Capitolo otto - Sorry.

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"Tanto non verrà" mormorò Beatrice, sorvegliando il suo bambino da lontano.
"Ti ricordo che l'hai detto anche tre anni e mezzo fa" rispose Marianne, mentre divorava un piatto di patatine.
Probabilmente non ricorderete più chi sia, ma adesso vi rinfrescherò la memoria: ricordate quando Beatrice decise di allontanarsi da Niall dopo averlo visto felice e spensierato sul palco a Orlando? E ricordate quanto Niall l'avesse cercata nel locale dove lavorava? Bene, Marianne era la collega di Beatrice a quei tempi. Erano rimaste in buonissimi rapporti, anche quando Marianne aveva lasciato il lavoro al locale per aprire una propria caffetteria. Così, quel sabato di inizio ottobre, le due amiche si ritrovavano sedute sulle minuscole sedie della scuola di William, mentre i bambini giocavano allegri al gioco delle sedie e gli altri genitori chiacchieravano e si godevano lo spettacolo tranquillamente.
Quella mattina, quando si era svegliata, Beatrice aveva trovato del tutto vuota la parte del letto solitamente occupata da Niall. Si era alzata velocemente, aveva controllato dentro l'armadio e sotto il letto; infine, si era resa conto che era partito sul serio: poteva aggiungere un'altro punto alla lista di 'Promesse che Niall Horan non riesce a mantenere'.
Nonostante tutto, Marianne non perdeva un solo momento per difendere il signorino; l'aveva sempre fatto e continuava a credere in lui: secondo la sua amica, infatti, Niall si sarebbe presentato davanti all'ingresso della scuola da lì a poco.
Beatrice le aveva più volte risposto che no, erano finiti i bei tempi della loro giovinezza, non avevano più tempo da perdere in queste sciocchezze: Niall aveva un lavoro serio, ormai, non poteva nuovamente spostare il volo come aveva fatto anni fa.
Sbuffò sconsolata, quando William le si avvicinò, chiedendole se papà sarebbe arrivato presto. A quel punto, fece tacere Marianne, la quale stava ancora dando false speranze al bambino, proprio come aveva fatto fino a quel momento con Beatrice.
"No, Will" cominciò, guardando il piccoletto "Papà, oggi, non verrà"

***

Non so se si tratti di Dio o di qualcun altro, ma sicuramente qualcuno si diverte a guardarci dall'alto. Beatrice aveva ormai capito che dovesse aspettarsi di tutto dalla vita: aveva pensato di perdere ogni cosa con la gravidanza; invece, aveva ottenuto due delle persone più importanti della sua vita.
Lo pensava anche in quel momento, mentre malediceva Niall mentalmente per averle dato buca alla festa della scuola.
"Grazie signora Horan" le diceva la signora Thomas, porgendole un piattino di torta al cioccolato che avevano preparato per l'occasione "Sono felice che abbia convinto Niall a cantarci qualcosa"
Beatrice si sforzò di sorridere, anche se quello che ne uscì fu una smorfia tirata e nervosa. A quel punto, capì che non poteva fingere ancora per molto: non era giusto prendersi gioco di qualcuno come stava facendo.
Perciò, posò il bicchiere di aperitivo sul tavolo e cercò di attirare l'attenzione della maestra.
"Signora, io devo dirle una cosa..."
"Oh Beatrice, la dirai dopo; adesso che ne pensi di far prendere il microfono in mano al papà di Will?" propose, alzando di un po' la voce in modo che tutti potessero sentirla.
"È proprio di questo che devo parlarle..." insistette, afferrandole il braccio con una mano sudaticcia per il nervosismo.
E, poi, come se persino le sedie avessero sentito il suo bisogno di aiuto, ecco che tutti si voltarono in direzione della porta.
Beatrice non sa bene descrivere come si sentì in quel preciso momento: sentiva il risentimento e la delusione ancora vividi nella sua testa, ma non erano niente in confronto alla gioia che provava nel vedere il suo Niall fermo davanti alla porta con una chitarra in mano.
"Qualcuno vuole cantare un po' con me?"
Grazie al fatto che non indossava alcun paio di occhiali e ai capelli biondi tinti completamente liberi da ogni sorta di cappello, tutti i bambini lo riconobbero, avvicinandoglisi come se fossero dei pezzetti di metallo attirati da una calamita. Ma Niall lo era: era una calamita, di quelle più potenti che si conoscono e che l'uomo ha mai inventato sulla faccia della terra. E non poté fare a meno di sorridere quando Niall cominciò a strimpellare la sua chitarra e a canticchiare le parole di una sua vecchia canzone.
Si avvicinò a Marianne, mentre lo guardava aggirarsi per l'intera aula cercando di attirare non solo l'attenzione dei bambini, ma anche quella degli adulti. Vide alcune persone ballare, addirittura, seguite dai passi di Niall e dalla sua risata che ogni tanto usciva fuori nonostante dovesse cantare, facendo storpiare le parole.
Alla fine, dopo essersi assicurato che tutti nel salone avessero gli occhi puntati su di lui, si mise al centro della stanza, attirando i bambini a fare un cerchio intorno.
"Everyone else in the room can see it" cantò, facendo un semicerchio con il braccio sinistro e indicando tutta la gente presente "Everyone else but you" continuò, ma Beatrice sussultò quando notò che quella volta aveva indicato una persona precisa: lei.
Sentì di aver perso qualche battito nel momento in cui Niall si allontanò dal cerchio e cominciò ad avanzare nella sua direzione.
"Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But you when smile at the ground it aint hard to tell
You don't know
You don't know you're beautiful"
Finì il tutto, lasciandole un bacio a fior di labbra, uno sfioramento casto che mandò Beatrice direttamente al manicomio.
Quanto lo amava.

Scosse la testa, mostrandosi insoddisfatta, ma si tradì da sola sorridendo nel modo più luminoso che potesse esistere.
Niall le sorrise, completando la canzone, per poi sporgersi verso il suo orecchio e sussurrarle un "Mi dispiace" che le fece sciogliere il cuore. Beatrice non ebbe nemmeno il tempo di accarezzargli una guancia, perché Niall si era già allontanato per andare a ricevere tutti i bacetti delle bambine e gli abbracci dei bimbi.
Addirittura, una delle compagnette di William gli aveva lasciato un bacio direttamente sulle labbra. Beatrice sorrise intenerita: vedere Niall in compagnia delle bimbe era sempre stato il suo punto debole.
Aggrottò le sopracciglia quando Will tirò fortemente la manica della maglietta del papà. Vide il cipiglio arrabbiato sulla fronte del bambino e il broncio adorabile dipinto sulle sue labbra, mentre guardava Niall severamente e scuoteva la testa, oltraggiato.
Il cantante capì subito, si sciolse in una risata e andò a lasciargli un buffetto sulla testa. Beatrice riuscì a sentire distintamente la sua voce.
"Oh, qui qualcuno è geloso!" esclamò Niall, facendo ridere l'intera aula e provocando un calore all'interno del petto di Beatrice.

Spazio Autrice:
Non ho il tempo di respirare. Da quando é ricominciata la scuola, ogni giorno mi ritrovo con un compito e un'interrogazione diversa, e mi sa che andrà avanti ancora per molto. Perciò, non vi arrabbiate se in questo periodo aggiornerò solo una volta a settimana, perché anche a me piacerebbe stare tutto il giorno a scrivere, ma non posso :(
Che l'ansia sia con voi. Alla prossima, vi voglio bene ❤

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora