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 Una volta finito il film, per Francesco era tempo di andarsene ma venne trattenuto dalle ragazze. «Perché non resti a mangiare qualcosa con noi?» gli propose Paige, Nicole appoggiò la proposta di sua sorella, però pensò che forse fosse meglio lasciarlo andare. Era fidanzato, in fondo. Francesco però non sembrò dispiaciuto e restò ancora con loro. Andarono in cucina e presero gli ingredienti per preparare una cheesecake, che era molto invidiata da tutte le ex suocere di Paige. Le aiutò con piacere, cominciò a staccare gli Oreo mentre Nicole levava il contenuto dei biscotti che Francesco apriva. Paige preparò la crema al cioccolato bianco e sporcò volutamente i due. Urlarono di smetterla, Paige diede un fazzoletto a sua sorella mentre il ragazzo la guardò male. «Tranquillo, ci penso io» disse Nicole e una volta pulita gli leccò la parte del collo dove Paige l'aveva sporcato. Sentì un brivido piacevole. Poi lei arrossì e si scusò. Sembrò imbarazzata e non parlò per tutto il tempo che passò finché, appena tutto era pronto, portò la cheesecake nel frigo. In quel momento pensò a Piper, non poteva farle una cosa del genere, Hai mentito alla tua ragazza. Si rabbuiò e disse a Paige che doveva subito tornare al campus. Gli disse di restare almeno fino a che non avessero gustato il dolce che avevano fatto insieme. «Non stai mica facendo le corna a Piper, puoi stare tranquillo» gli disse dandogli una pacca sulla spalla. Nicole tornò da loro con una bottiglia di vodka e decise di brindare. Francesco guardò male Paige che gli sorrise in imbarazzo, gli fece il segno con il dito di berne almeno uno in segno della loro amicizia, seguito subito dopo dal labbro da cucciola. Nicole divise i bicchierini e diede della vodka fresca alla fragola ai due. Brindarono alla loro amicizia e ingurgitarono tutto insieme. Il sapore della fragola e la freschezza della vodka fecero riscaldare Francesco in un lampo. Si fece convincere anche per un secondo giro, al terzo si fermarono per dare spazio a una idea: Obbligo o verità. È molto famoso tra i giovani del campus e non solo, tra alcool, verità e tanti obblighi ci si divertono un mondo.

«Si è fatto tardi... dovrei andare» disse Francesco alzandosi dal divano. Paige sembrava d'accordo. Nicole però non voleva, lo abbracciò, non voleva mollarlo. Gli cominciò a dire di restare, aggrappandosi al suo collo. Sua sorella non si oppose, tre bicchierini e già era quasi brilla. Non la vedeva così aperta e tranquilla da molto, in questo doveva ringraziare Francesco e ammirarlo per come faceva un effetto positivo in quasi tutte le persone ma non lo fece.

«Va bene. Va bene. Basta che mi molli!» le disse, e felice lo baciò in guancia sorridendo e si girò verso Paige vittoriosa. Fu proprio lei a cominciare. Da imitazioni di animali, si umiliarono a vicenda finché il tutto diventò più piccante. «Ti obbligo a levarti la maglietta» intimò Paige a Francesco, senza indugi lo fece e alle due non dispiaceva. Poi fu proprio il turno di lei a levarsi la maglietta, mentre a Nicole toccò levarsi il reggiseno lasciandosi la felpa addosso. Non era complicato. Quando la bottiglia di vodka arrivò a metà, obbligarono il ragazzo a bere dall'ombelico di una delle due. Si fece avanti Paige, si sdraiò per terra, sentì il piacere del pavimento ghiacciato mentre Nicole cercava di versare la vodka nel suo ombelico. Una volta fatto, Francesco si mise a ridere non credendoci di doverlo davvero fare. Appoggiò le labbra sulla sua pancia e cominciò a leccare, la vodka era scesa fin giù. Paige si sentì invadere da un brivido. Non sentiva la sua lingua addosso da quell'ultima volta. Una volta bevuto si alzò e i loro sguardi si incontrarono, i respiri si univano e un sorriso a dividerli. Nicole li richiamò a sé e sorridendo continuarono il gioco. Era passata la mezzanotte da un pezzo, nessuno dei tre però sembrava avere sonno. Rimasero in intimo quando furono nel vivo del gioco e Nicole, l'unica dei due ad avere ancora indosso la tuta di sopra, chiamò "Zona bollino rosso ". Francesco pensò si trattasse di un nuovo modo per avvertire che qualche ragazza avesse il ciclo ma Nicole ridendo spiegò, cercando di non sbagliare, che significava che adesso gli obblighi e le verità si facevano più piccanti. Paige cominciò il giro, aveva indosso un tanga e un reggiseno a fascia bianco. «Nicole, ti obbligo a bagnarti la tuta» le disse con aria di sfida. Le lanciò una bottiglia d'acqua. Nicole era pronta, si spostarono in bagno. Si mise dentro la doccia e aprendo la bottiglia si bagnò, emise un piccolo urlo. Francesco notò appena i suoi seni, il piano di Paige stava funzionando; adesso era obbligata a levarsi completamente la tuta. Fu la volta di Francesco, Nicole però scelse verità. «Mi faresti mai una sega?» alla domanda si misero a ridere, Nicole diventò seria e avvicinandosi a lui strusciò il suo petto bagnato contro quello del ragazzo. Gli disse all'orecchio che se voleva poteva anche scoprirlo e gli toccò con nonchalance il pacco. Paige si mise a ridere quasi soffocando. Sua sorella sembrava incontrollabile, Francesco era completamente scioccato ma sentì un calore pazzesco. Nicole prese di mira la sorella, Paige a sua volta la sfidò scegliendo obbligo. «Sorellina, esibisci al pubblico le tue tette da portiere» specificò che il pubblico erano lei e Francesco. Stava per avere un attimo di ripensamento, da una parte lui l'aveva già vista e dall'altra con sua sorella non aveva problemi nel farlo. «Se non accetto di farlo?» chiese, Nicole si morse il labbro e disse che doveva baciare Francesco, che in tutti e due i casi sembrava imbarazzo ed eccitato allo stesso tempo. Fece spalletta e si tolse il reggiseno, mostrando il suo seno prosperoso. «Belle, eh?» disse ironicamente coprendosi infine con le braccia. Tornarono sul divano, tutti gli occhi furono puntati su Francesco. Fra sé e sé pensò che dovesse prepararsi a tutto. Nicole guardò Paige e scandendo le parole si rivolse a lui chiedendogli Obbligo o verità. «Scelgo verità» rispose. E guardandole aggiunse: «Confesso di avere paura di fare l'obbligo con voi» e si mise a ridere. Le due sorelle si lanciarono delle frecciatine. «Ci scoperesti?» chiese Nicole per poi bere la vodka dalla bottiglia. Ci fu un silenzio, Paige lo fissava. Era sdraiata a pancia sotto con i seni schiacciati. Fece cenno con la testa di sì e si mise a ridere. Paige aggiunse: «Chi scoperesti per prima?» lo disse in modo serio, in quel momento sembrò non scherzare. «Nicole. La curiosità di sapere se avete lo stesso sapore o no» e sorrise. Sentendosi nominare si avvicinò a lui, lo spinse facendolo sdraiare e ci si mise a cavalcioni. Perplesso, chiese cosa stesse per fare. Lei gli appoggiò un dito sulle labbra in segno di silenzio. Guardandolo si tolse lentamente la tuta scoprendo la sua terza di seno, gli sorrise e lo baciò dolcemente. Francesco fu colto all'improvviso, la situazione gli stava sfuggendo di mano. Paige non disse nulla, fu sorpresa quanto lui. Vedere sua sorella metà nuda sopra un ragazzo le fece venire i capezzoli turgidi. Continuarono a baciarsi, la loro lingua girava da destra a sinistra immischiando le loro salive e la vodka appena bevuta da lei. Prese le mani del ragazzo e le appoggiò ai suoi seni caldi. Gli intimò di palparle, lo fece senza pensarci troppo. Si sentì un piccolo ansimo uscire dalla bocca della ragazza e si fermò. Gli sorrise e lo baciò per l'ultima volta. Si alzò da lui e si rimise seduta sul divano. «Vedo che mia sorella ti ha fatto svegliare qualcosa» gli fece notare Paige indicando un rigonfiamento nei boxer di Francesco. Nicole strizzò i capezzoli della sorella in segno di punizione, Paige gettò un piccolo urlo e poi si calmò. «Adesso cosa dovrei fare?» chiese alle due, si riferì alla sporgenza causata da Nicole. «Fatti fare una bella sega da Piper» disse Paige mettendosi a ridere. «O magari vuoi che ci pensi io» aggiunse la sorella, disse che ora che aveva iniziato doveva concludere per non lasciare niente a metà. Ci furono dei minuti di silenzio, Nicole prese la mano di Francesco e lo fece alzare. Lo portò in camera sua, chiuse la porta e gli sorrise. Si sdraiò mentre lei si mise sopra di lui, i suoi seni turgidi che puntarono il suo petto. Mosse i glutei sopra l'intimità, mordendosi le labbra chiese se fosse di suo gradimento. Ansimava insieme a lei, gli sfuggì il nome di Piper. Nicole si fermò e rise, lo tranquillizzò dicendogli che non lo avrebbe mai scoperto e che sarebbe stato il loro piccolo segreto. La porta si aprì, Paige entrò di scatto e prese con forza la sorella dicendo al ragazzo che aveva bevuto fin troppo e doveva andare a riposarsi. Nicole inveì contro di lei, chiamandola più volte stronza. Lasciò Francesco da solo, in modo da rivestirsi, mentre sentì urlare Nicole che cominciava a dire quanto Paige fosse una puttana, era ubriaca fracida e lui se ne stava approfittando. Appena ritornò, vide la ragazza con indosso la maglietta e giudicando dal rigonfiamento l'aveva indossata senza mettersi il reggiseno. Francesco non si sentiva di guidare, aveva bevuto abbastanza e non era lucido da sopportare la strada di Los Angeles in quello stato. Scese insieme a Paige, le sorrise e restarono senza parlare per molti minuti, come a rimuginare su ciò che era accaduto. «Non è colpa tua, non del tutto, è anche colpa mia. La festa doveva finire prima di iniziare.» Lo guardò con gli occhi stanchi e il cardigan stretto sul corpo. Buttava vento, leggero ma ghiacciato. Francesco non disse nulla, stava per tradire Piper e se non fosse stato per Paige, la ragazza più figa del campus avrebbe fatto una cosa per cui pentirsene a vita. Fece una cosa inaspettata, abbracciò la ragazza ringraziandola. Lei sorrise, lo guardò e lo salutò con un bacio sulla guancia e lo lasciò andare verso l'auto. Entrò e chiudendo lo sportello non riuscì più a resistere e si addormentò appoggiando la testa sul volante. Si svegliò alla prima luce del sole che gli batteva sullo specchietto, scese, e respirando l'aria fresca del mattino si sgranchì i muscoli. Ritornò in auto e partì verso il campus. Arrivò quando Piper era ancora immersa nel più totale sonno, posteggiò mezzo metro dal chiosco e andò a fare colazione. Strano come le conoscenze avvengono in quel posto più frequentemente di altre zone del campus. Mangiando il suo croissant tranquillamente, si sentiva fissato da una ragazza dai capelli biondi, non riusciva a constatare quanto li avesse lunghi. Aveva gli occhi chiari e trasognanti, muoveva con lentezza il cucchiaino che usava per mescolare il suo tè. Sembrava avesse portato da casa la sua tazza personale, una fusione di colori che rendevano l'oggetto quasi strano. Notò le sue unghie, colorate non da un semplice smalto ma da ben tre diversi. Rosso, arancione e giallo. Continuò a fare colazione tranquillamente finché la ragazza gli chiese, con una voce dolce da bambina, cosa ne pensasse di quella giornata. Garbatamente Francesco le rispose: «Sicuramente di buono non ha niente», lo disse cercando una vaga somiglianza a Diego, sapendo in fondo che Diego di garbato non fa mai niente. Lei gli sorrise, disse che per lei era una giornata diversa.

«In tutte le mattine che sono stata qui, non ho mai visto nessuno fare colazione con me» gli rivelò, sorseggiando il suo tè come una ragazza di sangue reale invitata dalla regina in persona. Gli sorrise appena finito, la bocca bagnata dal tè le faceva brillare le labbra. Si presentò, si chiamava Kathryn ed era entrata al campus lo stesso anno di Francesco. Veniva da Londra, curiosa come pochi voleva sapere molto di più sul ragazzo. Non avendo niente da perdere rispose alle svariate domande della ragazza, non era noiosa e la sua stranezza faceva piacere a Francesco. Decisero di fare strada insieme, lei frequentava un corso diverso da quello suo ma la direzione era uguale per entrambi. Una volta fermati davanti alla classe del ragazzo, lei si voltò verso di lui e gli sorrise dolcemente. Abbassando lo sguardo bisbigliò qualcosa, Francesco non capì e le chiese di ripetere. Lei ritentò ma sembrava che la sua voce si abbassasse più di prima. Per la seconda volta lui non capì, così cercò di andarle incontro. Alla fine, dopo tanti svariati tentativi gli disse che voleva il suo numero di cellulare. Era troppo tenera e innocua per dirgli di no. Così le scrisse il numero e lei, come se non aspettasse altra gioia, gli sorrise e alzandosi lo salutò e andò verso la sua classe saltellando come una bambina.

Quando Francesco entrò non si sorprese di vedere Piper già seduta, sentiva comunque che qualcosa non andava, era distratta.

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