astuti folletti e complotti segreti

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"Chi osa nulla, non speri in nulla."

Prendo la mano di Harry e sorridedogli, ci smaterializziamo. E con noi il pugnale di Bellatrix...
- Finalmente salvi.- dico ad occhi chiusi. - Dobby, stai bene?-
Il suo corpo si piega in ginocchio e io lo prendo tra le braccia come un bambino.
Girandolo verso a pancia in su, noto che il pugnale di Bellatrix è finito proprio addosso a Dobby!
- No, no, no. Tu non... non finirà così!- grido, mi scende una lacrima. - HERMIONE! Dammi una mano, qualsiasi cosa ma aiutami!-
La ragazza paralizzata non si muove.
- Dobby è... felice... di stare con la sua amica... Nicole Midgen.- sussurra prima di lasciarci.
Luna si inginocchia di fianco a me e dice:
- Dovremo chiudergli gli occhi.- glieli chiude.
Sbatto più volte le palpebre e annuncio:
- Dunque, gli servirà una sepoltura, una sepoltura degna di un re.-

~~~
La notte...
Busso alla porta della camera di Nicole.
- Non ci sono. Tornate più tardi.- dice una voce da dentro.
Continuo a bussare e finalmente ricevo attenzione:
- Cosa c'è? Mi sembrava di aver chiaramente affermato di non esserci.-
- Devo parlarti.-
Prima che possa entrare lei mi chiude la porta in faccia, facendomi sbattere il naso.
- Ti prego Nicole.-
La porta si riapre, mostrando la ragazza bionda al limite delle forze.
- Ti prego, Harry. Ho un gran mal di testa, non ho voglia di ricevere visite.- sussurra.
- Ho veramente bisogno di parlarti.-
Si scosta dalla soglia lasciandomi entrare; uccelli di carta colorata volano sulla mia testa.
- Non farci caso, è solo un incantesimo.-
Mi volto a osservare una foto e quando mi giro Nicole è trasformata in un animagus, una tigre, come il suo Patrono.
Mi siedo sul letto e inizio:
- Sappiamo tutti che eri molto affezionata a Dobby, molto più di tutti noi. Ma Dobby è ancora qui, con noi.-
- No! Dobby non c'è più! Non è più qui...- dice dopo essersi ritrasformata in una persona.
Si siede di fianco a me e la stringo a me.
- James... ammettilo, provavi qualcosa per me, i primi anni a Hogwarts?-
- Sì, lo ammetto. Io: Harry James Potter, avevo una cotta per te.- dice in tono scherzoso.
- Ma ciò prima che tu conoscessi Ginny.- ridacchio.
- Esatto.-
- Allora sarà meglio che scendiamo per la cena signor Prescelto.-
- Direi anch'io signorina Midgen.
- Non potrà vivere se io la uccido prima...-
- Ma, mio signore, la ragazza di mio figlio.-
- Silenzio! Osi forse contestarmi, Lucius?-
- No, mio signore.-
- Allora scopri dov'è!-
- Sarà fatto.-
- Protego Horribilus!-

~~~
Il giorno dopo...
- Fate in fretta, il signor Olivander è stanco.- ci dice Fleur.
Entriamo e io chiamo Olivander voltato di spalle:
- Signore... potremmo parlarle?-
- Oh, ma certo.-
- Vorremmo sapere a chi appartengono queste bacchette.- dice Harry porgendogli due bacchette.
- Legno di noce, corda di cuore di drago, dodici pollici e tre quarti, questa bacchetta apparteneva a Bellatrix Lestrang.- spiega.
- La seconda, legno di Biancospino, crine di unicorno, dieci pollici. Questa bacchetta apparteneva a...-
- Draco Malfoy.- lo interrompo. - Oh, mi scusi signore.-
- Niente affatto, signorina Midgen, anzi...-
- Signore, lei tratta le bacchette come se fossero persone...-
- Non si ricorda signor Potter? È la bacchetta a scegliere il mago.-
Poco più tardi...
- Le duole ancora?- non capisco. - La ferita, le duole ancora?-
Mi scopro il braccio, la scritta traditrice è segnata dal sangue.
- Poco.-
- Già... più i danni al cuore.-
- Come pretende di sapere ciò per cui soffro?!- grido con tono risoluto.
Dopo un interminabile silenzio Unci-Unci continua:
- La spada, dove l'avete trovata?-
- È complicato. Perchè Bellatrix credeva la spada fosse nella sua camera blindata?-
- È complicato.-
- La spada si è presentata a noi in un momento di bisogno, non l'abbiamo rubata.-
- Madama Lestrang è la possettrice del falso. Solo un occhio di folleto può riconoscere se la spada è vera o falsa.-
Nella stanza ci raggiungono gli altri.
- E lei non ha mai sospettato che fosse un falso?-
- La riproduzione è molto convincente, ci sono parecchie cose curiose nelle camere blindate della gringott.-
- Anche nella camera blindata di Bellatrix?-
- Può darsi.-
- Ci potresti accompagnare?- chiede Harry.
- Forse... ma cosa mi darete in cambio?-
- Io ho molto oro, moltissimo.-
- Non mi interessa l'oro.- alza un dito per indicare la spada. - Quella.-
Scuoto il capo, ma lui:
- Va bene.-
Rivolgo a Harry uno sguardo preoccupato e poi scuoto nuovamente il capo.
Il giorno dopo...
- Bevila tutta.- dico a Hermione porgendole un bicchiere colmo di pozione polisucco.
- Devo proprio?-
- Sì Hermione, devi farlo.-
Lei la beve e, dopo aver rabbrividito per la disgustosità della pozione, si trasforma in Bellatrix Lestrang.
- Sei fantastica.-
- Proprio per niente, oltre a indossare i suoi vestiti ho anche le sue forme, e la cosa mi...-
- Disgusta. Sì, lo so.-
Poco dopo, Diagon Ally...
- Buongiorno.- ci saluta un mangiamorte passando.
- Buongiorno.- lo saluta Hermione.
Quando il mangiamorte passa, Unci-Unci, nascosto sotto il mantello dell'invisibilità insieme a Harry, dice:
- Buongiorno? Buongiorno?! Tu sei Bellatrix Lestrang, ricordi?-
- Fa' quello che può!-
- No, ha ragione Nicole. Sono stata stupida io.-
Scuoto leggermente la testa e continuo a camminare.
Alla gringott.
Entrati nella banca Hermione si dirige al posto dove è seduto un folletto che scrive, e tossisce per farsi notare.
- Madama Lestrang!-
- Desidero accedere alla mia camera blindata.-
- Identificazione.-
Due guardie varcano la soglia della bamca.
- Cosa? Non ne vedo la ragione!-
- Svelto Potter, la maledizione Imperius.- sussurra Unci-Unci.
- Mi segua...- dice il folletto facendo cenno di seguirlo su un carretto.
Harry si toglie il mantello, ormai il folletto non può ribellarsi.
Poco dopo raggiungiamo una stanza che Unci-Unci, prima di aprirla, ci da' dei campanellini.
- I campanelli sono le uniche cose che lo tengono a bada.- dice rivolto all'enorme drago imprigionato nella stanza.
Finalmente raggiungiamo l'ingresso della camera blindata; il folleto la apre e rimane sulla soglia, mentre noi cinque entriamo: non mi aspettavo Bellatrix Lestrang avesse così tante cose da nascondere, infatti la sua stanza piena di oggetti, in bella vista un calice dal color oro è esposto su un mobile di legno.
- È quello l'horcrux, Harry!- gli dico indicandolo.
- Aspettate!- grida Unci-Unci, tocca una collana e poi afferma: - Come temevo, la maledizione Gemino. Duplica tutto quello che viene toccato!-
Harry inizia a camminare tra le miriadi di oggetti che si duplicano essendo toccati; la stanza si riempie per metà di oggetti e, afferrato il calice, il folletto, rimasto sulla soglia con la spada per tutto quel tempo, dice:
- Io vi avevo detto che vi avrei fatto entrare, ma non vi ho mai detto come fare a uscire!-
Così dicendo chiude la porta.
- Harry!- grido.

la magia non è un sogno: destinati da una sceltaWhere stories live. Discover now