12° Capitolo

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Tutte quelle sofferenze, quei dubbi, quelle insicurezze svanirono in un istante.  La paura si trasformò per l'ennesima volta in speranza, solo e soltanto grazie a Louis. Il cuore batteva a mille, non sapevo bene il perchè. Per la pazzia che stavo un attimo prima per fare o per l'immagine del sorriso e degli occhi di Louis che era apparsa come una premonizione nella mia mente?

Non risposi a quel messaggio, semplicemente lo rilessi, lo rilessi, lo rilessi fin quando non ebbi imparato a memoria ogni singolo punto, ogni singola virgola, ogni singolo spazio. Decisi di tornare spedita a casa con un enorme sorriso sulle labbra e nel cuore.

Quella giornata sembrava non passare mai. Guardai un film, lessi un libro, riordinai la mia camera e molte altre cose ma nulla sembrava distorgliermi dalle migliaia di domande che affollavano i miei pensieri. 

Qual' è il nuovo passo verso il compimento della mia promessa?

Sarà qualcosa di pericoloso?

Sarà qualcosa di impossibile per una come me?

Cosa dovrò indossare domani?

Mi rassegnai al fatto che ormai aveva preso posto nel mio tutto e che non mi avrebbe lasciato per nulla al mondo. Mi gettai sul divano ascoltando un pò di musica fin quando non mi addormentai sulle note di Bravado.

Ansia.

L'ansia fu la sensazione che provai non appena i miei occhi videro la luce del giorno.

Ansia di vederlo, ansia di quello che mi sarebbe spettato.

Solita colazione, solita giornata noiosa fino all'arrivo del fatidico orario: 16:00

Mi diressi immediatamente per prendere il primo treno verso Canterbury. Arrivata alla mia meta, mi sedetti su una panchina, pronta ad aspettarlo.

Ansia.

Ansia perchè aveva ben mezz'ora di ritardo. Ansia perchè la speranza si trasformò per l'ennesima volta in paura, solo e soltanto grazie a Louis. 

Una lacrima mi uscì da un occhio ma l'asciugai immediatamente raccogliendo tutte le forze che avevo in corpo per alzarmi e tornare a casa. 

Ero debole ma soprattutto stanca di lottare contro qualcosa più forte di me. Mi sembrava di essere in un labirinto. Ogni volta che credevo di aver trovato la giusta via verso l'uscita puntualmente si dimostrava essere un vicolo cieco che mi avrebbe riportata al punto di partenza.

Mi guardai intorno per un' ultima volta prima di salire sul treno verso Londra.

Abbassai lo sguardo verso il basso, come mio solito, e mi ritrovai davanti un paio di vans nere mal ridotte simili..identiche a quelle di Louis.

"Diana!"

Mi afferrò le spalle scuotendomi per poi abbracciarmi talmente forte da togliermi il respiro. Mi lasciò un attimo in un stato di completa confusione. Osservai i suoi occhi erano più blu del solito, più felici del solito.

"Scusami per il ritardo ma mio nonno mi ha trattenuto di più nell'officina. Non ho avuto neanche il tempo di avvisarti."

Era piuttosto imbarazzato ma gli misi una mano sulla spalla e gli pronunciai: "Tranquillo."

"Emozionata? Ansiosa? Preoccupata?"

Camminavamo lentamente per le strette e silenziose strade di Canterbury fin quando quella quiete non fu interrotta da quella sua domanda.

"Un pò tutto." Azzardai a rispondere.

"Non ce n'è bisogno, hai me. Sempre e comunque."

Mi strinse la mano senza preavviso. Una stretta forte ma allo stesso tempo dolce, quasi sembrasse dire "io con te, tu con me".

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