una leonessa argento

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"Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un'altra riva, e arriverò."

La medesima notte...
Harry sta per addormentarsi, quando una luce lo mette sull'attenti.
Aprendo gli occhi si accorge che quello da lui visto è niente poco di meno di un Patrono; una grande leonessa argento. Oggetto di uno sguardo corrucciato da parte di Harry.
Il felino fa' cenno a Harry di seguirlo dietro gli alberi della valle dal fiume di ghiaccio, quando Harry riesce a raggiungere il fiume, nota che la leonessa è diventata una sfera di luce bianca e pura; la sfera illumina la superficie ghacciata del lago.
Il moro fissa corrucciato la luce poi con la manica della maglia strofina la lastra di ghiaccio scoprendo la spada di Godric Grifondoro; risollevando il capo si accorge che la luce è sparita, si guarda in giro per capire di chi fosse quel Patrono, ma non scorge nessuno dietro gli alberi.
- Diffindo.- sussurra il ragazzo disegnando un buco con la bacchetta prima che esso venga affermato.
Si toglie la maglia e i pantaloni e si butta, dopo aver preso un profondo respiro, nel buco, l'unica cosa che non toglie è il medaglione; afferrata la spada, la superficie del ghiaccio si richiude e l'horcrux inizia a stritolarlo.
Quando il Prescelto sta per svenire una benigna mano lo aiuta facendolo uscire da quella trappola.
Harry tossisce e osserva la figura:
- Ron?! Cosa ci fai tu qui?-
- Questo non importa. Dov'è l'horcrux?-
Il ragazzo gli porge la spada e dice:
- Appena si apre tu uccidilo.-
Sussurra qualcosa in serpentese e l'horcrux si apre rivelando un fumo dal colore nero:
- Affrontate le vostre paure più profonde...-  il fumo muta in una miriade di ragni che camminano verso il rosso, la figura di Hermione poi compare mano nella mano con Harry, dicendo:
- Chi sei tu in confronto al Prescelto? Quale ragazza potrebbe volere te? Tu non sei niente, niente, niente, in confronto a lui.-
- Non ascoltarlo Ron!-
Lui, con la spada stretta nella mano, si alza e corre verso l'horcrux distruggendolo.
La mattina dopo...
- Ehi, Hermione.- la chiamo. - Harry ci vuole da lui.-
La ragazza si alza e insieme usciamo dalla tenda.
- Cosa c'è? Qualcosa di brutto?-
- No, no. Assolutamente.- dice osservando il rosso sotto i nostri sguardi stupiti.
- Ehi...- ci saluta Ronald.
- Non ci vediamo da tre settimane, e la sola cosa che sai dire è "Ehi"!? Harry dammi la bacchetta!-  dice minacciosa. - Harry Potter Dov'è la mia bacchetta?-
- Non lo so.- si affretta a rispondere.
- Per me non cambia niente.- continua Herm.
- Certo che no! Ho solo distrutto un maledetto Horcrux!-
Più tardi...
- Come sei tornato, Ron?- gli chiedo, Hermione è fuori.
- Devi ascoltarmi, volevo tornare non appena me ne sono andato... Non serve solo a fornire luce, stavo dormendo e, dal deluminatore è uscita una sfera di luce e mi è entrata qui.- dice indicandosi il petto. - E da lì ho capito che mi avrebbe guidato fino a voi; così, mi sono smaterializzato e poi ho trovato te, Harry...
Secondo voi quando le passerà?-
- Tu continua a parlare di quella sfera di luce che ti ha toccato il cuore e  prima o poi le passerà.-
La sera...
- Harry, Hermione, venite qui.- ci chiama dalla cucina.
- Buone notizie?-
- Vorrei andare a fare visita al signor Lovegood.- prima che Harry possa parlare continuo: - Prima tu possa dire qualcosa, osserva questo.- gli dico facendogli osservare un triangolo diviso a metà da un segmento e da un cerchio.
- Xenophilius Lovegood indossava quella collana al matrimonio di Bill e Fleur.-
Sfoglia un libro e dice mostrandomi una pagina:
- E guarda la lettera che ha scritto Silente, sempre lo stesso simbolo.-
- I conti non tornano, che senso ha disegnarlo su un libro per bambini?-
- Già... perchè?-
- Tu non puoi ancora smaterializzarti vero, Ronald?-
Scuote il capo.
- Convengo che sarà meglio partire all'alba, così i mangiamorte non riusciranno a trovarci.-
Tre giorni dopo...
- Ci siamo.- affermo.
Bussiamo alla porta di casa Lovegood.
- Chi siete voi? Io non vi ho mai visto. Andatevene.- borbotta il signore.
- Signor Lovegood. Sono Nicole, ci siamo conosciuti al matrimonio, ricorda?-
- Entrate.-
La casa è spaziosa, ma la mancanza di una figura mi preoccupa.
- Signor Lovegood dov'è Luna?-
- Oh, non preoccuparti, Luna è a Hogwarts.- la sua voce è cupa e fredda. - Dunque, cosa volevate?-
- Non vorrei essere invasiva, ma... vorremmo iegazioni riguardo alla collana che portava al collo il giorno del matrimonio.-
Lui si sfila la collana dal collo e dice:
- Ma certo, il simbolo dei Doni della Morte.-
- I cosa?- fa eco Ron.
- I Doni della Morte. Suppongo conosciate tutti la leggenda.-
Io ed Hermione annuiamo mentre Ron e Harry dicono no.
- Ah, io ce l'ho qui... C'erano una volta tre fratelli che viaggiavano lungo una strada tortuosa e piena di pericoli al calar del sole;-
- Mezzanotte, mamma diceva sempre mezzanotte. Ma... al calar del sole va bene...-
- Dopo un po', i tre fratelli giunsero ad un fiume troppo pericoloso per essere attraversato, essendo versati nelle arti magiche ai tre fratelli bastò agitare le bacchette per creare un ponte, ma, prima di poterlo attraversare trovarono il passo parlato da una figura incappucciata, era la Morte si sentiva imbrogliata, perché i viaggiatori di solito i viaggiatori annegavano nel fiume. Ma la Morte era astuta, finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che meritano un premio, per la loro abilità a sfuggirle. Il maggiore chiese una bacchetta più potente di qualunque altra, così la morte gliene fece uno da un albero di sambuco nelle vicinanze. Il secondo, decise di voler umiliare ancora di più la morte e, chiese il potere di richiamare i propri cari dall'oltretomba, così la Morte raccolse una pietra dal fiume e gliela offrì. Infine la morte si rivolse all'ultimo fratello un uomo umile lui chiede qualcosa che gli permettesse di andarsene da quel posto senza essere seguito dalla morte così la morte con riluttanza gli consegnò il proprio mantello dell'invisibilità.
Il primo fratello raggiunse lontano villaggio armato della Bacchetta di Sambuco uccise un mago con cui in passato aveva litigato; inebriato dal potere che la Bacchetta di Sambuco gli aveva dato si vantò della propria invincibilità; ma quella sera, un altro mago gli rubò la bacchetta e per buona misura gli tagliò la gola, e così la morte chiamò a sè il primo fratello.
Secondo fratello torno a casa tirò fuori la pietra e la girò tre volte nella mano con sua gioia la ragazza che aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura gli apparve, ma presto divenne triste e fredda, perchè non apparteneva al mondo dei mortali. Reso folle dal suo desiderio il secondo fratello si tolse la vita; e così la morte chiamò a sè il secondo fratello.
Riguardo al terzo fratello, la Morte lo cercò per molti anni senza mai trovarlo, solo quando ebbe raggiunto una veneranda età il terzo fratello si tolse il mantello dell'invisibilità e lo donò a suo figlio, poi salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei,  congedandosi da questa vita, da pari a pari.-
- Ecco... questi sono i Doni della Morte.-
- Credo di non capire, signore.-
Lui sposta il suo sguardo dalla finestra a Harry e da Harry alla scrivania, dove stanno sepolti molti fogli.
Il ragazzo si avvicina e Lovegood traccia con un pennarello un triangolo:
- Il terzo dono, il mantello dell'invisibilità.- traccia un segmento di divisione. - Il primo dono, la bacchetta di Sambuco.- infine, traccia un cerchio. - Il secondo dono, la pietra della resurrezione. Ops, il tè su è raffreddato, vado a riscaldarlo.-
Sparisce nella cucina.
- Ehm... Signor Lovegood, non ce ne andiamo, non vorremmo dare troppo disturbo.-
- No! Aspettate!- grida bloccandoci la strada. - Non volete salutare Luna?-
- Ehm, se è...-
"Aspetta, ma le vacanze di Natale sono appena iniziate!"
- Signor Lovegood, dov'è Luna?!-

la magia non è un sogno: destinati da una sceltaWhere stories live. Discover now