CAPITOLO 24 - AUTUNNO

1.1K 46 7
                                    



L'autunno in montagna è bellissimo! Gli alberi cambiano colore e si tingono di magnifiche nuances che vanno dall'oro al rosso fiamma, passando per un arancio vivo. I boschi sembrano enormi falò a cielo aperto, intervallati dai sempreverdi abeti che interrompono violentemente le scale cromatiche.

Passeggiando per i sentieri, sembra di camminare in fantastiche strade fatte d'oro. Le foglie ingiallite ricoprono il terreno, rendendolo soffice al passaggio. Un morbido tappeto che guida il cammino per raggiungere la dimora di Devon e Anteia. La piccola casa della fata è stata ingrandita e resa confortevole per ospitare un grosso lupo.

Oggi nel primo giorno di autunno siamo tutti invitati per assistere al rito di commiato verso gli animali che andranno in letargo.

Solitamente questa festa ambientata nel cuore del bosco richiama tutti gli abitanti del sobborgo e vedere quanto pochi siano i presenti oggi fa male al cuore. Molti non ci sono più e le loro famiglie hanno ben poco da festeggiare e rendere grazie.

Anche lo zio non c'è, dalla luna di sangue non è che abbia una gran vita sociale. Esce solo per andare al lavorare o per fare le consegne in città, per il resto del tempo rimane in casa. L'unica cosa che spezza le sue giornate sono delle lunghe telefonate, durante le quali ride e sembra sereno, per tornare ad incupirsi appena si concludono.

L'aria pungente e umida del bosco da fastidio ai lupi umanizzati. Non sono abituati a sentire il freddo che comincia ad arrivare.

Qui il concetto di maglia della salute, era sconosciuto!

Ma adesso lo hanno imparato e anche quelli di piumone sul letto e giacca imbottita...

In questo breve mese che ci divide dal ritorno alla normalità i lupi stanno dando di matto. L'emporio del vecchio beta che si trova al centro di Woodsrose ha fatto affari d'oro, neanche a farlo apposta questo è l'autunno più freddo e piovoso degli ultimi anni. Gli unici che sanno affrontarlo siamo io e lo zio, gli altri si lamentano e basta e la cosa è assolutamente ilare.

Per non parlare della stanchezza fisica, al mattino sembrano tutti zombie usciti dalle tombe e alla sera sono devastati. Cenano e crollano sui divani come fossero bambini piccoli pur avendo fatto solo la metà delle mansioni che abitualmente svolgono.

Inoltre urlano tutti come ossessi, in quanto il loro udito umanizzato, non consente loro di capirsi parlando a distanza. Sono tutti talmente sconsolati che verrebbe voglia di coccolarli uno ad uno...

Il rito comincia. Consiste nel recitare delle formule e bruciare in un calderone alcune erbe. Semplice, veloce e mistico.

Conclusosi il rito dovrebbe esserci una specie di festa ma tutti se ne tornano a casa. Restiamo solo io e Jake, l'unicorno di Anteia ci guarda e sembra scuotere la testa scoraggiato.

Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere come quattro scemi.

-Cosa abbiamo qui? Due lupi umanizzati, una trasformata tornata alle origini, una fata mezza e mezza...che gran bel mucchio di scarti...-

L'analisi di Davon non fa una piega. Nessuno di noi è ciò che dovrebbe essere. Abbiamo passato momenti difficili, ma siamo ancora qui. Più deboli, ma ancora insieme.

La mia cara fata, volteggia leggera per la sua casa. A lei il morso non ha fatto nulla e neanche la parziale trasformazione, tanto che neanche entra nell'area protetta. Il suo lupo la guarda imbambolato e lei gli svolazza vicino prendendolo in giro perché non riesce ad afferrarla.

Ebbene si, vola. Le fate quando vogliono possono liberare le loro ali. Lo fanno di rado, quando si sentono sicure e protette. Non so dove le nascondano ma, a volte spuntano fuori consentendo loro di librarsi nell'aria con leggerezza estrema.

La serata scorre serena e tornando a casa, passiamo davanti all'abitazione dello zio. Le luci al piano terra sono accese. Il barbeque al lato del giardino è ancora acceso e lui è in piedi davanti alla finestra e ci da le spalle. Gesticola e muove la testa come se stesse parlando con qualcuno. In effetti nel vialetto c'è parcheggiato un pick-up...

Ma di chi diamine è sto pick-up???

-Fermiamoci voglio vedere se zio sta bene- dico preoccupata,

- Da quel che vedo sta bene.- mi risponde il mio lupo senza neanche rallentare,

-Qualsiasi cosa stia accadendo, tu lo lasci stare chiaro?-

-No, and...-

-Dida, lascialo stare!-

-okay, okay....-

Io lo voglio sapere, domani al caseificio gli farò il terzo grado...

Chi cavolo ha invitato a cena? Non conosciamo nessuno che abbia quell'auto...

Quando mi sveglio, Jake è già uscito trovo un biglietto con su scritto

-Ci vediamo al caseificio vi porto il carico di latte di pecora verso le 11-

Sono le 9, mi vesto e velocemente raggiungo lo stabilimento. Lo zio è lì che organizza le cose. Provo a parlargli ma vengo interrotta da una telefonata di un cliente. In quel momento arriva Jake, con largo anticipo e che cavolo sono le 10...

Ci mettono una vita a scaricare le enormi bombole da venticinque litri di latte cadauna.

Almeno hanno imparato cosa vuol dire fare fatica .

Quei due parlottano, ridono e sembra si facciano delle confidenze.

Cazzo io non riesco a sentirli e faccio pure una figura pessima col cliente.

Finalmente mi avvicino, e loro improvvisamente cambiano discorso...

-Di che parlate?-

Jake si avvicina sorridendo e mi bacia, sale sul furgone e dice

-Ci vediamo stasera piccola.-

Lo zio si avvicina anche lui sorridendo. Mi da un bacio e sale sul furgone refrigerato e dice

-Vado a fare le consegne in città. Ci vediamo stasera piccola. Qui è tutto organizzato a dopo-

Ma mi prendono per il culo?

... e e e ...

Si mi prendono chiaramente per il culo. E intanto se ne sono andati...


UN LUPO TUTTO MIO in revisioneWhere stories live. Discover now