CAPITOLO 18 - SCAPPATELLA COL FORMAGGIO

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Non riesco a staccarmi dallo zio. Ci stringiamo talmente forte che ci manca il respiro.

-Sono qui. Non ti lascio. Non vado da nessuna parte. Io non ti lascio, stai sicuro-

-Sei tutto ciò che mi rimane. Se ti avessi persa non so cosa avrei fatto-

Da cosa nasca il legame tra me e lo zio non lo so, è fortissimo, indissolubile, siamo l'uno la forza e la gioia dell'altra. Quando ci sono io lui ride ed io non voglio essere da nessuna altra parte, se non qui.

I miei genitori ed i miei nonni ci hanno sempre preso per pazzi. Non hanno mai capito quanto noi ci volessimo bene, quanto fossimo legati. Non capiranno mai i tormenti che ha passato lo zio in queste settimane.

I miei genitori, oddio andranno avvertiti che hanno un lupo come figlia.

Affrontare mia madre sarà peggio di morso e trasformazione messi insieme...

Salgo a farmi una doccia, col caffè, come mi ha insegnato Jake. Poi andrò a casa mia, dal mio lupo.

Da oggi cambieranno tante cose. Io sono cambiata. Mi sento bene. E' come se avessi trovato il mio posto nel branco, non ho cicatrici, non ho ferite, che se ne dica io sono un lupo adesso.

Continuo a pensare da umana ma non lo sono più. Sono legata alla Luna, ai cicli della natura, alla terra. Sto per diventare una matriarca. Avrò degli obblighi nella gerarchia dei lupi.

Sarà strano molto strano...

Già la gerarchia, io arrivo e prendo il posto che sarebbe spettato ad una femmina di licantropo per nascita, ma nessuna che si sia lamentata.

Nessuno che mai abbia messo in dubbio la mia posizione. Sono stata accettata e aiutata da subito.

I lupi hanno una struttura sociale complicata, ma priva di gelosie ed invidie perché una sola è le legge primaria per loro: all'interno di un branco tutti hanno spazio e tutti hanno importanza, che siano Alpha, beta o omega sono tutti speciali.

Raggiungo finalmente Jake. Mi viene incontro, gli butto le braccia al collo e lo bacio con passione. Finalmente siamo liberi da ogni preoccupazione. Lo guardo ed è bellissimo, i suoi lunghi capelli bagnati gli incorniciano il viso, profuma di caffè...

Senza pensarci lo spingo sul letto, adesso sono abbastanza forte da farlo. Mi stendo sopra di lui e lo bacio, mi lascia fare, scendo lungo il collo, giù fino all'inguine. Lo accarezzo, lui inarca la schiena, si morde le labbra abbandonandosi a me.

Mi libero velocemente dei vestiti e torno a sedermi su di lui. Lo fisso negli occhi, ha lo sguardo impaziente ma io continuo a giocare col suo corpo.

Strige forte le mie cosce,e mi tira verso di se. Forza le mie resistenze e lo lascio entrare, mi muovo lentamente. Assaporando ogni istante. Beandomi di lui disteso sotto di me, che mi lascia fare...

Improvvisamente si mette seduto, la spinta è forte ed io non riesco trattenermi. Appoggia il viso alla base del mio collo dove mi ha morsa. Comincia a baciarmi e mordermi. Appoggia le mani su i miei fianchi e dirige i miei movimenti. Con un braccio mi cinge la schiena e stringendomi a se mi appoggia sul letto. Si muove dentro di me con forza ma allo stesso tempo con molta dolcezza. Mi fa sua. Ci prendiamo entrambi la nostra dose di piacere. Felici ed appagati ci stringiamo l'una all'altro, consapevoli del fatto che nulla potrà dividerci ormai.

Non riesco a staccarmi da lui, mentre gli accarezzo la fossetta che ha alle clavicole, chiedo,

-Ho osato troppo?-

-Abbastanza... al'inizio era anche divertente, ma l'Alpha sono io. Vedi di non scordartelo!-

Ride, e quando lo fa è meraviglioso. E'una creatura magnifica, bellissimo, gentile, ed è mio,

-Io ti amo Dida. Ti amo come non credevo di poter fare. Questi dieci anni sono stati un inferno. Ho provato a lasciati andare. Ho provato a cercare altrove ma tornavi sempre. Eri lì presente nella mia testa e ogni anno eri sempre più bella.

Quando eri piccola era facile. Una bambolina con cui giocare e nulla più, ma poi sei cresciuta, ed è diventato difficile. Eri bellissima anche se ancora acerba, io impazzivo e allora sono andato via. Quando ti ho vista alla tavola calda, non ho potuto più trattenermi. Non facevi nulla di particolare, cenavi con tuo zio,  ma eri tutto ciò che io potessi volere. Anche se sapevo i rischi che correvi, ti ho voluta e ti ho presa. Mettendo a rischio la tua vita ma non riuscivo a pensare ad altro che a noi, insieme per il resto della vita. Adesso che tutto è andato bene, mi rendo conto del pericolo al quale ti ho esposta.-

-Non preoccuparti, mi hai detto migliaia di volte che potevo tirarmi indietro e non l'ho fatto. E'stata mia la decisione, mia la scelta di provarci e ce l'abbiamo fatta.

Non posso capire cosa hai passato in questi anni in quanto non riesco a capire il legame, vissuto da un lupo. Però una cosa è certa, buon per me che esiste!

Senti vorrei andare a Sheffold dai miei per dirgli la cosa, vieni con me? -

-Certo, anche se ho paura di tua madre!-

Okay, la chiamo,

il telefono squilla...

- "Mamma?"

-"Tesoro, qual buon vento!"

-"Uno di questi giorni veniamo a cena io e Jake. Magari portiamo anche lo zio"

-"Oooo si che bello!!! Fammi sapere, a senti l'altro giorno ho incon..."

-"Mamma scusa ti sento malissimo ciao"

-Ma dai, le hai attaccato il telefono in faccia. Dida, non si fa!-

-Non ho voglia di parlare con mia madre. Sai di cosa ho voglia?-

-Piccola fai di me ciò che vuoi, come e quando vuoi...-

-Ma che hai capito, formaggio, ho voglia di formaggio-

Mi alzo, mi infilo la prima cosa che trovo in giro e scendo in cucina. Lasciandolo lì solo e deluso.

Fortuna che la scala ha il corrimano o da tanto che rido sarei rotolata giù!

Jake p.o.v.

Formaggio? Ma cos.....cioè ....no!


UN LUPO TUTTO MIO in revisioneWhere stories live. Discover now