Capitolo 3

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«Sì. Il cavallo. Lo abbiamo qui. Scappato? Probabile. Una mia allieva lo ha trovato con capezza e longhina ancora addosso. Che cosa?! Non più di un giorno, ovviamente...»

Era da una decina di minuti che Michele stava parlando al telefono con il proprietario di Glory, nel Club House. Io, seduta su una sedia in veranda, mi ero ormai arresa a cercare di capire il loro discorso.

Avevamo preso il baio, che adesso si trovava in box. Benny se n'era subito innamorata ed io non riuscivo proprio a capirla, visto che a me dava i brividi. Era rimasta vicino al suo box tutto il tempo, vantandosi di averlo trovato e preso con facilità. Peccato che ero stata io a vederlo per prima e che sempre io, stavolta con Mich, ero stata mezz'ora a cercare di avvicinarlo, mentre Benedetta era a mandare messaggi col cellulare alla staccionata.

«È scappato stamattina, mentre tentavano di portarlo via» spiegò Michele, abbassando la cornetta. «Ma dovrà...»

Non afferrai l'ultima parte del discorso, perché nel frattempo io mi ero alzata, avviandomi in scuderia. Avevamo già pranzato e la lezione pomeridiana sarebbe cominciata a breve. 

Mi fermai davanti al tondino, situato poco lontano dai box, dove Alessia e Deborah avevano lasciato Wind in mia assenza. Mi avevano raccontato che il grigio all'inizio era come impazzito e che aveva galoppato e sgroppato come un matto prima di calmarsi. 

Mi avvicinai alla staccionata. Avevano messo a Wind una coperta da box e delle fasce sulle zampe malandate e gli avevano anche lasciato una razione di mangime, notai, vedendo il cavallo immergere il muso nel secchio e masticare con energia.

«Wind! Vieni qui» esclamai, appoggiandomi alla staccionata e fischiando per attirare la sua attenzione.

Dopo qualche attimo di indecisione, il cavallo mi si avvicinò, rimanendo ad una distanza di sicurezza. Allungando una mano, gli accarezzai la corta criniera scura.

Era un cavallo splendido e mi piaceva proprio, eppure era ancora troppo diffidente. Honey sarebbe stata più alla mia portata, ma non sembravamo troppo affiatate. 

Lanciai un'occhiata distratta al Club House e Michele e Benedetta, in piedi sulla veranda, attirarono la mia attenzione. Stavano confabulando tra loro e il mio istruttore pareva molto arrabbiato. Incuriosita, cercai di capire cosa si stessero dicendo, ma ero troppo lontana. 

Mi allontanai confusa dal tondino, troppo immersa nei miei pensieri per notare Deborah che si avvicinava a Wind con gli occhi che le brillavano.

****

«Benedetta con Paprika, ovviamente! Alessia, tu con Falco. Sarah... tentiamo con Honey?» Michele stava decidendo a chi assegnare i cavalli e adesso fissava me con aria speranzosa.

Annuii scrollando le spalle. Avremmo fatto una passeggiata e l'idea mi piaceva, prima di scoprire che sarebbe venuta anche Benny. Ovviamente!

Una volta finito, Michele ci spedì a preparare i cavalli.

Presi dalla selleria una capezza e una longhina e corsi ai paddock per prendere Honey. Tornata nelle scuderie, la legai ad un box e cominciai a pulirle il trasandato manto palomino.

Honey era stata una famosa saltatrice ma, dopo la sua vincente ma breve carriera, era finita in misere condizioni, trascurata e trattata malissimo. Non essendo nemmeno una cavalla semplice da montare, era stata mandata al macello. 

Mentre le passavo delicatamente la spazzola sulle cicatrici, cercando di non farle male, riflettei sulla sfortuna che aveva avuto Honey. Avrebbe potuto continuare a fare salto ostacoli, magari in maneggio, e invece era finita in mani sbagliate, completamente ignoranti e sprecate per un talento come il suo.

My dream come trueWhere stories live. Discover now