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Presente.

- Sai, mentre ero lì, chiusa nella mia stanza con Nic, iniziai a ripensare un pò alla mia vita, a tutte le brutte cose che mi sono capitate, a tutte le volte che ho sofferto per colpa di mia madre, a quando mi chiudevano nella mia stanza, da piccola e sentivo le urla di mamma e papà che litigavano.

Quando i discorsi venivano troncati, improvvisamente, ogni volta che entravo in una stanza con loro, a tutte le cose che per un motivo o per un altro mi andarono male... Ed iniziai a credere sul serio che dietro tutto questo ci fosse la mia famiglia, l'unica famiglia che conoscevo, l'unica che mi aveva cresciuta, l'unica su cui riponevo la mia fiducia. In quel momento si stava sgretolando ogni cosa, come se la mia mano stringesse con forse un piccolo fiore secco.

Ero appena scappata da casa di Alex dopo aver capito che dietro il mio stupro c'era lui, che in tutte quelle settimane aveva fatto finta di amarmi e invece era lui, che quella notte mi colse alle spalle, nel buio del boschetto e mi violentò. Ero tornata a casa, sperando nel conforto e nell'aiuto di Nic o di mia madre e invece trovai solo lui, più cattivo e spietato che mai, verso sua nipote, la sua unica nipote -

- Perché ti disse quella cosa? Che Allison non è tua madre? Perché ti rinchiuse nella tua stanza, impedendoti di avvertire qualcuno per aiutarti ? -

Voglio capire per poterti salvare e farti uscire da qua. Sono anni che proviamo a parlarti, ma tu dalla tua bocca non tiri fuori nulla di buono. Ora per la prima volta mi stai raccontando i fatti, come realmente sono andati, ma devi finire, devi dirmi che diavolo è successo in quella casa, quella sera! -

- Non è facile parlare di chi ti ha rovinato la vita, sappilo. Sto facendo un grande sforzo. Non so nemmeno se vale la pena lottare per uscire di qui -

- Certo che ne vale la pena. Sto studiando il tuo caso da anni! Voglio arrivarne a capo, ma senza il tuo aiuto non posso fare nulla, lo sai si? -

Passato.

Mi ero seduta sul letto mentre Nic guardava dalla finestra e ogni tanto si voltava verso di me. Era ormai mezz'ora che stavo chiusa lì dentro, la testa mi scoppiava, così anche tutto ciò a cui stavo pensando.

Gli chiesi più volte di dirmi la verità, di raccontarmi perché mi stava facendo questo e lui insisteva di voler aspettare l'arrivo di mia madre, come se solo lei potesse dargli il permesso di parlare.

Provai ad alzarmi per raggiungere la porta ed uscire, ma prese il mio braccio con forza e mi spinse contro il letto.

- Tu non esci, hai capito? - esclamò Nic, mentre ritornava alla finestra, come se facesse la guardia a qualcosa che stava per arrivare, come un soldato che fa da vedetta al forte.

Avevo sonno, gli occhi a tratti si chiudevano. Osservavo la stanza, illuminata soltanto dalle luci della strada, che rifletteva i suoi colori attraverso la finestra e trasformava gli oggetti in ombre e il viso, di mio Zio mi pareva mutasse forme diverse nella parete dietro di lui, che il lampione si impegnava a mostrarmi con la sua luce bianca.

Sentii un rumore, la porta al piano di sotto si chiuse di scatto e una voce Gridò forte:

- Nic! L'ho trovata! . Scendi. -

Nic si spostò di scatto, attraversando la stanza e lasciando che la sua ombra si spostasse con lui verso la porta.

La aprì e gridò con lei.

- Allison ! Arrivo -

Richiuse per un'istante e si girò verso di me, si avvicinò lentamente, mi prese per un braccio e disse :

Prigioniera di una Bugia || #Wattys2016Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang