra che fino a qualche giorno fa appartenevano solo a Dylan..
Misi dei jeans neri, una maglietta grigia ed una felpa pesante grigio scuro.
Presi sigarette, telefono ed accendino. Stranamente.
Scesi al piano di sotto e di Naomi non c'era traccia. Sicuramente sarà con Thomas, pensai.
Esco di casa e mi siedo nel mio solito gradino, con una sigaretta tra le dita che veniva consumata dal vento.
Nella speranza che Dylan sbucasse da un momento all'altro.
Finito di fumare le chissà quante sigarette, mi girai e vidi Dylan, nei gradini di casa sua, con una ragazza. Misi accendino e sigarette in tasca e involontariamente scesi i gradini, ritrovandomi di fianco casa sua.
Aveva gli occhi tristi, pieni di rabbia, pieni di sofferenza. Uguali ai miei praticamente.
Non ci vidi più dalla rabbia. Le lacrime scorrevano sul mio viso deluso, il cuore si fermò per qualche secondo. Guardai Dylan, molto probabilmente lui si era accorto della mia presenza, e me ne ritornai indietro, andandomene dalla parte opposta alla sua casa. Feci qualche metro, e mi sentii qualcuno tirarmi dal polso, girandomi verso di esso.
Tutto d'un tratto quell'odore di menta e colonia si diffuse nell'aria intorno a me. Ero in lacrime, avevo gli occhi rossi, ed i capelli che volavano ovunque per colpa del vento congelato che ci circondava. Girai un secondo lo sguardo verso casa sua e la ragazza non c'era più.
Poi ritornai nei miei pensieri ricordando che il ragazzo, per cui avevo ormai capito di aver perso la testa, si ritrovava in qualche assurdo modo, attaccato a me, con una sua mano che mi bloccava la circolazione del polso, stringendo con tutta la sua forza. Ma sinceramente in quel preciso momento, non me ne fregava un cazzo.
Avevo lui, davanti a me, con un lacrima che gli rigava il viso, i capelli, quei capelli su cui io amavo affondare le mie mani, che andavano all'indietro da quanto era forte il vento; quel suo pezzo di ferro sotto le labbra che in quel momento avrei voluto solo sentirlo appoggiato al mio labbro inferiore, quel suo sorriso per cui io andavo pazza, quel mezzo sorriso che in qualche modo voleva chiedere scusa.. E quei suoi occhi.. quei suoi occhi che erano la mia fine, quegli occhi marroni, lucidi in quel momento, che desideravo guardassero solo me per il resto della mia vita. Lui.
L'unica persona che per me era tutto.
Si ritrovava di nuovo attaccato a me, ad implorare pietà con uno sguardo, senza dire niente. Come se con uno sguardo volesse farmi capire che infondo stiamo facendo una cazzata allucinante.
E dio, come lo amavo.

《Vuoi davvero scappare da me?》Le lacrime che gli spezzavano ogni parola, le guance bianche per il gelo, i capelli ormai bagnati da una leggera pioggia che stava per concludere, e quelle sue labbra leggermente aperte, per poter respirare più ossigeno, che in quel momento mancava a tutti e due.

《Solo se tu tornerai a riprendermi.》Mi strinse di più a se. La cosa che amavo di più di lui, era la sua stretta sul mio polso che aumentava sempre di più, come se avesse avuto paura di perdermi. Lo amavo così tanto.

《Allison non te ne andare mai più, non ce la faccio senza di te, è stata la settimana più straziante della mia vita...》In quel momento, in quel preciso momento, la parte mancante di me, che non riuscivo più a trovare da una settimana, era di nuovo con me, era di nuovo con noi.
Era tutto come prima.

《Sai, ci devo pensare, io non sono stata così male senza di te, e devo dir-》Si attaccò alle mie labbra, in quel modo che solo lui sapeva fare, in quel modo che mi faceva azzerare le parole, i pensieri, il ragionamento. Io mi ci perdevo nei suoi modi di fare. Nel suo modo di mettermi le mani sul collo, nel suo modo di farle scivolare sui fianchi, nel suo modo di tentare di prendere aria durante i baci, nel suo modo di amarmi... Poi si staccò lentamente togliendo la presa dal mio polso e serrandola sulla mia schiena.

《Scusa, era una settimana che non sentivo il sapore delle tue labbra, stavo impazzendo.
Cosa stavi dicendo?》Avevo completamente dimenticato il discorso per fargli credere di non dipendere da lui, ma come piano stava leggermente andando a puttane, quindi alzai bandiera bianca.

《Ehm... Non ricordo.》Dylan fissò le mie labbra, come a voler riassaporarle.《Senti Dylan.. Mi dispiace per quello che è successo, io non amo Luke, è il mio ex.. Io.. Io.. Io amo te.》Sorrise, ed in quel momento, avevo la completa convinzione di star per volare verso il paradiso fantasticando su quel sorriso perfetto, dedicato solo ed esclusivamente a me.

《Non avevo dubbi.》Si riavvicinò lentamente alle mie labbra, e mi lasciò un leggero e lieve bacio. 《Ti va di venire in casa mia?》Ritornò a sorridere.

《Solo se mi offri una tazza di caffè.》

《Anche due.》

Entrammo in casa, ma ovviamente non c'era nessuno. Mi aveva raccontato che abitava con la sorella maggiore, ma non era mai in casa. Ci stava parecchio male per questo. Perché lui la considera come una mamma, mentre lei non si preoccupa mai per lui.
D'un tratto il tatuato al mio fianco mi prese in braccio, portandomi nella sua stanza. Posandomi sul letto e iniziando a baciarmi il collo. Mi faceva impazzire. Era una cosa che adoravo. Mi erano mancate così tanto le sue labbra.
Poi scrutai per bene la sua stanza. Facendo cadere lo sguardo sulla scrivania.
Notai quattro foto incorniciate.
Quella a desta, era una foto della sua famiglia, da piccolo, insieme ai suoi genitori e a sua sorella. Stavano ridendo perché il padre faceva solletico a tutti e tre.
Nella seconda foto, ci stavano Naomi, Thomas, Cassie, Emily e lui. In una foto di gruppo. Dylan faceva solletico ad Emily. Cassie e Naomi ridevano a crepapelle. Mentre Thomas guardava sorridente Dylan ed Emily. Era proprio bello come gruppo. Era unito.
Nella terza foto c'erano Thomas e Dylan che sono concentrati a giocare con la Play. Però sorridevano. Nell'ultima... Nell'ultima eravamo noi due.
Eravamo noi due qualche giorno prima. Naomi era così attratta dal nostro rapporto che mentre Dylan mi baciava in pigiama sulle scale fuori casa, ci fece una foto.
Nel bacio si scrutavano i nostri sorrisi, felici di trovarsi dove volevano trovarsi.
Dylan ha pregato Naomi in venti lingue diverse per avere quella foto.
Solo quando guardai bene l'insieme delle foto, capii per quanto tutti noi eravamo importanti per lui. Capii quanto mi amava, anche se non riusciva ancora a dirlo.
Capii troppe cose lì dentro.

Dylan stava tranquillamente passando a baciare parti molto più interessanti. Quando Thomas spalancò la porta della camera, in lacrime. Dylan si staccò. Ci alzammo in piedi e guardammo Thomas che stava morendo lentamente.

《Dylan...》Disse correndo verso di lui, saltandogli addosso per abbracciarlo.《Sii forte, non sarà facile.》Ma in quel momento, non sapeva che con quella notizia, una parte di Dylan, si sarebbe spezzata.

_____

Intanto mi scuso per aver pubblicato così a caso, di sera, tardi.
Però tipo la scena che ho scritto di Allison e Luke, era un capitolo intero, solo che sembrava vuoto, così l'ho unito a stile flashback insieme al riapacificamento (?) con Dylan.
Spero vi piaccia.
Continuo a 10 commenti :3

-Did.

Psycho - Dylan O'Brien [Stallison]Where stories live. Discover now