Capitolo ventotto - Rescue.

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Harry non dimenticherà mai il momento in cui abbracciò Zayn di nuovo dopo tanto tempo: erano passati mesi dall'ultima volta che si erano visti e nessuno sapeva dove si trovasse, se stesse bene o se fosse felice. Beh... quasi tutti.
Harry sapeva che non era affatto un buon momento per dimostrarsi quanto si erano mancati, poiché, nel frattempo, Niall stava fuggendo lontano. Il ragazzo dai capelli ricci aveva cercato di fermare l'uragano che si era riversato fuori dal Cinema Stella qualche minuto prima, ma non ci era riuscito: per un solo istante aveva creduto di poter affondare le sue piccole unghie nel braccio candido dell'amico biondo, ma ben presto quest'ultimo gli scivolò via ed Harry si ritrovò ad annaspare nell'aria fresca della sera.
Avrebbe dovuto girare i tacchi e rincorrerlo, avrebbe dovuto essere più veloce; tuttavia, allo stesso tempo, moriva dalla voglia di entrare nella sala per rivedere Zayn. Beatrice gli aveva raccontato tutto per telefono nel momento in cui si era resa conto dell'assenza del fidanzato: gli aveva detto che Niall si trovava lì di sicuro, in quel cinema, pronto a spiare Liam e Zayn ed a smascherarli. E ci era riuscito. Solo che aveva scoperto più di quanto avesse immaginato. Due dei suoi migliori amici provavano attrazione per gli uomini e non avevano sentito il bisogno di parlarne con gli altri: per questo motivo Niall si sentiva profondamente ferito.
Harry non lo sapeva ancora, ma lo avrebbe scoperto molto presto.
Nel frattempo valutava la situazione, faceva vagare lo sguardo a destra e a sinistra, una volta fissando la schiena leggermente curvata di Niall mentre se ne andava a gambe levate e una volta osservava la grande vetrata che rappresentava la porta d'ingresso per il cinema. Non sapeva che fare. Poi, tutto d'un tratto, le porte si spalancarono lasciando intravedere due figure più che familiari prima ancora che le prime si aprissero: Harry riconobbe immediatamente Zayn e Liam.
Lo sguardo del moro era indescrivibile. Era veramente raro vederlo in quello stato, con gli occhi sgranati, le mani tremanti e le guance paonazze come se avesse visto un fantasma; era sempre stato un tipo tranquillo, coraggioso - se si escludono le piccole fobie che lo perseguitavano sin da bambino. Vederlo in quello stato fece capire ad Harry che la situazione era più grave del previsto.
"Liam!" urlò Harry per richiamare la loro attenzione. Incrociò il suo sguardo con quello di Zayn e non furono necessarie parole per spingerli l'uno tra le braccia dell'altro. Un abbraccio fraterno che mancava ormai da troppo tempo.
"Mi dispiace, lui è scappato via, non mi ha lasciato il tempo per spiegargli" mormorò Zayn, balbettando tutto il tempo e stringendosi il viso tra le mani. Il riccio lo ignorò.
"È stato Niall, vero?" chiese Harry indicando il livido sulla guancia che stava già cominciando ad essere piuttosto evidente.
"Si, ma me lo meritavo, dico sul serio... io..."
"Zayn, non è il momento" disse autoritario Liam, posandogli una mano su una spalla.

Quella conversazione era durata pochissimo. Zayn si guardava intorno spaesato alla ricerca del ragazzo biondo, ma sembrava essersi polverizzato, scomparso nel nulla. Liam capì subito che dovevano fare qualcosa, non potevano aspettare un minuto di più: Niall in quello stato avrebbe potuto cacciarsi in guai anche molto seri.
Dieci minuti dopo Harry era già sotto casa di Niall e Beatrice cosicché quest'ultima potesse dare una mano; Louis prese la sua auto senza farselo ripetere due volte e si mise alla ricerca del "fuggitivo", perlustrando l'area a nord rispetto al cinema Stella; inoltre, anche Zayn e Liam stavano sfrecciando per le strade di Londra, setacciando l'intera zona ad ovest, mentre Harry e Beatrice si occupavano della zona ad est. Dubitavano - e speravano - che non si fosse spinto a sud, poiché quello era davvero un quartiere poco raccomandabile e pericoloso. Si sa: tutte le grandi città ne hanno uno simile. Quell'area era ricoperta di centri di ritrovo e locali dove centinaia e centinaia di persone si riversavano come attirati da un'enorme calamita a forma di bicchiere pieno di vino, le risse erano più che frequenti e Beatrice non riusciva nemmeno ad immaginare che Niall si fosse spinto proprio lì, si rifiutava di pensarlo.
Purtroppo, mentre vagavano per le strade poco trafficate, Harry e Bea si resero conto che non avrebbero mai trovato Niall andando avanti di questo passo: nè Zayn, nè Louis e nè Liam avevano inviato qualche messaggio; perciò, sicuramente non avevano trovato nulla. In più, come se non fosse già abbastanza, l'aria si stava facendo sempre più fredda, il ché costrinse Beatrice a chiudere il finestrino dell'auto e a ricacciare la testa all'interno. A maggior ragione quando, poco dopo, si mise a piovigginare.
Se c'era qualcosa che Bea avrebbe preferito cambiare per quanto riguarda Londra sarebbe stato proprio il tempo: nonostante fosse luglio inoltrato e durante il giorno il sole scottasse abbastanza, lì non mancava mai qualche pioggia occasionale. Lo trovava abbastanza fastidioso, abituata com'era al clima caldo della sua Sicilia, dove pioveva a malapena persino durante l'inverno.
Guardare la pioggia scendere sempre più velocemente le tolse anche l'ultima briciola di speranza rimasta. La testa prese a girare ed ebbe immediatamente un conato di vomito mentre non riusciva a smettere di mangiarsi le unghie.
Alla fine decisero di controllare anche a sud, nel quartiere malfamato dove avrebbero preferito non inoltrarsi. Se non lo avessero trovato, non avrebbero saputo cosa fare. Liam, Zayn e Louis si diedero appuntamento in un posto e cominciarono a controllare anche in ogni locale presente sulla strada principale, nonostante fosse un'impresa più che impossibile. I ragazzi entravano dentro ai grandi magazzini colmi di speranza, credendo di trovarlo proprio lì dentro, magari scambiando per Niall qualcuno seduto al bancone, con la schiena ricurva e i capelli ossigenati.
Beatrice non si sentiva affatto bene; aveva tentato di rintracciarlo telefonicamente, lasciandogli messaggi e chiamate in segreteria, ma il ragazzo non rispondeva e il cellulare squillava a vuoto.
Ad un certo punto, non poté più trattenersi.
"Harry" sussurrò attirando l'attenzione del ragazzo riccio al volante "Ferma la macchina" continuò, tenendo sempre il livello della voce basso. Nonostante ciò, Harry riusciva a sentirla perfettamente considerato il silenzio palpabile all'interno dell'auto. Il ragazzo notò subito il colorito verdastro della ragazza e non ci pensò due volte prima di accostare sul ciglio della strada. Beatrice non aspettò nemmeno che la macchina fosse del tutto ferma che si scaraventò fuori da essa, avvicinandosi al marciapiede che cingeva un'aiuola ricolma di fiori bellissimi, sui quali riversò tutto quello che era presente nel suo stomaco. Una volta vomitato, Beatrice si sentì subito meglio e desiderò tornare sulle traccia del proprio fidanzato.
"Beatrice, stai bene?"
"Cosa? Si, avevo solo... un po' di nausea" rispose, come se avesse realizzato solo adesso ciò che aveva appena finito di fare. Salì in auto e guardò la sua immagine riflessa sullo specchio retrovisore e si accorse di quanto fosse strana in viso.
"Bea, ti porto subito a casa"
"No! Devo trovarlo, è già molto tardi"
"Appunto, è molto tardi, devi andare a casa a riposarti, Marianne non può rimanere con William ancora per molto" le disse. Però, lo sguardo di Beatrice era tutt'altro che convinto.
Allora Harry la rassicurò "Bea, ti giuro che ti chiameremo quando lo avremo trovato"
Beatrice sospirò, sapendo di non poter far nulla, dato che Harry stava già imboccando la strada di ritorno e l'avrebbe presto riaccompagnata a casa"
***
Le ricerche proseguirono ancora per molto. Tutti e quattro i ragazzi non avevano smesso di cercare Niall per un solo istante: Liam si era appisolato mentre Zayn guidava spericolatamente osservando a destra e a sinistra, ma ben presto era tornato a fissare la strada proprio come il moro; Louis aveva rinunciato a cercare all'interno dei locali, perché c'era davvero troppa gente; invece, Harry aveva dovuto fare rifornimento un paio di volte. Erano quasi le 5 del mattino quando il riccio imboccò una strada che portava direttamente ad un parco abbandonato, sempre nella zona a sud del cinema Stella. Aveva evitato di controllare lì in quanto sapeva che Niall non avrebbe mai provato ad entrarvi per via della sua paura del buio. Tuttavia, Harry pensò che sarebbe stato un perfetto nascondiglio per evitare di farsi trovare dai suoi migliori amici. Ecco quello che pensò nel momento in cui passò davanti all'entrata del parco: non fu difficile scorgere una figura distesa su una delle panchine vicino all'ingresso, le quali erano tutte illuminate dell'unico lampione acceso presente sul posto e collocato esattamente al centro del giardinetto incurato. Harry perse un battito mentre parcheggiava velocemente al lato della strada, ridendo sotto i baffi perché quella scena gli aveva ricordato le Cronache di Narnia, un libro Fantasy che da piccolo adorava come se fosse una divinità: anche lì, nel momento in cui si raggiungeva quel luogo incantato attraverso l'armadio magico, ci si ritrovava in mezzo ad un bosco, con la luce di un lampione esattamente al centro del prato ricoperto di neve.
Varcò l'entrata improvvisata di quel parco e riconobbe la nuca bionda dell'amico, mentre quest'ultimo abbracciava le sue stesse gambe raggomitolato su quella panchina diroccata.
"Niall!" gridò Harry, senza preoccuparsi di che ore fossero - tanto era un parco abbandonato e immerso nel nulla. Lo toccò, posandogli una mano sulla spalla e si accorse di quanto fosse ghiacciato e umidiccio. Harry diede un'occhiata veloce in giro e vide che per terra erano ben visibili delle pozzette qua e là lasciate dall'acqua piovana. Capì che aveva piovuto abbastanza da quelle parti. Niall aveva ancora gli occhi chiusi, sembrava dormire profondamente e il ragazzo riccio rabbrividì al solo pensiero di quello che gli avrebbero potuto fare in quelle condizioni. Harry lo osservò meglio e notò che aveva delle lacrime incrostate sul viso come se avesse pianto molto e non avesse avuto nulla con cui asciugarsi. Gli si strinse il cuore, mentre afferrava il cellulare e mandava un messaggio a Beatrice e al resto del gruppo per avvisarli e per dare loro appuntamento a casa di Niall; dopodiché, gli fece passare un braccio sotto le spalle e l'altro sotto le ginocchia; lo prese in braccio e se lo strinse al petto mentre quello cominciava a tremare visibilmente.
Si apprestò a raggiungere l'auto e a distenderlo sui sedili posteriori. Trovò nel bagagliaio una vecchia felpa che non indossava più da tempo e gliel'adagiò sul corpo infreddolito osservando con orrore il colorito leggermente violaceo sulle labbra.
Harry era sorpreso di non aver perso il controllo fino a quel momento. Anche lui salì in auto e si diresse velocemente verso casa: con una mano guidava reggendo il volante e con l'altra teneva ben saldo il cellulare mentre componeva il numero del loro medico curante.
"Salve, mi dispiace chiamarla a quest'ora, ma ho davvero bisogno che lei mi raggiunga a quest'indirizzo... il mio amico non sembra stare molto bene"

Spazio autrice:
Allora, cosa ne pensate? Vi è piaciuto il capitolo? Spero proprio di
Secondo voi cosa succederà nel prossimo? Zayn e Niall faranno pace? William come la prenderà? E, per ultima ma non meno importante, secondo voi cosa succede a Bea?😕
Commentate! Voglio conoscere i vostri pareri, vedremo chi avrà ragione 😉
Grazie sempre di tutto, vi amo ❤
-Noemi

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora