Con tutte

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- Sveglia, sveglia dormigliona! - la voce acuta di Vane mi fece svegliare di soprassalto.
Il Sole filtrava attraverso le fessure della tapparella. - Nel mese più grigio dell'anno c'è una giornata di Sole. Quindi oggi andremo a fare shopping in centro.
Nascosi il viso sotto le coperte. - Perché non sei andata a scuola? - borbottai.
- Con questa bellissima giornata? Non avrei mai potuto lasciarti a casa da sola.
- Davvero, non ti preoccupare - sbadigliai - mi terrà compagnia il mio comodissimo letto.
- Su, forza! Non ho ancora fatto colazione. Dai! Andiamo in pasticceria, ho voglia di addentare un brioche piena di crema. - la mia "amica" mi tolse violentemente le coperte di dosso e io mi lasciai rotolare fino al bordo del letto, appoggiai i piedi a terra e mi alzai. Andai in bagno, mi preparai alla svelta, infilai una tuta e ci dirigemmo alla fermata dell'autobus. - Hai proprio bisogno di fare shopping! - annunciò Vane squadrandomi da testa a piedi.
- Cosa c'è che non va? - chiesi perplessa.
- Ma ti sei vista? Venire a fare shopping in tuta? Non se ne parla proprio!
- Non ho tanti soldi da spendere.
- Oh, tesoro. Li ho io! O meglio, li ha mio padre e, guarda caso, ho proprio qui la sua carta di credito.

Alle undici eravamo in via Mazzini, Vane mi trascinò dentro un negozio di abbigliamento nel quale non avevo mai pensato di entrarci a causa dei prezzi altissimi. Mi chiuse in un camerino, dopo un quarto d'ora tornò con una montagna di vestiti e scarpe, non erano del mio stile: erano classici e sofisticati.
Vane non riuscì a convincermi. Girammo per tutti i negozi del centro, ma non comprai niente, la mia amica invece aveva otto sacchetti stracolmi di vestiti, scarpe, accessori e chi più ne ha più ne metta.
- Senti... volevo chiederti... non abbiamo ancora parlato di ieri...
- Di cosa c'è da parlare? - chiesi ingenuamente.
- Sei stata male quand'eri da Scott, insomma quel tipo...
- Quel tipo cosa? - la interruppi - Ho avuto un calo di zuccheri poteva capitare ovunque e con chiunque.
- No, invece non è detto! È lui che è pericoloso! Ti avevamo chiesto...
- Lo so, lo so. - la bloccai ancora - Vi avevo promesso di non vederlo più, ma...
- Cosa? Jessica non puoi... voi non... Ti prego, non dirmi che avete fatto...
- No! Ma cosa vai a pensare! Ci stiamo conoscendo, o frequentando, come preferisci. Lui è così dolce, è così carino con me. Certo, non nego che sia misterioso e un po' strano, a volte, ma quando sto con lui è tutto così... perfetto.
- No, no, no! Non capisci? Fa così con tutte!
- Come fai a saperlo, nemmeno lo conosci! - riflettei un momento - Forse sì, invece... tu lo conoscevi già alla festa! Ecco perché Steve lo detesta, tu gli hai raccontato qualcosa! Cosa? Dimmelo. Avanti, perché lui dovrebbe essere così pericoloso tanto da obbligarmi a stargli lontano?
- Sì, è vero. - confessò - È uno stronzo che ci prova con tutte! Vuole solo portarti a letto!
- Non sono una stupida! Non ci casco così facilmente! - almeno credo.
- No, non lo sei. È lui che è bravo a recitare. - sospirò - Non te lo abbiamo detto per non farti soffrire, speravo che tu ascoltassi il tuo amico senza spiegazioni, ma non ha funzionato, quindi ora te l'ho detto. Mi dispiace avertelo fatto sapere così.
Impossibile.
La mia prima impressione era stata come quella di Vanessa, ma poi Scott si era riscattato.
Era così gentile, mi viziava. L'abbraccio della sera precedente non poteva essere privo di significato.
Non volevo crederci.
Non ci avrei creduto.

***

Riflettevo sulle parole della mia amica, sorseggiando una tazza di tè caldo, in cucina. Il telefono di casa squillò di colpo facendomi fare un balzo.
- Pronto? - risposi senza sapere chi fosse.
- Principessa, come stai?
Sentirmi chiamare così... dio, era troppo bello!
- Scott! Tutto bene, tu? - in un altro momento sarei stata felicissima di aver udito la sua voce melodiosa uscire dal mio telefono, ma i dubbi si impadronirono di me stringendomi in una morsa che mi bloccava il respiro. Forse aveva appena riattaccato con un'altra delle sue tante ragazze, magari stava facendo un giro di telefonate ed io ero solo un numero nella sua rubrica.
Stavo iniziando a fidarmi di lui, ma dopo la chiacchierata con la mia amica mi era crollato tutto addosso.
- Non importa come sto io. Come va la testa?
- Meglio, grazie. Oggi sono andata a fare shopping con Vane, mi ha detto che ti conosce. - Il momento della verità.
- Ah... lei... - esitò un momento. Vane aveva mentito? - Frequentavamo le medie insieme. Non andavamo molto d'accordo.
Forse Vane mi aveva parlato male di Scott perché non le stava simpatico, o magari si era presa una cotta e lui non l'aveva ricambiata. E se fosse stata una sua ex?
- Come mai?
- Sinceramente, non lo so. Non credo ci sia un vero e proprio motivo. - "opzione ex-ragazza" esclusa. - Comunque. Volevo chiederti se domani, dopo scuola ti andava di uscire.
- Certo - forse, così scoprirò se sei veramente uno stronzo - mi vieni a prendere tu?
- Andata! Buona notte, principessa.
- Notte. A domani.
Domani. Non dovevo aspettare poi molto.
Presto, sarebbe giunto il momento della verità.

GUARDIAN - il mio angelo custodeWhere stories live. Discover now