13.

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Il weekend arrivò alle porte. Francesco, appena sveglio, non vide Diego in stanza. Gli venne da pensare che forse stava facendo le sue solite stranezze. Si vestì e uscì a fare colazione, in corridoio si scontrò con una ragazza di statura bassa, aveva le treccine e stava ancora in pigiama, almeno per quello che notò Francesco. Una magliettina a top bianca e dei pantaloncini abbastanza larghi di colore blu. Si scusarono entrambi e per strano motivo si misero a ridere subito dopo. Pensò che fosse alquanto strano ma sapeva che era il solito imbarazzo. La ragazza si presentò a lui, aveva già la sua fama in quella università. Chloe "la bocca profonda", bionda e con le lentiggini. Quando rise le notò l'apparecchio fra i denti. Chiese dove stesse andando, però sembrava che l'interesse fosse ricambiato, anche lei voleva sapere in primis. Le disse che stava andando a fare colazione e lei, come se aspettasse una occasione del genere, gli riferì che cercava un chiosco dove poter fare colazione anche lei. Così andarono insieme, conversarono e piacque molto ai due. Lei sorrideva spesso e continuava a fissarlo come se fosse la sua preda. Mangiava il cornetto cercando di provocarlo, lo inzuppava nel cappuccino e leccando la punta del cornetto se lo mise in bocca per poi prenderlo a morsi. Il barman ne rimase scioccato, a Francesco sembrò passargli la fame.

«Che c'è? non si può mangiare adesso?» disse pulendosi la bocca. Francesco ritornò in sé e disse che non c'era nessun problema. Finito la strana colazione, cercò di andarsene per conto suo ma Chloe lo seguì. Gli chiese se avesse dei programmi per quel giorno, Francesco inevitabilmente le riferì della festa e a lei le si brillarono gli occhi. «Amo le feste! Sono una patita per le feste» disse entusiasta, la risposta di lui non fu da meno.

«A me non piacciono.» Chloe in quel momento si zittì. Aveva conosciuto così tanti ragazzi da quando era stata ammessa che sapeva per certo che lui era il primo alla quale non piacessero le feste. O almeno il primo su cui metteva occhio. Così cercò un altro metodo d'approccio. «Hai ragione, sono così noiose. Una noia pazzesca!» esclamò buttando fuori parecchio fiato. La guardò irritato, pensava stesse scherzando ma sembrava invece che facesse sul serio. Per fortuna arrivò in suo soccorso una ragazza dalla carnagione abbronzata, si fermò davanti a Chloe e le disse che Francesco era di proprietà di Paige. Sperava fosse una burla, lui non era affatto una cosa per essere di sua proprietà. I due si misero a ridere. Chloe la guardò con una smorfia e la sorpassò prendendo a braccetto il ragazzo. L'amica di Paige, infatti, andò via per non fare altre brutte figuracce. «Conosci Paige?» gli chiese tutto a un tratto Chloe mentre stavano sostando su una delle panchine del campus.

«Sì, la mia croce» disse in modo melodrammatico, questo la fece ridere e colse l'attimo per avvicinarsi più a lui. «Te, invece?» le chiese, stavolta mostrando un minimo interesse. Non rispose subito, sembrava ipnotizzata dalle fossette di Francesco. «Abbiamo avuto dei battibecchi ma siamo ottime amiche, in fondo.» Quel suo "in fondo" descriveva perfettamente che era sotto la catena alimentare di una formica. Le lezioni stavano per iniziare, si alzarono e andarono in direzioni diverse. Lei doveva andarsi a cambiare, ma prima di congedarsi si mise in punta di piedi davanti a lui e gli diede un bacio sulla guancia e prendendogli la mano gli lasciò il suo numero di cellulare scritto su un foglietto. Francesco pensò come avesse trovato tutto quel tempo per scrivere il suo numero, non pensava di averla mai persa di vista in quei minuti insieme.

Dopo lezione incontrò la sua migliore amica e si abbracciarono, quel pomeriggio passato insieme li aveva molto più uniti e lei non era mai stata così bella come in quel momento. Indossava una felpa rossa di una certa squadra di Lacrosse, notò dopo che era di Stiles, il personaggio umano preferito da Piper in Teen Wolf, una serie per adolescenti che tratta di lupi mannari in una cittadina aquanto anormale e paranormale di nome Beacon Hills. Si erano ripromessi che a fine università una visita a Hollywood non gliela toglieva nessuno. Le raccontò del suo incontro con Chloe, ne sembrò indignata. Gli riferì che la conosceva, tutti conoscevano quella troia di Chloe.

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