Capitolo nove - Let's go to Miami.

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Beatrice odiava il fatto di dover rimanere seduta per un tempo così prolungato su quelle scomodissime sedie dell'aeroporto di Heathrow.
La voce metallica che ogni volta annunciava le partenze e gli arrivi attarverso gli enormi altoparlanti - unita al rumore incessante della risata di Niall -, le stavano perforando le tempie con un terribile mal di testa. Tutto ciò solo perché il ragazzo pensava fosse divertente prenderla in giro per l'espressione persa dipinta sul suo viso qualche istante prima di veder Niall varcare la soglia della porta.
"Hai finito di prenderti gioco di me?"
"Mh, diciamo che mi merito un po' di divertimento: se non ci fossi stato io, probabilmente ti troveresti a lavare i piatti a casa in questo momento"
Beatrice gli fece la linguaccia, alzando gli occhi al cielo. In realtà, era d'accordo con Niall: era felice che il suo ragazzo avesse deciso di partire insieme a lei e Will, in quanto non le andava proprio di rimanere a casa da sola con un bambino a cui badare. Tuttavia, stava seriamente valutando l'idea di mollargli uno schiaffo sulla nuca, così da mettere fine alle sue battute così poco divertenti dal suo punto di vista.
"Dovevi guardare la tua faccia: sembrava che stessi per vomitare"
"In un certo senso" sussurrò lei, sospirando.
"A che ora è il volo?" disse, poi, cercando di sviare il discorso.
"Tra venti minuti, ma non cercare di spostare l'attenzione su qualcos'altro"
"Fanc..."
"C'è Will, cara la mia mammina"
Se uno sguardo avesse potuto uccidere, probabilmente Niall si sarebbe già ritrovato sotto terra, perché gli occhi di Beatrice, in quel momento, sprizzavano tutt'altro che dolcezza.
Niall rise ancora, mandandola al paradiso e all'inferno allo stesso tempo; le si avvicinò, baciando una guancia paffuta di William, intento a giocare con un mazzo di chiavi sulle ginocchia di Beatrice, prima di sporgersi e poggiare le labbra sulle sue.
"Ti amo"
Beatrice non rispose, ancora offesa, e Niall rise nuovamente.

***

Erano passati esattamente venticinque minuti quando Beatrice guardò l'ora sul cellulare. Sbirciò un attimo Niall, il quale stava mandando un veloce messaggio a Maura per avvisarla dei loro imminenti spostamenti, e poi si soffermò a fissare William, già addormentato sul petto del papà: per fortuna, la festa a scuola lo aveva stancato parecchio; perciò, non avrebbe recato alcun problema a bordo dell'aereo.
"Si prega i gentili passeggeri, in attesa del volo per Miami, di recarsi nel rispettivo vano per la partenza"
"Finalmente" esclamò, alzandosi dalla sedia come una molla, con la voce metallica che ancora le vibrava nel petto. Aspettò impazientemente Niall, perché, avendo William addormentato tra le braccia, aveva più difficoltà nel muoversi; poi, una volta per tutte, si incamminarono in direzione della pista di atterraggio.
Si trattava della prima volta in assoluto in cui William viaggiava in aereo; in realtà, nemmeno Beatrice aveva fatto molti viaggi, nonostante adorasse spostarsi e vedere nuovi luoghi: preferiva evitare gli insulti delle fans, le quali avrebbero sicuramente considerato Beatrice come una ragazza che approfittava della situazione per fare soldi. E invece no, perché Bea era veramente felice di aver costruito una famiglia con Niall, era contenta di avere la certezza di essere amata da qualcuno, qualcuno in grado di prendersi cura di lei.
Questi furono solo alcuni dei pensieri che si aggirarono per la mente di Beatrice durante il viaggio, in quanto era caduta quasi subito in un sonno profondo, insieme a William. Quando si svegliò, rabbrividì di freddo e si strinse nel cappotto pesante che non ricordava di aver indossato. Sussultò nel momento in cui si rese conto di essere tra le braccia di qualcuno: guardò la fossetta sul mento, il naso dritto, le labbra fini e rosee dalle quali fuoriscivano degli sbuffi affannati di tanto in tanto. In quell'istante, capì che Niall la stava portando in braccio e si trovavano probabilmente già a Miami.
"Niall"
"Principessa" sussurrò affannosamente, prima di sospirare di sollievo, quando finalmente poté adagiare il corpo della ragazza sul sedile del furgone.

"Dov'è Will?"
Beatrice non riuscì a finire la frase, perché Niall le aveva già fatto cenno in direzione del sedile davanti al loro e un ammasso di capelli biondo cenere sbucò fuori, identificando la minuscola figura di William seduta sulle gambe di Harry.
In quello stesso momento, il bambino alzò lo sguardo dalle manone dello "zio" e incrociò lo sguardo con quello di Beatrice; fece un grande sorrisone e increspò le labbra, come gli aveva insegnato per quando voleva mandare un bacio da lontano. Bea ricambiò, sentendo il cuore riscaldarsi di amore e avvertendo di nuovo quella calma necessaria per riaddormentarsi.

***

"No, Harry, deve mettere i braccioli"
"Ma dai! È grande abbastanza da poter nuotare senza usare quei cosi"
"Non prendermi in giro, non ha mai fatto il bagno nell'acqua così alta" protestò Beatrice.
"Sono d'accordo" aggiunse Niall "e poi Zayn gli ha immischiato la paura dell'acqua; quindi, sono sicuro che non vorrà entrare senza i suoi amichetti"
Beatrice sentì distrattamente Zayn ridere, mentre infilava i braccioli già gonfiati nelle braccia esili di William. Una volta completato il lavoro, guardò orgoglioso il figlio e alzò il pollice all'insù. Subito, il bambino si voltò e prese per mano Harry, tirandolo verso il mare. Pochi secondi dopo, i due si trovavano già a sguazzare nell'acqua limpida per cui la Florida è da sempre ritenuta famosa.
Era ottobre, ma la temperatura era ancora molto alta in quei luoghi; perciò, potevano permettersi un bel bagno a mare.
Beatrice si calò i pantaloncini di jeans, prima di mettersi comoda sul telo da spiaggia a prendere il sole. Al contrario di come aveva pensato, Niall non la raggiunse: si diresse verso gli altri ragazzi, i quali erano già entrati in acqua e stavano facendo il solito caos a modo loro.
"Niall, tuo figlio mi picchia" si lamentò Harry, stringendo saldamente William per non lasciargli possibilità di muoversi. Il papà rise, ma aveva ben altro a cui pensare in quel momento; per questo motivo, decise di nuotare nella loro direzione e avvicinarsi all'orecchio di Harry.
"Stasera puoi badare tu a Will?"
Lo vide aggrottare le sopracciglia, perplesso.
"Lo so che magari volevi uscire, ma ti prego, io e Beatrice abbiamo bisogno di restare un po' da soli" quasi lo supplicò, facendogli gli occhi dolci e sporgendo il labbro inferiore - una tattica che aveva sempre funzionato.
"Si, va bene, volevo solo capire il motivo" ridacchiò Harry, quando Niall assunse un leggero colorito rossastro. Però, come al solito, si limitò a dare la colpa al sole caldo di quella mattina, tentando di spostare l'attenzione su un altro argomento.

Spazio Autrice:
Ebbene si: sono vivaa. Gennaio, per fortuna, sta passando e io non ne sono mai stata più felice. Ci tengo a precisare che questo capitolo era pronto già da un paio di giorni, ma non avevo intenzione di pubblicarlo perchè non mi soddisfaceva e continua a non farlo. Perciò, scusatemi tanto, vi amo e grazie mille per essere sempre così presenti ❤

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora