Capitolo sei - First day.

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Beatrice guardava assorta la situazione presente davanti ai suoi occhi. Stava osservando già da un bel pezzo le mani di Niall che si muovevano esperte tra i capelli di William: un istante prima spazzolavano un ciuffo di capelli e un minuto dopo afferravano il phon acceso dalle mani di Beatrice.
Una volta completato il lavoro, Niall sorrise vittorioso, prima di voltarsi nella direzione della giovane donna e guardarla, soddisfatto del proprio lavoro.
"Che ne pensi? Eh?" chiese, gesticolando con le mani e indicando la capigliatura di William. Per fortuna, aveva saputo imitare perfettamente il taglio di pochi giorni prima.
"Altro che Lou Teasdale! Dovrebbero considerarmi parrucchiere!"
Beatrice scoppiò a ridere, ma non parlò: non aveva intenzione di fargli qualche complimento e accrescere ancora di più il suo stupido ego.
William fece per passarsi una mano sulla testa, ma il papà lo fermò, dicendogli che per oggi avrebbe dovuto dimenticare il suo piccolo vizio di passarsi le mani tra i capelli.
Il bambino capì; infatti, abbassò le mani e sorrise divertito. Anche Beatrice fece sbucare un timido sorriso sulle proprie labbra scuotendo la testa contemporaneamente.
"Bene" esordì, poi "Che ore sono?"
"Fammi controllare" disse Niall, sfilando dalla tasca il suo cellulare di ultima generazione - ovviamente - ed emettendo un verso di stupore.
"È tardissimo!" esclamò "Dobbiamo ancora fare la foto" continuò, prima di prendere William da sotto le ascelle ed uscire dal bagno.
"Quale foto?" Beatrice si sentiva un po' confusa dal suo comportamento frettoloso, ma decise di seguire comunque tutte le azioni del proprio ragazzo. Perciò, si ritrovò presto in cucina, dove Niall le indicò di prendere lo zainetto. Obbedì, prendendone una manica e trascinandolo fino in salotto. Niall aveva già indossato la sua giaccia ed era alle prese con quella di William; appena vide che Beatrice era rimasta imbambolata a guardarli, la ridestò dal suo improvviso blocco.
"Muoviti, dai!"
E allora, in meno di dieci secondi, furono tutti fuori di casa. Beatrice si occupò di chiudere bene la porta e si avvicinò al compagno, il quale aveva già lasciato William a terra, davanti al muretto.
"Will" lo chiamò, impostando la fotocamera del suo cellulare "Mi fai uno dei tuoi bellissimi sorrisi?"
William seguì ciò che gli disse il papà, alzando gli angoli della bocca.
"Esatto, così. Come quando papà ti fa il solletico sul pancino e mamma ride guardandoci" lo esortò ancora. A questo punto, il bambino sorrise di più ricordando una delle tante situazioni che il padre aveva descritto.
Finalmente, Niall scattò quella benedetta foto, facendola vedere alla ragazza.
"Questa va assolutamente su twitter"
"Tu sei fuori, completamente fuori" lo accusò Beatrice, recuperando il bambino ed entrando dentro l'auto.
Niall rise, imitandola "Ma mi ami anche per questo, o sbaglio?"
"Purtroppo hai ragione" sospirò lei, fingendosi dispiaciuta.
"Purtroppo? Ah si?" domandò Niall, indispettito "Però ti piace quando questo fuori di testa mette a letto William al tuo posto e poi ti viene a coccolare sul divano"
"Ovviamente" Beatrice sorrise, poco prima di sporgersi verso il compagno e baciargli le labbra, stando ben attenta a non far cadere il bambino dalle sue ginocchia.
Quando si staccarono, la ragazza rise dell'espressione imbambolata dipinta sul viso del fidanzato.
"Quanto ti amo?" gli sentì dire mentre cercava di placare le sue risa.
"Nemmeno la metà di quanto ti amo io"
Niall mise in moto la macchina, ridendo per il suo tentativo di citare una sua canzone. Poi, velocemente, partì dal parcheggio e si diresse verso la nuova scuola di suo figlio.

***

William, come già aveva dimostrato nei giorni passati, era assolutamente felicissimo di cominciare questo percorso scolastico: l'ultima volta gli era piaciuto un sacco fare amicizia con tutti quei bambini e giocarci insieme; inoltre, la maestra gli era apparsa abbastanza simpatica con i suoi capelli biondicci e il sorriso rassicurante tipico di ogni buona madre.
William era così emozionato per il suo primo giorno di scuola che ignorò persino le raccomandazioni di Beatrice e si gettò subito fuori dall'auto una volta arrivati nel parcheggio.
"Will, quante volte ti devo ripetere di non farlo? Devi aspettare me" sbuffò Bea, prendendo il bambino per mano e tirandolo delicatamente verso l'ingresso dell'istituto. In realtà, non c'era proprio alcun motivo per tirare, perché era proprio Beatrice colei ad essere trascinata dalle piccole braccine di William.
"Non tirare la mamma, Will" lo rimproverò Niall, afferrando l'altra manina del bambino e incamminandosi a fianco degli altri due.
Chiunque li avesse visti in quell'esatto momento, li avrebbe giudicati una famiglia felice. E lo erano per davvero, anche mentre stavano attraversando la porta dell'edificio, consapevoli di aver inaugurato un nuovo capitolo della loro storia.
Niall, prima di varcare la soglia, si prese qualche minuto per guardare la struttura della scuola: era piccola, ma emanava molta sicurezza coi colori sgargianti con cui era dipinta. Anche quando entrarono all'interno, furono accolti dalla stessa sensazione confortevole.
Immediatamente, videro gli occhi luminosi della maestra, la quale li stava aspettando esattamente davanti all'entrata.
Subito, la signora si catapultò su William, si inginocchiò ai suoi piedi e cominciò a parlargli come se lo conoscesse da tanto tempo.
"Ciao William, ti ricordi di me?"
Will annuì distrattamente, guardandosi attorno: come ogni bambino, anche lui sentiva il bisogno di esplorare, di guardarsi intorno e scoprire nuove cose. Persino Beatrice era sicura che tutta quell'emozione sarebbe scomparsa nel giro di pochi giorni, perché mossa solamente dal bisogno di provare cose nuove.
Niall, dal canto suo, aveva abbandonato quasi del tutto la sua indecisione: in quel momento, guardandosi intorno, fissando la mestra che parlava tranquillamente con suo figlio, osservando l'atmosfera colorata e serena in cui la scuola era immersa, provò felicità nel non essersi fatto abbindolare dalla sua indecisione. Mentre vedeva il sorriso gioioso sul viso di William, sentiva di poter stare tranquillo, sapeva che suo figlio sarebbe stato benissimo lì dentro. Non sa esattamente dopo quanto tempo William si allontanò da loro, raggiungendo gli altri compagnetti e lasciandosi accompagnare dalla maestra.
Niall e Beatrice sentirono distintamente la voce della signora che attirava l'attenzione degli alunni e presentava il nuovo arrivato.
"Questo è William, da oggi passerà l'intera mattinata con noi. Siete contenti?"
Dopodiché, alcuni bambini batterono le mani per dimostrare la propria felicità; poi, William fu assalito dagli abbracci.
Beatrice sorrise, vedendo il modo in cui si era facilmente integrato in quel nuovo gruppo.
La maestra tornò da loro, sorridendo in modo sereno, al fine di tranquillizzarli.
"Credo che adesso sia il momento di andare via" constatò Beatrice.
"Così presto? Oddio, non mi ha nemmeno salutato" mormorò Niall, arricciando il naso per il disappunto.
Beatrice diede una veloce stretta di mano alla signora, per cui Niall si affrettò ad imitarla. Poi, Beatrice cominciò ad avvicinarsi alla porta, ma fu bloccata dall'improvvisa presa del ragazzo.
"Aspetta, solo un attimo" le disse, non staccando gli occhi da William, intento a giocare con i suoi nuovi compagni.
Sentì gli occhi delle altre due bruciargli addosso, ma non se ne curò: in quel momento, riusciva solo a pensare a come stesse crescendo velocemente il suo bambino.
Mentre ancora lo stava osservando, William si voltò a guardarli; i tre adulti lo videro alzarsi dalla piccola sediolina e correre nella loro direzione.
Niall sentì una morsa al petto nel momento in cui William gli si attaccò alla gamba destra, stringendolo forte. Sia Beatrice sia Niall sapevano già che quel piccolo gesto si trattava del suo modo per dimostrare affetto.
Niall assottigliò lo sguardo, stringendo le palpebre in modo da nascondere il leggero strato di lacrime che vi si era formato; si abbassò al suo livello e lo accolse tra le proprie braccia.
"Ti voglio bene, tesoro" mormorò nel suo piccolo orecchio, prima di sentire il nasino del bambino strofinare contro il proprio collo. Niall si tirò sù, attento a non far trapelare alcuna emozione; guardò William mentre lasciava un bacio sulla guancia di Beatrice e, di nuovo, si allontanava per raggiungere i suoi nuovi amici.
Purtroppo, la sua ragazza lo conosce fin troppo bene per non conoscere i suoi trucchetti. Per cui, quando finalmente furono fuori da quel piccolo edificio, gli si strinse ad un fianco e gli passò un braccio attorno al bacino.
"Su, andiamo, piccolo uomo sensibile"
Niall rise nervosamente, trattenendo l'impulso di piangere.
"Ti ricordo che è a scuola, non l'hai mandato a combattere una guerra"
"Lo so, ma..."
"Ma?"
"Sta crescendo troppo velocemente; sembra ieri che gli cambiavo ancora il pannolino"
"È il ciclo della vita, amore, è ovvio che accada"
Fecero ancora qualche passo, prima di entrare nell'auto. Fu in quel momento che Niall ricordò ciò che si era ripromesso poco prima.
"Adesso andiamo a sviluppare la foto del primo giorno di scuola di William"
"Cosa? Perchè?"
"Perchè dobbiamo attaccarla accanto a quelle degli altri membri della mia famiglia"
"No, ti prego, non dirmi che è un'altra delle vostre stupide tradizioni irlandesi!"
"Hai detto bene" rispose Niall "mia madre sarà contentissima di poter aggiungere un'altra foto alla parete" continuò, sciogliendosi in una fragorosa risata che fece vibrare persino i vetri della macchina.

Spazio Autrice:
Non ho molto da dire, il capitolo parla da sé. Perciò, spero che vi piaccia tanto quanto mi è piaciuto scriverlo.
Grazie a tutti, grazie a chi vota, a chi legge silenziosamente e a chi commenta; ogni volta mi rendete felicissima ❤

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