Capitolo trentadue - Brother.

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Consiglio di ascoltare "Moral of the story" (Ashe ft Niall Horan) mentre leggete, perché nella scrittura mi sono fatta trasportare da quelle voci e quelle parole. Enjoy!

La situazione venutasi a creare era veramente strana: tutto sembrava fermo, bloccato, congelato; nessuno osava muoversi, se non per sbattere le palpebre e cercare di nascondere gli occhi lucidi o asciugarsi gli occhi con le dita; per il resto, era come se tutti quanti aspettassero la successiva mossa di Niall, per paura di rovinare un momento così speciale.
E quella mossa... quella arrivò presto.
Il ragazzo dai capelli ossigenati si separò dalla stretta della fidanzata; le rivolse un sorriso, probabilmente il migliore che avesse mai incorniciato il suo viso e, poi, accadde qualcosa che mai nessuno avrebbe potuto mai immaginare: Niall girò intorno al tavolino sul quale aveva poggiato il famoso giornale e sembrò dirigersi verso Zayn, in piedi dalla parte opposta rispetto a dove si trovavano lui e Beatrice fino a pochi istanti prima.
L'altro, nel frattempo, aveva osservato tutta la scena senza proferire parola, non credendo nemmeno ai propri occhi.
Non è possibile, continuava a ripetersi nella mente, come una cantilena. Eppure, Niall lo stava fissando intensamente e si stava muovendo rapido nella sua direzione, un piede davanti all'altro, con decisione.
Le possibilità erano due: forse Niall stava per mollargli un pugno, per sfogare tutta la rabbia che aveva accumulato e mai veramente esternato; oppure...
Ma l'altra possibilità presto non esistette più, poiché nel momento in cui Zayn stava per formularla, essa si tramutò in realtà: Niall lo stava abbracciando.
Zayn continuava a rifiutarsi di credere a quello che stava succedendo; le sue braccia erano bloccate per lo shock, ferme, rigide, ai lati del busto, come se non fosse più in grado di muoverle liberamente e stesse sollevando un peso troppo grande per lui. Aveva gli occhi sbarrati, il cuore che batteva all'impazzata e il respiro pesante; la sentiva, sentiva quella morsa al petto, quella che precede uno di quei pianti super liberatori, di pura felicità.
"Nialler" soffiò, impercettibile. Probabilmente nemmeno Niall lo aveva sentito; infatti, continuò ad abbracciarlo, con le braccia avvolte attorno alle sue spalle e le mani spalmate sulle scapole, mentre il suo respiro si infrangeva direttamente sulla sua nuca. Un abbraccio.
Le lacrime non impiegarono molto a fare capolino e cominciarono ad inumidirgli le guance e la barba; nel momento in cui alcune riuscirono addirittura a toccargli le labbra dischiuse in un'espressione di stupore e Zayn ne assaporò il sapore salato, si rese conto di star piangendo; in realtà, divenne cosciente di ogni cosa.
Sembrò riacquistare immediatamente la mobilità delle braccia, con le quali circondò Niall per ricambiare il gesto di affetto senza pensarci due volte, mantenendolo stretto a sé, come se avesse paura di vederlo fuggire via da un momento all'altro.
"Mi dispiace Nì, per tutto"
"Va tutto bene Zaynie" rispose Niall, anche lui commosso e felice "A me dispiace di aver dubitato di te. Stupidi paparazzi"
Zayn non poté evitare di singhiozzare, sprizzando gioia da tutti i pori. Decise persino di darsi un pizzicotto, mentre ancora teneva Niall spiaccicato a sé, come se non lo avesse mai abbracciato in vita sua. Si fece male: ciò significava che, fortunatamente, non si trattava di un sogno. Era la pura realtà. E Zayn non poteva esserne più felice.
Inutile aggiungere che quella che era sembrata una semplice stretta tra Zayn e Niall si trasformò velocemente in un abbraccio di gruppo, nel quale braccia, gambe, mani e lacrime si mescolavano, senza riuscire a capire a chi appartenessero. Fu un momento magico per i cinque ragazzi: dopo tanto tempo, erano di nuovo riuniti, tutti insieme, nello stesso posto, a provare le stesse identiche cose. Come ai vecchi tempi.

***

"Ti ascolto" disse Niall, tornando un po' più serio di come lo era stato qualche minuto prima.
"Si" sospirò Zayn, prendendo una sigaretta dal pacchetto e afferrando l'accendino, con cui non esitò ad accenderla.
"Vuoi che cominci dall'inizio?"
"Voglio solo che tu sia sincero"
Zayn perse un battito, mentre avvicinava la sigaretta alle labbra e aspirava: sentì il fumo farsi strada nella sua bocca, nella gola, fino a raggiungere i polmoni. Lo tenne dentro qualche istante, prima di soffiarlo via dal naso e dalla bocca, sotto gli occhi azzurri dell'amico, che lo fissavano quasi ipnotizzati. Fece un bel respiro: adesso era pronto per vuotare il sacco, in quanto la nicotina lo calmava, lo aiutava. Lo aveva sempre fatto, purtroppo.
"Allora, sarò diretto: Niall io non ero felice"
Zayn sapeva di aver fatto male all'amico con quelle parole, lo vide dall'espressione del suo viso, dagli occhi che sembrarono socchiudersi, dalle braccia strette al petto e dalle unghie mangiucchiate che si conficcavano nella carne.
"Quante volte ho provato a scrivere delle canzoni? Quante volte le ho presentate ai manager andandone fiero? Quante volte hanno rifiutato quello che scrivevo, i miei testi, perché non conformi allo stile della band? Nì, le mie idee non erano conformi a voi" aggiunse, tutto d'un fiato. Ogni parola usciva come un fiume in piena, non si era mai sentito così libero, così leggero: ogni lettera pronunciata sembrava lasciare il suo corpo e la sua mente come se avesse rappresentato un pezzo di mattone in meno.
"Non mi ritrovavo in quello che ci facevano fare, mi sentivo fuori luogo, un ostacolo, anche per voi che avete sempre amato il vostro lavoro"
Aspirò ancora.
"Io non me la sentivo di mentire ancora a lungo. I nostri fan credono in noi, non sono stupidi, lo sai"
Niall annuì, fissando il vuoto con lo sguardo rivolto in un punto imprecisato tra i suoi piedi, incapace di parlare perché troppo perso nei propri pensieri, cercando di riordinare tutte quelle informazioni appena ricevute.
"Ma hai provato a spiegare il tuo problema?" chiese Niall, anche se conosceva già la risposta.
"Certo, Nì" rispose l'altro, con un tono esasperato "almeno un milione di volte" seguì un sospiro e una pausa "È inutile dirti che non mi hanno mai ascoltato"
Niall non sapeva spiegare come si sentiva. Respirò a fondo e si voltò, poggiando le braccia sulla ringhiera del balcone in cui si trovavano e volgendo lo sguardo lontano, a guardare il paesaggio che aveva sempre amato vedere da casa sua. A quell'ora del pomeriggio, il tramonto rendeva tutto sbiadito, quasi surreale con tutti quei colori caldi ad accarezzare l'orizzonte e incorniciare le montagne.
"Perché non ne hai parlato con noi?" chiese, ad un certo punto.
Zayn strinse gli occhi, forte, perché era questa la domanda che temeva di più.
"Avevo paura" disse semplicemente.
"Di cosa?"
"Di non essere compreso, di perdervi"
"Ci hai perso comunque"
"Speravo che non accadesse"
"Ma è successo"
"Non con Liam"
"Con Liam mi sembra che sia diverso, o sbaglio?"
Zayn arrossì. L'amico lo aveva colto con le mani nel sacco.
"Si" sussurrò.
"Da quanto va avanti?"
"Difficile dirlo" disse "Quando ha rotto con Sophia, Liam aveva bisogno di una spalla su cui piangere"
"E tu sei stato la spalla"
"Esatto. Credo sia nato tutto così"
Seguì un minuto buono di assoluto silenzio, durante il quale gli unici rumori rimanevano quello dei clackson lontani delle macchine e il fruscio del vento tra gli alberi del suo giardino.
"Zay, io spero tu abbia capito che non mi importa, che io non sono arrabbiato per questo motivo, anzi, sono solo incredibilmente felice che voi due adesso siate felici, perché ve lo meritate"
Zayn sorrise, sincero, riconoscente per le belle parole che l'amico gli aveva rivolto.
"Io ce l'ho con te perché mi hai mentito, ci hai mentito, sei andato via, hai lasciato qui William... Z, ho voluto che tu fossi il suo padrino per un motivo: per me sei sempre stato come un fratello, lo capisci?"
Zayn si morse le labbra: non sapeva cosa dire, Niall aveva ragione. Quindi "Lo so, ho sbagliato, ma posso assicurarti che sono qui per rimediare"
"E come?" sbottò Niall, senza nemmeno lasciargli finire la frase "Hai fatto del male a Will, a mio figlio, ha smesso di parlare dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto per tutti questi anni e..."
"È colpa mia, lo so" Zayn completò la frase. Non si sarebbe mai perdonato per questo.
"Ti giuro che ci lavorerò" disse, poi "Ha smesso di parlare per colpa mia, adesso che sono tornato non ha più senso continuare a non farlo"
Niall non rispose: non era convinto.
Allora Zayn spense la sigaretta schiacciandola nel posacenere e la lasciò lì, mentre con la mano adesso libera afferrava saldamente la spalla dell'amico e faceva in modo che lo guardasse negli occhi.
"Niall" lo chiamò.
"Mh?" rispose l'altro, distogliendo lo sguardo di malavoglia dal bellissimo tramonto che stava osservando.
"Ti prometto che questa storia avrà una fine, fosse l'ultima cosa che faccio"
A quel punto, Niall non poté fare altro che sorridere: voleva un mondo di bene a Zayn e questo non sarebbe mai cambiato. Siccome Niall era sempre stato il più affettuoso tra i due, quello che era più propenso a mostrare il proprio affetto senza vergogna, gli diede una pacca sulla spalla e poi lo abbracciò, tirandolo a sé dalla nuca. Niall era così: non sapeva reprimere i propri sentimenti.
"Grazie Z"
L'altro sorrise, come non faceva ormai da anni, se non con Liam.
Si sentiva leggero, libero, pulito adesso che aveva detto tutta la verità. La cosa più bella era che tutti i suoi migliori amici lo avevano capito; persino Niall, al quale aveva inferto più dolore di tutti per la storia di William.
"Anzi" Niall interruppe il flusso dei suoi pensieri, prendendolo alla sprovvista "Scusami per il pugno" rise, nel frattempo che si staccava dall'abbraccio e ammiccava in direzione dell'occhio di Zayn, dove circa 2 mesi prima aveva sferrato un pugno - provocandogli un livido che era rimasto per parecchi giorni - proprio quando aveva scoperto la storia tra lui e Liam all'appuntamento segreto al cinema Stella.
"Stronzetto" sibilò Zayn, fingendo di essersi arrabbiato; sfregò il suo pugno contro la testa bionda dell'altro ragazzo scombinandogli i capelli e facendolo piegare nello strano tentativo di scappare.
Niall rise ancora più forte quando l'amico cominciò a pizzicargli i fianchi per fargli il solletico.
Zayn pensò semplicemente che quel suono cristallino gli era mancato come l'aria.

Spazio Autrice:
Buon weekend ragazzi/e! Fatemi sapere cosa ne pensate. Io ho ascoltato "Moral of the story" di Ashe (ft Niall) mentre scrivevo il capitolo... potete immaginare come stavo messa. Spero che vi abbia fatto lo stesso effetto.
Vi voglio bene, grazie infinite per tutto ❤❤

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora