Capitolo cinque - Haircut.

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In conclusione, William aveva "ereditato" la passione per la pittura da Zayn, ma la maggior parte delle sue caratteristiche fisiche e psicologiche provenivano dai genitori, soprattutto da Niall: il bambino sembrava l'esatta copia del papà, sia per l'aspetto esteriore sia per il carattere. Tralasciando gli occhi chiari e i capelli di un biondo naturale come quelli di Beatrice, più la gente guardava William, più si accorgeva di quanto avesse il viso simile a quello di Niall: la fossetta sul mento, le guance rosse e paffutelle, il naso leggermente all'insù e le orecchie a folletto erano tutti tratti appartenenti al papà. Quello che le persone non sapevano era quanto fosse difficile per Beatrice vivere con due uomini così testardi. Aveva già capito da un pezzo che Niall fosse molto orgoglioso: la loro storia le aveva dato subito un assaggio di ciò. Ci aveva ormai fatto l'abitudine e si era rassegnata, ma - davvero - Beatrice perdeva tutta la sua pazienza quando il piccolo William attraversava questi suoi momenti di testardaggine.
Per esempio, a distanza di appena 48 ore dal suo primo giorno di scuola, Beatrice si era ritrovata a rincorrere il figlio per tutta la casa, in quanto aveva deciso, tutto ad un tratto, di non tagliarsi i capelli. Purtroppo, i ciuffetti biondi erano diventati davvero troppo lunghi, gli ricadevano spesso davanti agli occhi senza permettergli di vedere, perciò Beatrice e Niall non avevano potuto fare a meno di fissare un appuntamento dal barbiere - che si trattasse di Lou Teasdale, la hair stylist dei One Direction, è solo un piccolo dettaglio.
Quindi, mentre Beatrice cercava di afferrare William, fin troppo agile al contrario suo, Niall se la stava ridendo seneramente sul divano del salotto, sgranocchiando un paio di patatine.
"Niall, porca miseria" sbottò Beatrice ad un tratto, strappandogli il pacco di patate dalle mani e rivolgendogli un'occhiataccia.
"Che c'è?" chiese Niall, come se non avesse fatto assolutamente niente. In effetti era così. Si sporse verso le mani della ragazza e tentò di prendere il pacchetto trasparente, inutilmente.
"Invece di ridere come un deficiente, ti dispiacerebbe aiutarmi?"
Niall non poté fare a meno di ridere davanti all'espressione esasperata di Beatrice e quella divertita di William, il quale, intanto, si era nascosto sotto il tavolo lucidando il pavimento con i pantaloni firmati.
"Cosa ridi? È colpa tua se ultimamente fa sempre i capricci: lo vizi troppo!"
Niall rise ancora di più "Vuoi stare calma?"
"No. Perchè deve essere così schifosamente uguale a te?" urlò allargando le braccia. Una scena del genere avrebbe dovuto spaventare un bambino di soli tre anni; al contrario, non fece altro che far ridacchiare William. Tale padre, tale figlio.
"Rilassati" gli disse Niall, abbassando le spalle e mostrandole come prendere un grosso respiro "Guarda come si fa" continuò.
Le diede le spalle e si diresse a passo lento verso il nascondiglio del figlio, si inginocchiò e infilò la testa fra i piedi delle sedie. Lo vide avvicinarsi all'orecchio di William e sussurrare qualcosa. Poi, gli occhi del bambino si aprirono e divennero così luminosi da sprizzare fasci di gioia ovunque, mentre annuiva più volte, energicamente. Uscì in fretta da sotto il tavolo e cercò la mano di Niall, il quale aveva afferrato il giubbino di William e aveva cominciato ad infilarglielo.
Beatrice lo guardò allibita, con la voglia di urlare e strapparsi i capelli: aveva tentato per mezz'ora di convincere William e alla fine era bastato sussurrargli qualcosa all'orecchio per farlo stare buono.
Niall rise, di nuovo, della sua espressione stralunata.
"Andiamo?" le disse, alzando le sopracciglia e abbassandole subito dopo. Odioso.
Beatrice si riprese dal suo stato di trance e lo guardò negli occhi.
"Poi mi spieghi come hai fatto"
"Gli ho solo promesso un gelato, ma tra poco se lo dimenticherà, quindi non c'è alcun problema!"
Beatrice, se possibile, spalancò ancora di più la bocca. E, ancora una volta, il suono contagioso della risata di Niall si liberò nell'aria, facendo vibrare il cuore di Beatrice come al solito.

***

"Tesoro, devi stare un attimo fermo adesso" disse Lou Teasdale con la sua solita voce dolce rivolgendosi al piccolo William. Quest'ultimo si trovava immobile su una sedia... o quasi. Beatrice e Niall non lo portavano spesso ad accorciare i capelli, perché aveva la ricrescita molto lenta e ogni volta che dovevano trascinarlo da un barbiere cominciava a protestare.
"Che dite se li facciamo alla Louis Tomlinson?"
Beatrice sorrise, pronta ad accettare l'offerta della giovane donna con le forbici in mano; ma prima che potesse anche solo aprire la bocca, Niall la interruppe bruscamente.
"Che? Neanche per sogno! Lo sai com'è Louis: finirà per rinfacciarmelo in ogni ora del giorno e mi ruberà il figlio"
Le due ragazze risero di cuore, notando il modo in cui gli occhi di Niall si erano sgranati.
"Come sei esagerato!"
"Scusami? Sono io quello che ha passato - e sta passando - otto anni con quel coso"
Beatrice si sciolse in un'altra risata, simulando uno schiaffio sulla guancia sinistra del ragazzo sedutole accanto.
"Smettila" mormorò, facendosi più seria "a me piacciono..."
"Ho detto no" rispose duramente, incrociando le braccia al petto. Lou rise quando vide il bambino imitare il papà e portare la manine al petto.
Beatrice assottigliò lo sguardo, facendoglisi più vicina e passandogli una mano sulla nuca. Gli baciò una spalla e lo guardò negli occhi già acquosi.
"Dai, Ninì, fallo per me" lo pregò facendo il labbruccio. Sapeva che il suo ragazzo aveva un debole per quei momenti in cui Beatrice si trasformava in una bambina capace di convincerlo di qualsiasi cosa.
La giovane donna sorrise trionfante quando notò le guance di Niall arrossarsi più del normale. Il ragazzo sospirò e si lasciò scivolare più in basso sul divanetto.
"E va bene" mormorò, imbronciato.
Lou Teasdale era sempre stata abituata ad aver a che fare con il Niall determinato e convinto delle proprie scelte. Quello che vide quel giorno, però, la lasciò tremendamente a bocca aperta.
"Dio, Niall, allora sei davvero cotto di questa ragazza!" urlò, facendo diventare le sue guance ancora più paonazze e facendo ridere Beatrice ancora.

***

Rientrarono a casa intorno alle tre del pomeriggio, in quanto avevano deciso all'ultimo momento di fermarsi a pranzo da Lou. Purtroppo, nessuno poté godere della vista di William e Lux insieme, perché la bambina, quel giorno, si trovava con il papà in giro per il parco giochi.
Passarono due orette del pomeriggio a guardare la televisione e sonnecchiare sul divano, mentre William faceva manicomio con le costruzioni.
Erano appena le cinque e quindici minuti, quando il campanello di casa suonò, indicando l'arrivo di qualcuno. Beatrice si alzò contro la propria volontà, si avvicinò alla porta e rise sotto i baffi nel momento in cui vide Louis dallo spioncino della porta.
Aprì il gancio e venne subito travolta dalle braccia tatuate di Louis Tomlinson, vecchio di tre anni ma sempre e perfettamente avvolto da quell'aria da ragazzino.
"Heey" biascicò facendo capolino nel salone. Niall sobbalzò, preso alla sprovvista.
"Una certa Lou Teasdale mi ha detto che qui c'è una sorpresa per me"
Beatrice si piegò in due dalle risate, mentre Niall mormorava una serie di stronza e lo sapevo che fecero confondere Louis ulteriormente. La ragazza guardò il compagno seduto sul divano e fece qualche passo per raggiungere William. Lo prese in braccio e lo girò verso lo zio Louis.
Il bambino scalciò felice, quando il ragazzo si precipitò su di lui per afferrarlo.
"Oddio, abbiamo gli stessi capelli" esclamò, toccandogli leggermente il ciuffo spettinato sulla fronte, uguale al suo.
"Niall, abbiamo gli stessi capelli!" continuò, questa volta verso la direzione del ragazzo biondo, come a sottolineare quel concetto.
"Si, lo so" mormorò facendo un gesto di stizza con la mano destra. Passarono alcuni secondi di silenzio, interrotti solo dai rumori provenienti dalla tv. Poi, ad un tratto, Beatrice vide Louis scuotere la testa felice e allargare gli occhi.
"Ma questo vuol dire... che posso spacciarti per mio figlio!"

Spazio Autrice.
Dovrei smetterla di scusarmi in ogni spazio autrice, ma... scusate! Avevo promesso di aggiornare molto più spesso, ma, purtroppo, sono stata occupata con l'altra mia fan fiction. Ecco, voglio approfittare del momento per rompervi ancora un po' e chiedervi se, gentilmente, poteste passare a leggere "My friend is a ghost". Sono appena due capitoletti, perchè ho passato una settimana ad aggiustarla e riscriverla.
Grazie grazie grazie grazie grazie, per tutto ❤

P.S. lo so che vi mancava "Ninì" eheh

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora