Capitolo 24

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La mia testa sul suo petto a perdersi fra i battiti.
I nostri respiri affannati riempivano la stanza amplificandosi e appiattendo il silenzio.
La sua mano dietro la nuca, il suo petto che si gonfiava a ritmo dell'aria che entrava, il suo sguardo fisso sul soffitto e chissà a cosa pensava nel momento esatto in cui io, con le guance rosse e calde, scoprivo che non sempre c'era il male ad aspettarmi in un angolo nascosto dietro casa.
Non sempre li fuori c'era una delusione che attendeva di essere vissuta.
No. Certamente no.
Non era sempre così la vita.
C'erano le rose, i fiori e poi le spine a pungere.
Stavolta c'era stato l'amore in un vicolo stretto che faceva paura, ma se non ti fermavi all'apparenza, scoprivi che non poteva esistere cosa più bella e semplice.
Quella volta nessun tremore ma solo brividi caldi.
Nessun senso di paura per mettersi al riparo, perché io mi sentivo già al riparo.
Nessuna lacrima sul viso e nessuna voglia d'acqua fresca per lavarsi e togliersi di dosso quell'odore.
Nessuno sguardo perso nel vuoto stretta all'angolo di un muro mentre scivolavo sull'asfalto, ma solo occhi pieni di qualcosa di puro e trasparente.

"Come ti senti" mi aveva chiesto Larry arrotolando una ciocca dei miei capelli fra le dita affusolate e portandola al naso per annusarla ad occhi chiusi.
Osservavo il suo profilo perfetto e lo disegnavo con lo sguardo per imprimerlo bene a mente.
Per tatuarlo sulla pelle e non toglierlo mai più.

"Bene. Non potrei stare meglio" avevo detto sospirando sul suo petto e stringendomi nelle spalle per sentirmi più vicina a lui, mentre il piumone ci scaldava e le sue braccia mi accarezzavano dolcemente la schiena.

"A cosa stai pensando?"

"Penso che non vorrei stare in nessun altro posto se non questo. Penso che non c'è momento più bello di quando mi stringi fra le tue braccia e ascolto il tuo cuore che batte per me.
Penso che non vorrei respirare altra aria che non sia la tua essenza. Che ho scoperto di aver sempre aspettato questo momento ed adesso è arrivato.
Che ho sempre aspettato che tu venissi a salvarmi da quel mare profondo e adesso sei venuto.
Che voglio sempre il tuo profumo mischiato col mio.
Che stavolta ho vinto io. Che stavolta voglio vivere.
Che amo la vita e amo te. Amo viverla al tuo fianco.
Penso e ripenso intensamente, ma così intensamente, che potrei perdermi se dovessi dirti tutte le cose che sento adesso.
Ma in poche parole penso che Amo noi due insieme"
Avevo detto piano con la voce piena d'emozione tutto ciò che mi rimbalzava nella testa rubando i pensieri.
Avevo detto quelle cose leggendomi dentro quelle parole che restavano in sospeso nella mente su un filo troppo piccolo per poterle tenere in equilibrio.
Come un libro mi ero aperta raccontando la verità.

"Io invece amo il tuo modo di arrossire. Amo i tuoi sguardi. I tuoi occhi verdi. Quando pensi senza sosta e ti nascondi fra i silenzi senza dire una parola e ti perdi fra mille concetti.
Amo quando ridi.
Amo la tua fragilità che nasconde la forza.
Amo la tua diffidenza e il tuo modo di arrabbiarti.
Amo il tuo modo e la tua paura d'amare.
Amo i tuoi baci e la tua bocca morbida che cerca la mia.
Amo quando le tue ginocchia tremano e ti perdi dentro i miei occhi.
Amo quando sei te stessa e lo sei con me. Amo te ed ogni centimetro della tua pelle bianca"

Si era girato su un fianco.
Aveva appiccicato il palmo sulla tempia e aveva fatto ricadere il peso sul gomito, abbassando il materasso sotto le sue movenze decise.
Io avevo osservato le lenzuola intrecciate al nostro sapore e il nodo alla gola si era fatto più stretto.
Il mio stomaco si era contorto cogliendomi di sorpresa quando lui aveva riallacciato i nostri sguardi e aveva deglutito.
Avevo sentito le vene allargarsi e il sangue pulsare più forte.
Il mio cuore aveva preso a battere all'impazzata ed ero arrossita ancora.
Aveva sfiorato il mio naso lasciandomi di nuovo senza fiato.
Le sue dita erano scivolate leggere sulla mia spalla per poi accarezzarmi le braccia ed increspandomi la pelle in un brivido.
Lui mi sorrideva e le nostre bocche si cercavano per ridarsi sapore e imparare a memoria cos'era l'amore.
Per sfiorarsi, toccarsi e scoprirsi di più.
Per respirare più piano e abbracciarsi senza mai stancarsi.
Per perdersi dove si inizia ma non si vorrebbe mai finire.
Per perdere parole e rinascere col sole quando tutto si muove senza rumore.
Per togliere quel freddo e accendersi aprendo gli occhi quando arriva il momento.
Per volare dove non c'è terreno da tastare.
Dove vorresti partire senza ritornare.
Dove disegni i colori senza guardare.
Dove vuoi amare senza il gusto di pensare.
Dove vorresti correre ed esplodere senza rimanere immobile.
Dove vorresti perderti senza ritrovarti mai.
Dove terra e mare hanno confine e cercandosi s'incontrano bagnandosi.
Dove tocchi il cielo con le dita e capisci che non è mai veramente finita.

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