Fine dei giochi

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- L'hanno preso! - Steve si catapultò in camera mia - Hanno catturato Michael e anche Alessio. Jessica è arrivato il tempo che tu faccia il tuo giuramento.
Anche Virginia doveva fare il giuramento. Dovevamo tornare a Roma. Il giorno seguente eravamo già in viaggio. Durante il tragitto ci raccontarono come avevano fatto a trovarci.
- Le Dominazioni sono un ordine di angeli nella seconda gerarchia. Ricevono gli ordini dai Serafini e Cherubini, si assicurano che sia sempre tutto in ordine. Rarissimamente assumono forma fisica per mostrarsi ai mortali.
- Sei davvero importante principessa. - scherzò Scott.
- Compongono l'esercito dell'Apocalisse - proseguì imperterrito Steve - da loro dipende l'ordine universale e la disciplina ferrea alla quale noi delle schiere più basse ci rivolgiamo per mantenerlo.
- Allora ragazze, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Il massimo che vi possono fare è un taglietto sulla mano, ma non credo che nel vostro caso sia necessario un giuramento di sangue. - spiegò Vanessa.
Virginia deglutì. Era spaventata. Le afferrai la mano e con i pollici, ne accarezzai il dorso. - Andrà tutto bene -, la rassicurai e sta volta sapevo che era vero.
Vane proseguì. - Vi faranno inginocchiare probabilmente e vi faranno dire precise parole. Voi le ripetete e il gioco è fatto.
- Non sembra poi tanto difficile - commentò poi Virgi.
- Non lo è, ma vi cambierà la vita, o meglio è già cambiata quando siete venute a conoscenza di tutte le informazioni sugli angeli. Non sarete mai più persone normali.
- Ah io di certo no! - Virginia la buttò sul ridere. Le sorrisi.
- Dovrete portarvi dietro questo fardello per tutta la
Arrivammo alla stazione di Termini a sera tardi. Steve indicò un furgone nero parcheggiato poco lontano. L'uomo che era alla guida era uno dei tanti che avevano fatto un giuramento.
Io, Vane e Virginia salimmo sul retro.
- Perché tu lo hai fatto? - domandò Virginia curiosa. In realtà anch'io lo volevo sapere, ma non avevo ancora avuto l'occasione di domandarlo a Vane.
- Ho visto cose che non avrei dovuto vedere. - rispose sbrigativamente.
- Del tipo? - insisté.
Alzò gli occhi al cielo. - L'anno scorso ho scoperto che la mia migliore amica era il mio angelo custode. Contenta?
- La storia si ripete - commentai.
- E dov'è ora? - domandò Virginia.
- Non lo so.
- Come non lo sai?
Il suo volto si incupì. - Quando si viene a conoscenza delle informazioni sugli angeli, nephilim e tutto il resto, vuol dire che l'angelo ha fallito nel suo compito di proteggere il proprio umano dalla verità e gli viene tolto l'incarico di Custode e spesso capita che diventi un caduto.

***

Saltai giù dal furgone. Entrammo in una villa dall'ingresso principale che distava qualche chilometro dal centro.
- Dobbiamo andare nel giardino sul retro, che è esattamente dal lato opposto - spiegò Steve.
- Ti posso parlare?
- Ma certo piccola, tutto quello che vuoi.
Gli altri andarono avanti mentre noi restammo indietro per parlare in privato.
- Perché non me l'hai detto?
Sospirò nervosamente. Aveva capito di cosa stavo parlando.
- Quando avevi intenzione di dirmelo? - insitetti.
- Non lo so.
- Come faccio Steve? Come faccio senza di te? - La voce si bloccò in gola e gli occhi s'inumidivano.
- Lo sai che prima o poi sarebbe successo.
- Beh meglio poi che prima.
- Se non vado con loro mi verranno tagliate le ali.
- Io non ti voglio perdere!
- Non dipende da me, Jess.
- Invece sì.
- Cosa posso fare? - Era esasperato e anche se non lo vedevo per il buio sapevo che i suoi occhi si stavano annerendo.
- Rinuncia alle tue ali.
Si bloccò di colpo e disse con tono imperioso: - No. Mai!
- Perché? - domandai disperata.
- Diventerei un caduto - pronunciò la parola "caduto" come se fosse la cosa più terribile che si potesse dire.
- Steve io non sono pronta a rinunciare a te! E non me ne frega niente se diventi un caduto, rimarrai sempre il mio migliore amico.
- Non penso sia la cosa giusta da fare.
- Definisci giusto.
- Jessica non complicare le cose ti prego...
Jessica. Sentii una voce limpida e chiara che mi chiamava, la voce era nella mia testa.
Rimasi esterrefatta, ero al cospetto di una Dominazione in forma fisica. Era la perfezione, i riccioli biondi gli ricadevano morbidi sulla fronte, gli occhi azzurri brillavano in modo innaturale sotto la fioca luce dei lampioni. Alle sue spalle, o meglio sulle sue spalle due enormi ali bianche, candide, talmente chiare che sembravano risplendere di luce propria. Il fisico perfetto, scolpito meglio del David di Michelangelo. Stava lì in piedi di fronte a me in tutta la sua grandezza.  Sarà stato alto come minimo due metri, a confronto sembravo una piccola e fragile bambolina di porcellana.
Jessica, finalmente ti incontro di persona. La sua voce profonda è perfetta arrivo dritta alla mia mente. Non stava parlando. No, la sua voce era nella mia testa!
- Sono onorata - farfugliai sentendomi una nullità al cospetto di una creatura talmente splendida.
È lui l'uomo che ti ha fatto del male, giusto? L'angelo invase ancora i miei pensieri. Guardava alle mie spalle. Mi voltai. Un altro angelo, maestoso, alto e possente come lui, ma con i capelli e gli occhi scuri e le ali nere si confondevano con la notte. Trascinava per un braccio Michel che aveva le mani bloccate dietro la schiena.
Annuii. Cosa gli avrebbero fatto ora? L'angelo nero lo costrinse ad inginocchiarsi spingendolo a terra.
E lui era suo complice? Un'altra Dominazione dai riccioli d'oro e ali candide apparve alle mie spalle portando Alessio. Lo fece cadere a terra affianco a Michael.
- Lurido bastardo, come hai potuto?! - gridò Virginia con la sua vocina stridula.
Ora inginocchiati.
Obbedii.
Ripeti. Io, Jessica Lori.
- Io, Jessica Lori.
In questa notte.
- In questa notte.
Giuro sulla mia vita.
- Giuro sulla mia vita.
Di non rivelare mai e poi mai i sacri segreti di cui sono venuta a conoscenza.
- Di non rivelare mai e poi mai i sacri segreti di cui sono venuta a conoscenza.
Se non rispetterò questo giuramento sono consapevole del fatto che mi verrà inflitta la morte completa.
- Se non rispetterò questo giuramento sono consapevole del fatto che mi verrà inflitta la morte completa.
Sul suo viso perfetto aleggiò l'ombra di un sorriso e finalmente uscì dalla mia testa. Mi rialzai e per un attimo mi sentii disorientata e persi l'equilibrio, Scott mi raggiunse, mi afferrò e mi tenne tra le sue braccia - Cos'è la morte completa?
- L'oblio. Il nulla dopo la morte.
Una scossa di paura mi trapassò lo stomaco, era proprio il caso che tenessi la bocca chiusa.
- Porca miseria! È nella mia testa! - gridò Virginia in preda al panico.
- Fa ciò che dice - le ordinò Vane. Lei iniziò a camminare incontro all'angelo. Si inginocchiò a pochi metri da lui e fissandolo iniziò a pronunciare il giuramento.
- Steve - mi avvicinai a lui e lo trascinai lontano dal gruppo - Devi farlo. Anche se hai paura che non sia la cosa giusta. Anche se pensi che possa portare solo problemi. Anche se rischi di rovinare completamente la tua esistenza. Dillo. Dillo ad alta voce. E poi riparti da lì.
Si passò una mano trai riccioli neri mentre i suoi occhi diventavano il buio.
- Pensa a Vanessa. Non vorresti poter essere libero di amarla? Dillo agli angeli, dì loro che la ami talmente tanto da rinunciare alla tua natura. Dì loro quant'è bello esseri normalissimi, semplicissimi umani. Ti prego, ho ancora bisogno di te nella mia vita.
- Ragazzi, sono ufficialmente una nephilim! - Virginia mi corse incontro e mi abbracciò.
- Benvenuta nel club - le disse Steve sorridendole, lei si sciolse sotto i suo occhi.
- Oh, grazie Stefano.
Lanciai l'ultima occhiata disperata a Steve "ti prego" mimai con le labbra.
Jessica. Si era impossessato ancora della mia mente. Mi voltai di scatto. Vieni. Avanzai verso di lui e Scott fece lo stesso. Lo guardai con aria interrogativa.
Ragazzi. Parlò nelle nostre menti contemporaneamente. Riuscivo a percepirlo. Avete infranto una delle leggi principali, ovvero quella che vieta rapporti sentimentali tra esseri sovrannaturali e umani. Jessica, ti è stato concesso il perdono in quanto non fossi a conoscenza della natura del qui presente Scott. Uscì all'improvviso dalla mia mente.
- No! - gridai - È sbagliato quello che abbiamo fatto, siamo consapevoli di aver commesso un errore che non si ripeterà. - gli occhi mi si riempiono di lacrime.
- Non farlo -, mi bloccò Scott.
- Dobbiamo fare quello che dicono, Scott. Non staremo più insieme, ma vi prego lasciatelo andare.
Scott si rivolse deciso all'angelo - Una cosa che ti fa sentire così bene non può essere sbagliata. Non esiste un amore giusto, è amore e basta. Non importa chi si ama o come si ama, non importa se si va contro le leggi dell'universo. Quello che conta è che sia vero, reale, come noi. - Mi guardò, con gli occhi umidi e mi afferrò le mani - Lotterò al tuo fianco fino alla fine, non rinuncerò a te, non voglio. Mai. Jessica, io non ti lascerò per nulla al mondo!

GUARDIAN - il mio angelo custodeKde žijí příběhy. Začni objevovat