Capitolo 17

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Quando comunicai a Michele la mia decisione di voler montare Tramontana in hackamore, il mattino dopo, lui mi rivolse un sorriso divertito.

«Qualcuno qui è rimasto scioccato dalla scena di ieri, eh?» mi canzonò, bloccandosi dall'ordinare le briglie, in selleria.

Io evitai il suo sguardo, punta nel vivo.  

«Un po'» ammisi alla fine, sospirando. 

Visto come Tramontana aveva reagito al morso, avevo pensato che l'hackamore, che lasciava libera la bocca, rappresentasse un buon compromesso.

Michele scrollò le spalle. «Per me non c'è problema. Ma voglio che tu sappia una cosa.» Distolse definitivamente l'attenzione dalle imboccature per rivolgersi a me. «Tramontana ieri ha tirato fuori il peggio di sé, ma era l'unico modo che avevamo per farle testare i finimenti in modo indolore, dopo averglieli fatti vedere e annusare.» Fece una pausa. «Non sono tutti come noi, lo sai, vero?»

Ripensai a quello che avevo formulato il giorno prima, osservando Deborah e Wind, e annuii.

«C'è chi non perde tutto questo tempo. Chi schiocca un morso in bocca ad un puledro e pretende che lui lo accetti. Gli distruggerà la bocca? Probabile, ma non gli interessa.» 

Michele aveva serrato i pugni e il suo tono si era fatto sempre più concitato. Dovevano essergli tornati in mente dei ricordi non esattamente piacevoli. 

«Quanta gente ho visto comportarsi così. Non puoi neanche immaginare, Sarah...»

Rimasi in silenzio, non sapendo cosa replicare, ma Michele si riscosse subito, scuotendo la testa. 

«Ma non era questo che volevo dirti. So che queste alternative all'imboccatura vanno molto di moda, soprattutto tra gli animi più sensibili...» Si interruppe per lanciarmi un'occhiata, e gli risposi con una linguaccia. «Ma non significa che facciano meno male di un morso. Anzi, alcune, se usate nel modo sbagliato, sono persino peggio. Come l'hackamore.»

Si interruppe per voltarsi verso le briglie appese al muro e, dopo una rapida ricerca, estrasse da quell'intrico di redini e imboccature proprio un hackamore. Mi indicò la spessa fascia di cuoio che dominava la testiera.

«Questa qui fa pressione sul naso. Sai che il naso è la parte più delicata del muso del cavallo? Soprattutto nella parte cartilaginea.»

Deglutii. Di colpo l'idea di usare l'hackamore con Tramontana, che tirava a tutto spiano, non mi parve più una grande idea. Di fronte alla mia reazione, l'espressione sul volto del mio istruttore si addolcì.

«Se la vuoi usare con Tramontana, non ho nulla in contrario. Quello che voglio dire è che, a prescindere dall'imboccatura che scegli, devi essere delicata. Usare un hackamore, un bosal o una bitless non ti autorizza a strattonare il cavallo solo perché non ha un ferro in bocca, intesi?»

Si era di nuovo accalorato e, dopo un momento, scosse la testa ridendo. «Scusami, Sarah. È che non puoi neanche immaginare ciò che ho visto...»

****

La lezione con Tramontana di quella mattina - senza hackamore - era andata benone. Vedendola rispondere così bene, avevamo persino provato qualche barriera e cavalletto sia al trotto che al galoppo. La cavallina era decisamente più a suo agio rispetto alle prime volte che la montavo.

Vista la sua enorme sensibilità, ventilavo sul serio l'idea di provare a montarla con una testiera senza imboccatura, in futuro, ma prima volevo assicurarmi che fossimo davvero in sintonia. Tramontana si fermava al mio fischio e accelerava l'andatura ad uno schiocco di lingua, ma avevamo ancora molto da fare. Michele aveva ragione: una testiera "alternativa" era impegnativa al pari di un filetto.

My dream come trueWhere stories live. Discover now