prefazione

6.2K 136 2
                                    

Tanti soldi, sfizi sempre soddisfatti, una casa meravigliosa, una famiglia unita e piena d'affetto, insomma una vita a dir poco perfetta, un vita da far invidia a chiunque, un vita dove non manca niente, degna di essere chiamata tale. La mia vita era così, eppure io non la definivo per niente PERFETTA. Non ero una di quelle figlie di papà incontentabili, viziate ed egoiste, no, io non ero così, anche perchè le cose materiali per me, sono qualcosa di superficiale, qualcosa che usi per uno scopo e basta. La mia non era una vita PERFETTA. Da piccola soffrivo di un disturbo evitante di personalità, ovvero non relazionavo mai con nessuno. Gli altri bambini si avvicinavano a me, ma io non facevo altro che allontanarmi il più possibile. Mi abbandonavo da qualche parte da sola, iniziavo a farmi piccola piccola e a piangere, ma non quei pianti assordanti, quei pianti silenziosi, i più dolorosi, i più autodistruttivi. Mia madre mi aveva portata da vari psicologi per cercare in qualche modo di limitare questa mia "malattia", ma era tutto inutile. In presenza di quegli uomini o donne che erano, non pronunciavo una parola, ero disposta a sopportare le urla e le punizioni dei miei genitori piuttosto che liberare tutto ciò che nascondevo. Con il passare degli anni, però, questo mio disturbo, in un certo senso si era trasformato...non piangevo, non mi nascondevo, semplicemente restavo immobile in silenzio e mettevo le cuffiette nelle orecchie per ascoltare la musica, isolandomi in un mondo parallelo.Questo disturbo mi faceva sentire incompleta, inutile, diversa...non riuscivo a capire le vere gioie della vita e nel mio stomaco sentivo sempre come un enorme buco, vuoto e doloroso. Silenzioso ma allo stesso tempo devastante. Volevo essere come tutte le altre ragazze della mia età, libera e spensierata, dove non esistono preoccupazioni, volevo ma non potevo. Quella "malattia" era come un'ombra oscura che aveva preso posto fisso su di me e che si faceva viva, ogni qualvolta che lei lo riteneva opportuno. Desideravo cambiare. Volevo ma non potevo.

He was magneticWhere stories live. Discover now