CAPITOLO 3 - ARROSTO DI MUCCA!?

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La casa dello zio è la classica casetta di montagna. Le pareti sono rivestite in legno, la parte al piano terra è divisa in una grande e spaziosa cucina e in un bel salotto con annessa taverna, con biliardo e consolle. Al primo piano ci sono due camere con bagno privato e uno studio.

Le pareti sono tappezzate di foto, mie in ogni fase della mia vita, dello zio, di Louis e di Angheta.

Qui sembra che tutto si sia fermato a dieci anni fa. Mio zio è bellissimo. E' gentile. E' un'imprenditore di successo, potrebbe trovarsi qualcuno ma nulla. Lui resta ancorato al passato e soffre tantissimo.

E' per questo che vengo sempre da lui, per non lasciarlo solo. Quando ci sono io si accende e ride. Sembra stare bene e poi io lo adoro. Lo amo follemente, più dei miei genitori, più di tutto.

Scendo a fare colazione e lui ha già preparato tutto: pancakes con crema al cioccolato, macedonia e ovviamente latte. Di quello appena munto che fa tanta panna talmente densa che la si può spalmare sui pancakes, buonissima!

Oggi al caseificio arriverà un carico di latte di pecora. Dovremo preparare un'infinità di forme di formaggi diversi e di diverse salature. Alcuni andranno speziati ed infine dovremmo dividerli tra quelli da commercializzare freschi e quelli che andranno in grotta a stagionare.

Grazie alle moderne macchine da casari il lavoro è veloce e produttivo e lo scarto è minimo. Le forme di formaggio vengono messe a scolare entro la giornata, sia per i prodotti cotti sia per i semicotti.

Ogni produzione è la stessa nel procedimento, ma il risultato è diverso, non si ha mai una forma di formaggio con lo stesso gusto di quella prodotta il giorno prima.

E' una specie di lavoro artistico, si creano delizie sempre diverse. E' un lavoro che appassiona mio zio, lo rende felice e piace anche a me.

L'azienda è grandissima oltre all'edificio centrale dove ha sede il caseificio vero e proprio ci sono le cantine e le grotte di stagionatura, il reparto affumicatura e il reparto confezioni.

Un gran lavoro mi sa che dovrò prendere anche io una laurea in gestione aziendale, o qui finisce tutto a rotoli...

E' sera, finalmente possiamo andare,

-Dida, ti va di passare a mangiare alla tavola calda?-

-Certo, arrosto di mucca?-

-Ovvio cosa se non l'arrosto di mucca!-

Ridiamo da almeno quindici anni su sta storia dell'arrosto di mucca, neanche mi ricordo più il perché.

La tavola calda è gestita da Mary la più grande dei figli di Seth Dredford. E' famosa fino giù in città per i suoi fantastici arrosti e per i suoi barbeque.

La materia prima di eccellente qualità non le manca, ha a sua disposizione intere greggi e mandrie di bestiame e poi i lupi di carne se ne intendono!

Troviamo posto quasi per sbaglio, qui è sempre affollatissimo. Ordiniamo e mentre aspettiamo mi trovo a salutare mezzo villaggio.

I licantropi non sono scontrosi, anzi sono creature gentili e molto cortesi. Specialmente i beta. Ti mettono a tuo agio sempre, sarà per questo che sono le più amate tra tutte le creature.

Mentre io e zio Herre divoriamo la nostra cena ho una strana sensazione, Mi da l'idea di essere come  l'obbiettivo di un tiratore scelto. Mi sento osservata, ma non ho il coraggio di guardarmi intorno.

Zio ride,  ciò non è mai un bene.

Alla fine ordino il mio dolce lo vedo. Jake è seduto in fondo al locale con Davon e altri lupacchiotti. Guardano tutti nella mia direzione.

Lo dicevo io che mi sentivo osservata, chissà poi perché, debbano farlo non lo so. Vabbè ho fatto figure pessime con Jake da piccola sarà questo...

-Ciao Harry e ciao piccola Dida-

-Buonasera Seth, come stai?- Risponde mio zio,

-Sig. Dredford buonasera, felice di rivederla-

 Gli faccio eco, il vecchio Seth sorride. Mi accarezza la testa e si rivolge a mio zio,

-Devo parlarti Harry, puoi passare domani mattina da casa. Magari vieni anche tu Dida-

-Certo verremo sicuramente. -  Risponde mio zio.

Perché Seth voglia vederci non lo so, ma sicuramente nessuno declina un suo invito. Anche la mia strana sensazione di prima è confermata.

Intanto mi mangio il dolce e con fare vago butto un'occhio a Jake. Sta ancora lì a fissarmi.

Jake è bellissimo. Lunghi capelli ricci color biondo cenere, che gli arrivano ben sotto le possenti spalle. Un'altezza ragguardevole supera abbondantemente il metro e novanta. Il fisico é forgiato da anni di duro lavoro da boscaiolo a tirar giù enormi alberi a colpi d'ascia. Perché si, prima di spedirlo a studiare, suo padre lo ha mandato a farsi le ossa nella foresta insieme a Devon. Occhi verdissimi e un sorriso che resusciterebbe un morto.

Io a otto anni, mi sono innamorata... e lui mi ha sempre coccolata. E' gentile ed educato. Non mi ha mai presa in giro ed ha sempre impedito a chiunque di farlo.

L'estate prima di partire per l'università nell'occasione del mio quattordicesimo compleanno, mi ha persino regalato un cofanetto in legno fatto da lui.

E' ovvio che lo conservo come fosse una reliquia!

Bè sarà una estate intensa. Cercherò di non fare figure indegne con Jake, o almeno ci proverò!


UN LUPO TUTTO MIO in revisioneWhere stories live. Discover now