Capitolo diciassette - Dad.

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Non è vero che la felicità è solo un momento passeggero; la vita non è pura tristezza colmata da effimeri sentimenti senza importanza

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Non è vero che la felicità è solo un momento passeggero; la vita non è pura tristezza colmata da effimeri sentimenti senza importanza. Al contrario, ritengo che bisogni sempre guardare ciò che ci circonda con un occhio positivo: è inutile soffermarci sulle cose che ci rendono tristi.

Eppure, Niall aveva sempre avuto problemi di lunaticità: un attimo prima si sentiva il ragazzo più contento del mondo, mentre si esibiva e cantava le sue canzoni davanti a migliaia di persone; l'attimo dopo, invece, quando stava scendendo dal palcoscenico dopo quasi due ore, si sentiva già incompleto.
Proprio a questo punto, gli bastava girare la testa a destra e a sinistra alla ricerca della sua famiglia: dove Beatrice falliva, William era lì, sempre e comunque, per strappargli un sorriso e scacciar via ogni brutto pensiero.

"Dovresti sentirlo" gli diceva Beatrice, entusiasta "Zayn gli ha insegnato un sacco di parole! Amo il suono della sua voce"
Niall rise, guardando lo sguardo innamorato della sua fidanzata. Non l'aveva mai vista tanto felice per qualcosa fatta da loro figlio. Sapeva cosa stava pensando, Niall sapeva che Bea avrebbe tanto voluto dire di adorare quando il bambino la chiamava 'mamma'; semplicemente, non l'aveva ancora fatto per rispetto di Niall: in tutto quel trambusto causato da un tale cambiamento, William non aveva ancora imparato a chiamarlo 'papà'.
Sentì lo sguardo di Beatrice bruciargli addosso, mentre aveva gli occhi persi nel vuoto e la mente immersa nei pensieri, ma non se ne curò.
"Lo farà"
"Cosa?" chiese, facendo il finto tonto. In realtà, aveva capito benissimo a cosa si riferisse.
"Lo so che ti da fastidio il fatto che non ti abbia ancora chiamato, ma vedrai che lo farà presto"
Niall increspò le labbra, fece ondeggiare la testa e, poi, appoggiò la nuca sulla spalliera del divano.
"Lo spero" sussurrò, infine, mostrando finalmente ciò che provava: frustrazione, delusione e giusto un pizzico di gelosia.
Si lasciò scivolare sul divano fino a poggiare la testa sulla spalla di Beatrice; a questo punto, fu inevitabile per Beatrice chinarsi a lasciargli un bacio sulla fronte bianchissima.
"Mi ami?" gli chiese Niall; ecco un altro di quei momenti in cui aveva bisogno di essere rassicurato a tutti i costi.
"Certo che si, bimbo"
Niall rise sinceramente, sorridendo persino con gli occhi. Allungò una mano e solleticò il fianco destro della ragazza, facendola contorcere per il solletico.
"Mamma ride" mormorò una voce, nel frattempo che Beatrice cercava di placare le proprie risa.
Niall voltò la testa e riconobbe la figura del piccolo William avvicinarsi. Sentì il cuore restringersi leggermente quando sentì il modo in cui aveva chiamato Beatrice, ma fu un momento, giusto prima che il bambino alzasse entrambe le braccia per essere preso in braccio. Niall fece ciò che stava implicitamente chiedendo; lo prese da sotto le ascelle e lo adagiò sul proprio ventre.
"Mamma ride, si" rispose, poi, facendo un piccolo sorriso.
"Perchè papà le fa il solletico"
"Solletico" ridacchiò William, portandosi le manine davanti alla bocca.
"Si" annuì Niall "solletico"
Seguirono alcuni minuti di silenzio, durante i quali Will continuò a giocherellare con i bottoni della camicia leggera del padre e i genitori ripresero a guardare la tv indifferentemente.
"Valigia" mormorò il bambino all'improvviso. Niall aggrottò le sopracciglia, così come Beatrice; ambedue si girarono a guardare ciò che gli occhi di Will avevano catturato. Il suo sguardo era fermo sul bagaglio che Niall aveva lasciato ai piedi delle scale appena dopo aver finito di riempirla con i vestiti: infatti, si era momentaneamente seduto sul divano aspettando l'arrivo di Basil, così da poter raggiungere l'aeroporto e prendere il primo volo per Madrid, dove sarebbe ricominciato il tour a breve.
Niall osservò la valigia con malinconia, desiderando di portare la sua famiglia con sè; purtroppo, William doveva andare all'asilo e aveva già fatto parecchie assenze al fine di seguire il padre ovunque. Questa volta, quindi, avrebbe dovuto fare a meno di Beatrice e Will.
"Papà parte" spiegò Beatrice, soffermandosi sulla parola 'papà', in modo che il bambino avesse potuto memorizzarla. Niall sorrise, intuendo ciò che stava cercando di fare la sua ragazza. Scosse la testa, divertito.
"Dove?"
"Un po' lontano" spiegò Bea. William si imbronciò, tuffandosi sul petto di Niall e circondandolo - per quanto possibile - con le sue corte braccia.
Il cantante rise, emozionato, stringendo Will e ricambiando il suo abbraccio.
"Lo sai che ti voglio bene, vero?" mormorò Niall, avvicinando le labbra al suo collo e facendogli una pernacchia, la quale provocò una risata genuina nel bambino. Quest'ultimo annuì, facendo sorridere l'uomo.
Quel quadretto così tranquillo, fu presto interrotto dal suono di un clackson proveniente dal giardino di casa.
"Bene, è il momento di andare" sospirò Niall. Era felice di tornare a cantare, ovviamente, ma non sapeva come avrebbe fatto a resistere senza le sue due ancore di salvezza.
Diede un bacio sulla fronte a Will, prima di alzarsi dal divano e adagiarlo con i piedi sul pavimento.
Rivolse un sorriso al bambino, ancora occupato a stritolargli la gamba destra in una morsa strettissima; poi, si voltò a guardare Beatrice, si chinò e le lasciò un bacio sulle labbra. Che ci avesse messo anche la lingua, è solo un dettaglio insignificante; che avevano deciso di non baciarsi in quel modo davanti agli occhi del bambino, si trattava di un fatto insignificante; infatti, in quel momento, Niall continuò a stringerla forte a sé, quasi come se avesse paura di un suo abbandono. Si staccarono di malavoglia, quando un secondo colpo di clackson li ridestò dal loro momento. Niall si impose di allontanarsi, di prendere la valigia con la mano destra e avvicinarsi all'ingresso di casa. Si voltò un'ultima volta indietro, mentre apriva la porta; alla fine, decise di non voltarsi più, altrimenti avrebbe rinunciato alla partenza, proprio come era già successo parecchie volte.
Mise un piede fuori, esattamente nel momento in cui la voce di William gli fece fermare il cuore e gli bloccò il respiro in gola.
"Ciao, papà"
E infranse la promessa: la testa scattò e gli occhi guardarono increduli il sorriso sereno del figlio. Percepì gli occhi diventare lucidi per l'emozione e si sentì tremendamente stupido quando dovette tirare su col naso.
Rise contento, emozionato e commosso, seguito da Beatrice.
"Ciao, amore di papà"

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora