La Punizione

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Quando Blake si risvegliò nella bocca aveva ancora quel sapore così dolce e stomachevole nello stesso tempo. Le braccia e le gambe rigide e doloranti, sul materasso lurido e sporco, pulsavano, coperte di ematomi violacei, nascoste nel buio della cella. L'aria era fredda e pesante al punto di far congelare le lacrime del ragazzo che ormai scendevano regolarmente lungo le sue guance rosse scavandovi pazienti fino a toccare terra.

Nel silenzio, i ricordi del giorno prima, riaffioravano sempre più dolorosi e gli facevano battere forte il cuore.
Era bastato quel " ti odio " e Lucifero si era totalmente trasformato, lo aveva preso per il polso tentando di costringerlo a rimangiarsi quelle parole, ma quando si era rifiutato di nuovo ...
Ed ora eccolo lì, solo al mondo, rinchiuso in quella piccola prigione in attesa di ricevere la sua ennesima punizione, destinato a soffrire da solo, per sempre.

<< Blake ... >>

Ah già, dimenticava le sue spie personali tornate più in fretta che mai per tenerlo d'occhio in ogni momento ed impedirgli ogni possibilità di fuga.

<< Non avresti dovuto scherzare col fuoco. Se avessi sopportato le attenzioni del padrone ancora per qualche tempo ... >>

<< State zitti ... andate via e lasciatemi in pace ... vi prego ... >>

Nell'udire la sua stessa voce il giovane ebbe un sussulto, a malapena riusciva a riconoscerla tanto flebile e roca appariva, non vi era più alcuna voglia di vivere, ma forse, la codardia per il destino della sua anima, lo spaventava troppo per mandare oltre le proprie fantasie suicide. Il ragazzo provò a richiudere gli occhi, ormai non restava che il sonno per fuggire lontano da quel luogo, ma ogni volta che le sue palpebre lo allontanavano dalla realtà ecco che gli incubi tornavano sempre più forti e dolorosi. Sua madre, suo padre, e, a volte, quando il bisogno di Lucifero si faceva più forte, perfino il viso di Emily lo tormentava. Morti, a causa sua, del destino ... di un passato così lontano e dimenticato che la storia lo aveva ormai storpiato.

" Tutto a causa di Abele, non poteva lasciarsi sfondare il sedere lui al posto mio ? Se avesse lasciato fare a Lucifero quello che voleva non si sarebbe mai curato di me ... non ci saremmo mai conosciuti, non starei soffrendo a causa sua ... "

<< Il padrone è molto arrabbiato, era sicuro che avresti capito la situazione e lo avresti amato ancora di più, ma ancora ti ostini a comportarti in modo indifferente e scontroso e poi ... quando hai detto di odiarlo ... Lucifero ti ama >>

Il ragazzo si accovacciò ancora di più sul materasso, quelle voci ormai lo ossessionavano al punto di diventargli stomachevoli e pensare che, in passato, li aveva considerati quasi come degli amici.

<< Lui non ama me ... tutto quello che ha fatto per me l'ha fatto perché io sono ... >>

Le parole gli morirono in gola, il pensiero di essere stato sempre ingannato solo perché Lucifero lo voleva ai suoi piedi dato che non era mai riuscito ad avere Abele ... Ma ora non aveva più alcun tipo di importanza, c'era solo rabbia e odio, niente di più, mai più niente di più.

<< Ehi, farai meglio ad alzarti, sta tornando per la prossima punizione, se ti scusi potrebbe ancora ... >>

E mentre la figura di Zodiac scompariva nuovamente nell'oscurità un'immagine alta, dagli occhi cremisi ed i capelli lunghi fatti di pura tenebra, si avvicinò al piccolo corpo tremante sul materasso logoro.

<< Ben svegliato piccolo, sei pronto a scusarti ? >>

La sua voce, così calda e gentile, niente a che vedere con quella fredda ed arrabbiata del giorno prima, lo fece sciogliere all'istante. Blake non riusciva minimamente a sopportarla, sarà stato il comportamento violento che l'altro aveva avuto con lui, o la sua insopportabile ossessione nel continuare a considerare la situazione sotto controllo, come se non fosse accaduto nulla.

SuoOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz