19.

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La mattina seguente si sarebbe potuto dire che Draco aveva l'aspetto di un fantasma.
Non era un buon segno che fosse più pallido e pensieroso del solito, e questo Blaise lo sapeva perciò si teneva ad una distanza di sicurezza dell'amico.
Troppi pensieri lo tormentavano; Hermione era arrabbiata nera con lui, aveva passato un Natale alquanto brutto e la lettera che aveva ricevuto una settimana fa non era d'aiuto.
«Ehy..Dra', io scendo a fare colazione, ti aspetto giù.» disse Blaise uscendo dalla stanza.
Il biondo una volta rimasto solo si alzò dal letto e si fece una bella doccia rigenerante.
Uscito dal bagno, con un solo asciugamano intorno alla vita si avvicinò allo specchio guardandosi.
Aveva ancora quel medaglione al collo.
Maledetto.
Non era riuscito ancora a toglierselo.
In uno scatto di rabbia diede un pugno al vetro facendolo crepare in alcuni punti ma sfortunatamente si tagliò anche le nocche facendo quel gesto.
Ignorando il dolore indossò la sua divisa e scese a fare colazione.

Arrivati in Sala Grande Draco si accomodò vicino a Blaise il suo migliore amico, davanti a lui c'era Pansy.
Pansy era diversa, come tutti d'altronde, la guerra l'aveva cambiata. Ora era più matura e meno civetta del solito ma la fissa per Draco non le sarebbe mai passata. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, anche uccidere qualcuno, e Draco si ritrovò a pensare quanto lei le facesse pena, odiava le ragazze così... era brava a letto, questo sì, ma non per questo ne doveva essere innamorato, giusto?
Il biondo guardò in direzione del tavolo rosso-oro e la vide. Era seduta tra la piattola e lo sfregiato con un sorriso cristallino in volto.
Mezzosangue.
Continuò ad osservarla di nascosto per tutta la colazione poi notò una cosa che gli fece molto piacere; indossava l'anello che lui le aveva regalato per Natale. Certo, se lei avesse saputo che glielo aveva regalato lui non lo avrebbe mai indossato, ma Draco sorrise ugualmente.
Quando ritornò agli occhi li trovo puntati esattamente su di lui, con un'espressione seria in volto.
Malfoy ghignò, ormai era l'unica cosa che gli riusciva bene. 
"Sono così tanto bello che non puoi fare a meno di fissarmi già di prima mattina, Granger?" Le chiese con la loro comunicazione di pensieri.
Lei stizzita lo guardò male.
"No Malfoy, semplicemente mi dà fastidio essere osservata come una cavia da laboratorio da te."
"Non guarderei mai una Mezzosangue come te"
Bugia.
"Peccato che questa Mezzosangue l'hai addirittura baciata."
1-0 per la Granger.
"l'hai detto te mia cara, eravamo da soli, mi sono solo accontentato di quel che avevo e mi pare che a te non sia dispiaciuto."
La ragazza arrossì violentemente.
2-1 per Malfoy. Era stato una vera serpe.
"Muori" fu l'ultima cosa che penso Hermione prima di uscire dalla Sala seguita dai suoi inseparabili – cagnolini – amici.

Si può dire che Hermione era a dir poco esasperata.
Non lo avrebbe sopportato un'altro secondo di più.
Quando sarebbero tornati gli altri dalle vacanze? Non c'è la faceva più. Erano solamente loro 7 dell'ultimo anno.
Poi si ricordò di una cosa; il libro di incantesimi.
L'aveva lasciato in Sala Grande!
«Ragazzi ho lasciato un libro in Sala Grande. Vado a riprenderlo» disse per avvertire gli altri.
«Ti accompagno, Hermione!» rispose subito Harry e insieme si diressero a recuperare l'oggetto a cui tanto teneva.
Mentre scendevano le scale si imbatterono in Malfoy, Zabini e la Parkinson.
«Mezzosangue.» salutò il biondo.
«Mangiamorte» rispose Hermione, ma non fece nemmeno in tempo ad aggiungere altro che era stata scaraventata contro un muro da una Pansy rossa di rabbia. Le puntava la bacchetta alla cola ed Hermione presa alla sprovvista aveva fatto cadere la sua.
«Sectum.. -
«Expelliarmus»
Pansy non finì il suo incantesimo perché le era stata tolta la bacchetta, ma al contrario di quello che si aspettava Hermione, non era stato il suo migliore amico a disarmarla, era stato Draco.
«Non toccarla, Pansy.» disse cattivo lasciando tutti sconvolti.
«Ma..Draco..lei..» balbettò incapace di comprendere la situazione.
«Niente ma, ha il diritto di pensare quello che vuole di me e se crede che io sono solo un Mangiamorte mi va bene così. - guardò Hermione per un momento poi tornò alla Serpeverde - Però tu non devi intrometterti, sono stato chiaro?».
Detto questo si girò dando le spalle a tutti e sparì seguito a ruota da Blaise.
Rimasero in tre.
Hermione e Pansy ancora perse dal comportamento di Malfoy e Harry era...arrabbiato(?)
«Come fa a piacervi uno così?» chiese guardandole con i suoi meravigliosi occhi verdi. Harry era cresciuto ed Hermione se ne rese conto solo in quel momento, non erano più quei bambini che si incontrarono sette anni prima sul treno per Hogwarts. Erano grandi ormai.
«A me Malfoy non piace!» scattò rendendosi conto che entrambi la fissavano.
«Smettila Granger, lo vedo come lo guardi. Lo guardi come lui guarda te.. Come non mi ha mai guardata» la rimbeccò Pansy.
«Hermione...»
Harry.
«NON MI PIACE MALFOY!» urlò fuori di se per poi andarsene lasciandoli soli.
«Oh Herm..» sospirò il ragazzo.
«A te invece, Potter? Ti piace la Mezzosangue?»
«Non chiamarla così, Serpe!»
«La chiamo come mi pare. Rispondi alla domanda!»
«No.. Non mi piace Hermione. È come se fosse mia sorella, ma vederla con uno come Malfoy mi fa rabbia. Non capisco.. davvero ... Come fa a piacervi?»
«È...complicato - si sedette a terra - a me lui piace perché è sempre stato diciamo il mio sogno, fin da quando ero bambina e i miei genitori mi portavano a casa sua perché dovevano parlare di questioni importanti. Siamo cresciuti insieme. Ho dato a lui il mio primo bacio. La mia prima volta è stata con lui. La mia vita... Tutto... Si è sempre basato su Draco, ma lui non mi ha mai guardata. Poi è arrivata la tua amichetta e da allora lui nemmeno mi parla più!» si sfogò.
«Mi dispiace...Pansy. Ma non puoi dipendere da lui,  hai una tua vita, vivila!» la incoraggiò.
«Non so perché ho detto queste cose a te, Potter. Ma grazie.» gli accennò un sorriso forzato.
«Figurati, Parkinson.» disse e andò via lasciandola così, da sola, fragile e stregata.

«NON LO SOPPORTO PIÙ» urlò Ginny lanciandosi a peso morto sul letto appena rifatto della sua migliore amica. «Che cosa devo fare, Hermione?»
«Giusto» le rispose l'altra che era persa in troppi pensieri per seguire il suo monologo.
«Giusto? Giusto cosa?» la guardò con i suoi grandi occhi azzurri. «Hermione va tutto bene?»
«No.. Ginny. Scusami non ti stavo ascoltando.»
«Me ne ero accorta» ridacchiò la rossa. «Vuoi dirmi che ti prende?»
«È per Malfoy...»
«Malfoy? Che ti ha fatto?!»
«Non lo so nemmeno io ma non lo sopporterò ancora per molto, non ho più gli istinti omicidi verso di lui... però è strano, quando gli sto vicina mi sento diversa... Devo distruggere questo dannato anello» spiegò mostrando la mano, ma Ginny notò l'altro anello, quello sull'anulare.
«Chi te l'ha regalato? Sputa il rospo!»
«Te l'ho detto.. L'ho comprato a -
«Ma non quello! Intendo questo bellissimo anello con il rubino rosso! Deve essere molto costoso.» cantilenò con occhi sognati. Ah, Ginny. Non sarebbe mai cambiata.
«Non lo so.. L'ho trovato ieri sera sul letto insieme a due rose e un biglietto anonimo.»
La ragazza lentigginosa fece una faccia maliziosa «Secondo me è stato Malfoy!»
«Malfoy? Ma smettila!» sorrise Hermione falsamente per mettere a tacere Ginny, ma anche lei in cuor suo credeva — sperava — fosse stato un biondino platinato a donarglielo.
«Piuttosto.. Parlami di Harry! Prima non ero del tutto distratta sai?» cercò di cambiare discorso.
Ci riuscì.
«Non mi ama più.»
Hermione impallidì; Harry le aveva detto che non provava più niente per Ginny, ma anche lei lo sapeva? Chi glielo aveva detto?
«Come lo sai?» domandò nascondendo la tensione, ma non essendo una serpe, non riusciva a mentire benissimo.
«Lo sento, Hermione... Lui non mi considera più, sta sempre con te, non mi bacia, niente! Siamo tornati come indietro nel tempo.. Come quando non sapeva che io avessi una cotta per lui.»
«Oh, Ginny...Non è vero! Lui... Lui ti... - non riusciva a mentirle - ti vuole un mondo di bene»
«Questo lo so. Ma non mi ama.»
«Io...mi dispiace..»
«Tranquilla.. Sono o non sono una grifondoro? So affrontare tutto!» ridacchiò sorridente.
Era questo che Hermione amava di lei, niente avrebbe potuto toglierle il sorriso dalla faccia. Nemmeno la guerra.
Nemmeno Harry.
Nemmeno la morte di Fred...

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