ricordi nudi e crudi

1.1K 44 1
                                    

"I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia."

Hogwarts, ufficio di Silente...
Mi avvicino all'enorme calice colmo di acqua finta e vi verso dentro il contenuto della fiala, prendo un bel respiro e immergo la testa nel cerchio, sentendo le punte dei miei piedi lasciare terra per poi andare in quel vecchio universo.
Due ragazze, una bionda, che sarebbe dovuta essere zia Petunia e, una rossa, mia madre, giocano insieme, quando, dalla mano della rossa, sboccia una rosa.
Petunia strappa il fiore dalla mano di Marianne e grida:
- Mostro! Sei un mostro! Lo dirò alla mamma!-
Quando, un ragazzino dai capelli neri esce dall'albero facendola scappare via; il ragazzo prende un fiore da terra e glielo dona.
La scena cambia.
- Lei non capisce, tu sei speciale, lei è solo invidiosa.- le dice il ragazzo, quando entrambi sono seduti a terra.
- Sei cattivo, Severus.- lo rimprovera la rossa.
La scena cambia di nuovo.
- Marianne Midgen. Uhm... ci sono, serpeverde!-
Piton sorride e la ragazza si allontana fino a prendere la mano di lui.
Nuovamente un cambio...
- Mezzosangue!- grida Severus alla rossa.
Lei osserva per un secondo il ragazzo, per poi voltarsi in lacrime andadosene.
- Mary, mi dispiace... ti prego...- sussurra prima che la rossa possa prendere le mani di Sirius Black tra le sue.- Perfavore, guardami...-
- Proprio come tuo padre, pigro, arrogante!-
- Non dica una parola contro mio padre!-
La scena cambia...
- La profezia si riferisce ad un ragazzo nato alla fine di settembre. Non a una ragazza.- dice Silente.
Sulla torre dell'orologio, Silente è voltato di spalle a Piton, ormai adulto.
- Sì, ma Lui pensa sia la figlia di Marianne! Li protegga, li protegga tutti. La supplico...-
- Cosa mi darai in cambio Severus?-
- Qualsiasi cosa.-
Casa mia...
- Tu, piccola bambina, come... come sei riuscita a salvarti?- chiede Piton inginocchiandosi alla mia altezza, naturalmente da bebè, piangente dentro la culla.
Anni dopo...
- Non è affar tuo, Severus!- grida la donna osservando l'uomo.
- Sì che lo è.-
Un sospiro poi la rossa dice:
- Proteggila, ti prego, proteggila. Sii il suo angelo custode, ponila sotto la tua ala. Lo farai? Mi prometti che lo farai?-
Lui le sorride poi dice prendendo la mano di Marianne:
- Lo farò.-
- Io... non ho mai smesso di guardarti, Severus.-
Le lascia la mano e se ne va.
Torre dell'orologio...
- Expecto Patronum.- pronuncia Piton, una leonessa compare al fianco del preside iniziando poco dopo a camminare per la stanza.
- Marianne? Dopo tutto questo tempo? -
- Sempre...-
Cambio scena.
- Severus, tutto quello che Nicole deve sapere è qui... ma ti chiedo di farglielo avere solo quando avrà diciotto anni.- dice Sirius.- Per favore, questa fiala racchiude il suo fato... tutto quello che lei è, è scritto qui.-
Lui solleva lo sguardo per reggere gli occhi di Sirius nei suoi e prende la boccetta, oservandola tra le mani.
- Ha gli occhi di lei, vero?- chiede Sirius.
- Sì...-
Sollevo il viso e cercando la mensola dei ricordi nell'ufficio del preside e dopo averla individuata mi dirigo a essa e scombinando tutte le boccette cerco disperatamente il tredici agosto.
"Nove ottobre, dieci settembre... tredici agosto!"
Prendo il ricordo con le mano tremanti e torno al pensatoio, rivolto il contenuto della fiala lì dentro, ma prima di immergermi, osservo la fiala:
Sirius Black, 13 agosto.
Dedicato a ... le parole sono state grattate via, sopravvive solo la parola Nicole.

~~~
Foresta proibita...
Per l'ultima volta bacio il mio boccino e vedo che questa volta si apre, rivelando una pietra.
"La pietra della resurrezione."
La giro tre volte nella mano e davanti a me rivelare le figure di Sirius di mio padre e di mia madre e di Remus.
- Remus tuo figlio...-
- Non fa niente Harry, prima o poi capirà come sono morti i suoi genitori.-
- Fa male? Morire?-
- Più veloce che addormentarsi.- risponde Sirius.
- Stammi vicino.- dico a mia madre.
- Sempre.-
Lascio cadere la pietra a terra e continuo a camminare, fino a raggiungere un posto sperduto nella foresta, dove Voldemort e i mangiamorte mi aspettano.
- Harry Potter il ragazzo che è sopravvissuto... venuto a morire...- sibila Voldemort. - Avada Kedavra.-
Chiudo gli occhi; mi trovo nella mia mente.
- Professore? È lei?- chiedo alla figura di Silente.
- Sì, Harry.-
Mi chino per vedere sotto la panca, un minuscolo corpo.
- Cos'è quello?-
- Una parte di Voldemort, mandata qui a morire, da Voldemort stesso.-
- Lei sa, noi dove siamo?-
- Oh, stavo per chiedetelo io, Harry.-
Osservo quel posto:
- Sembra... la stazione di Kingcross. Solo più pulita e senza senza tutte le persone.-
- La stazione di Kingcross, dici...-
- Professore, questo è reale, o tutto nella mia testa?-
- Certo che è nella tua testa. Vorrebbe forse dire che non è reale? -
- E da qui posso tornare indietro?-
- Beh, io credo che se lo desideri tanto... non ti resta che prendere il treno.-
- Ma poi... cosa succederà?-
- Mi sono sempre vantato della mia capacità di formulare una frase, ma ora... devo ribadire la mia affermazione: un aiuto verrà sempre dato a Hogwarts, a chi se lo merita.- dice prima di sparire.
- Su, Harry. Draco sta bene?- mi chiede Narcissa Malfoy avvicinandosi.
Annuisco debolmente, è a quel punto che sento il corpo della donna alzarsi in piedi e affermare roca:
- Morto.-

~~~
Osservo avanti a me e chiudendo gli occhi immergo il volto.
Sirius sorride a mia madre e la osserva benignamente.
- Dunque... avrò una bambina.-
Marianne annuisce.
Deglutisco.
- Come pensi di chiamarla?-
- Avevo in mente un nome... Nicole.-
Cambio scena...
- Vattene! Sparisci da questa casa, BLACK! Non voglio vederti mai più!-
- No, aspetta! Io...-
- Hai condannato la mia migliore amica a morte! Lascia stare almeno tua figlia!-
- Marianne Midgen! Non sono stato io!-
- Sparisci!-
Lui esce dalla casa.
Un anno dopo.
La casa è ridotta in macerie, tutto a causa di Lui.
Marianne prende un foglio e scrive:
Non posso restare qui a lungo Felpato, ormai ha scoperto di nostra figlia.
Ti prego ritorna! Marianne.
Una altro anno più tardi...
- Sirius. Credi sia una strega?-
- , lo è.-
Undici anni dopo...
- Ti ha chiesto di proteggerla, devi farlo PITON!-
- Quello che Marianne mi dice non è affar tuo Black!-
Sirius sbatte Piton ad uno scaffale del suo ufficio e ringhia:
- Dopo tutti questi anni lei non ti ha mai meritato!-
- Non merita neanche te!-
- Ti ha chiesto di proteggerla, vero?-
Piton annuisce.
- Fallo per Marianne, non dirle che sono suo padre. Te lo chiedo in suo nome.-
- Hai una moglie bellissima e una figlia splendida, come fai a vergognartene?-
Cambio scena...
- Stalle alla larga, Malfoy!- grida Sirius mettendosi avanti a me.
- Sirius... è il mio ragazzo!-
Cambio scena.
- Severus, tutto quello che Nicole deve sapere è qui... ma ti chiedo di farglielo avere solo quando avrà diciotto anni.- dice Sirius.- Per favore, questa fiala racchiude il suo fato... tutto quella che lei è, è scritto qui.-
Lui solleva lo sguardo per reggere gli occhi di Sirius nei suoi e prende la boccetta, oservandola tra le mani.
- Ha gli occhi di lei, vero?- chiede Sirius.
- Sì...-
Cambio.
- Sirius.... chi è mio padre?- gli chiedo quando finalmente siamo al sicuro, o quasi.
- Ecco...-
- Black!- grida Malfoy impugnando la bacchetta.
Sirius gli fa volare via la bacchetta dalla mano e con un secondo incantesimo lo volare all'indietro.
- Bel colpo, Marianne!-
- Avada Kedavra!- un fascio di luce verde colpisce Sirius cha sparisce dietro l'arca.

Sollevo il capo, dal cui scende una lacrima, anche due, tre, mi metto a piangere lasciando cadere la bacchetta a terra; lì, dove nessuno mi può sentire, dove Silente, se non fosse stato ucciso, mi avrebbe consolato.
Apro gli occhi e impugnando la bacchetta, mi alzo a pugni chiusi per uscire dalla stanza; da dove i mangiamorte sono spariti.
"Possibile che sia stata così tanto tempo qui?"
Mi dirigo alla sala grande, usata da Madama Chip come infermeria.
Cado in ginocchio davanti a due cadaveri, Remus e Tonks; i due corpi giacciono a terra senza vita, uno nella mano dell'altra anima gemella.
Madama mi si avvicina porgendomi una busta.
- Volevano tu l'avessi.-
La apro:
Tesoro,
Addio per sempre, volevamo tu sapessi che Ted è nato, vogliamo che tu gli faccia da madre, ti prego... per ora abita da suo nonno, ma spero che tu lo tratterai bene. Bada bene a nostro figlio.
Di a Harry che se prova a scrivere NINFADORA sulla mia lapide non dormirà più una notte tranquilla.
Ancora addio.
Mamma e papà.
A quella richiesta cado in un pianto disperato, grido e sussurro parole incomprensibili, se soltanto fossi stata lì...
Li vendicherò, questa è una promessa...

la magia non è un sogno: destinati da una sceltaWhere stories live. Discover now