Chapter 38

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Quando arrivai a casa stavo letteralmente morendo di fame.

Lanciai lo zaino da qualche parte in salotto e corsi in cucina. Iniziai ad aprire la dispensa alla disperata ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. I miei occhi luccicarono alla vista di una barretta al cioccolato, la presi e proprio quando la portai alla bocca per addentarla mi venne strappata dalle mani.

-"Non c'è tempo da perdere abbiamo un programma da portare a termine" disse afferrandomi il polso e trascinandomi fuori.

-"Non si può rimandare? Sto morendo di fame" brontolai come una bambina sull'orlo di piangere.

-"Muoviti o il corso inizierà senza di noi" sogghignò entrando in auto. Lo seguii riluttante e iniziai a mordicchiarmi le unghie. In quel momento non avevo ne voglia di ribattere ne di fare domande che non avrebbero avuto una risposta. Dopo alcuni minuti si fermò di fronte un grande edificio colorato.

-"Che ci facciamo qui?" chiesi confusa leggendo i vari cartelloni pubblicitari che indicavano tutti i vari corsi disponibili tipo box, nuoto, tennis, ballo, canto, scherma, yoga e così via.

-"Ho iscritto entrambi qui" disse mostrandomi una piccola brochure anch'essa colorata. Gliela strappai poco delicatamente dalle mani e ne rimasi incredula leggendo il contenuto.

-"Non ti facevo il tipo a cui piacessero certe cose" spostai lo sguardo su di lui.

-"Vedrai che ci divertiremo a sparare i bersagli" sogghignò e lo guardai confusa.

-"Bersagli?" domandai per avere la conferma di quel che stava succedendo. Lui annuì continuando a mantenere un'aria divertita fin quando incapace di trattenermi scoppiai a ridere. Harry si accigliò, sicuramente si aspettava che protestassi o lo pregassi di cambiare corso.

-"Si sono sicura che ci divertiremo molto" cercai di trattenermi e gli ridiedi la brochure che non perse tempo a rileggere nervosamente.

-"Corso di cucina?!" urlò furibondo facendomi piegare dalle risate.

-"Ci dev'essere un errore!" continuò rigirandosi fra le mani il foglietto colorato con i nostri nomi sopra. Si allontanò da me e lo seguii fino alla reception. Gli restai a qualche metro di distanza ma lo sentii urlare lo stesso contro la segretaria. Dopo pochi minuti mi raggiunse ancora accigliato.

-"Sono degli incompetenti! Andiamo via" disse spingendomi ma mi bloccai. Lui capì subito le mie intenzioni e non perse tempo a opporsi.

-"Non se ne parla che io faccia uno stupido corso per femminucce" borbottò fulminandomi.

-"Lo farò da sola" scrollai le spalle sorridendo sfacciatamente. Strinse le labbra in una linea dura e si avvicinò sovrastandomi con tutta la sua altezza cercando di intimidirmi.

-"No" disse secco. Anche se ormai lo conoscevo non riuscivo ancora a domare la paura ogni qualvolta assumeva questo atteggiamento, ma non gliel'avrei data vinta, se ne approfittava troppo.

-"Lo farò che ti piaccia oppure no" mi imposi guardandolo negli occhi.

Sembrava una sfida di sguardi finché non si aggiunse la sua solita sfacciataggine.

-"Potremo fare altro" sussurrò al mio orecchio accarezzandomi una guancia.

Ecco, ora era sicuro che non avrei retto il confronto, però forse... potevo a usare la diplomazia.

-"Facciamo un patto" dissi guardandolo e attirando tutta la sua attenzione.

-"Se farai il corso con me potrai farmi una domanda qualsiasi a cui dovrò rispondere sinceramente" dissi sperando in meglio. Sembrò pensarci su, ma alla fine annuì, a quanto pare avevo centrato il punto stuzzicando la sua curiosità.

Deep ~H.S.Where stories live. Discover now