Senza sentimenti

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Fu un Natale stupendo, uno dei più belli di sempre. Lo festeggiammo nel locale del papà di Steve. C'erano tutti i suoi parenti, io e mamma, in sostanza, eravamo due intruse, ma ci sentimmo come parte della famiglia. È stata una giornata fantastica. Il 26, Santo Stefano, con la scusa che era il suo onomastico, Steve venne a casa mia e pranzammo insieme a mia madre. Il giorno seguente c'era una festa a casa di Alessio, non c'era da stupirsi del fatto che fosse così popolare. Frequentava l'ultimo anno, era alto, capelli biondo scuro ricci, occhi color nocciola, giocava a calcio e andava in palestra più volte a settimana. Aveva un fisico spettacolare, Virginia e il suo branco di oche lo hanno sempre descritto come un dio greco. Per un breve periodo persino io mi ero presa una cottarella per lui.
Non avevo voglia di andarci, ma Steve non solo mi costrinse, mi obbligò anche a vestirmi bene: canotta bianca infilata im tubino nero e scarpe col tacco, quelle che avevo comprato per Halloween.
- Morirò di freddo! - mi lamentai - e mi romperò i piedi con queste scarpe!
- Smettila di frignare che è tardi. - mi rimproverò il mio amico - Se vuoi trovare la tua anima gemella devi essere sempre al meglio e sta sera sei stupenda. Cadranno tutti ai tuoi piedi.
- Non voglio trovare un ragazzo, vorrei stare sul divano. - ribattei.
- Lo sai che poi ti diverti. - si avvicinò e sistemò due ciocche dei miei boccoli ribelli - Andiamo che è tardi.

Mamma ci lasciò davanti al cancello della casa di Alessio decorato con delle luci natalizie rosse e verdi. Per fortuna che la villetta era isolata, perché si sentiva la musica da cinquecento metri di distanza. A mezzanotte e mezza a casa! E tirati giù quella gonna. - ordinò mia madre.
- La tengo d'occhio io. A mezzanotte ci viene a prendere mio padre, saremo puntuali. - spiegò il mio amico, chiudendo la portiera.
- Ciao mamma, a dopo. - salutai.
- Grazie del passaggio, Sara! - ringraziò Steve.
- Ciao ragazzi, divertitevi! - disse mamma, mentre tirava su il finestrino.
Percorremmo il bellissimo giardino, curato con siepi, fiori e piccoli alberelli. Ci aprì Lorenzo Righetti, il braccio destro di Alessio, lo aiutava ad organizzare tutte le feste. Mi fiondai in casa, le gambe mi si stavano gelando, Steve mi venne dietro. Gli porgemmo le nostre giacche, salutammo un gruppo di amici e poi ci dirigemmo a salutare Alessio.
- Ale! - urlò Steve per sovrastare la musica.
- Ciao ragazzi! - salutò Steve dandogli il cinque, poi mi squadrò da testa a piedi, indugiando con lo sguardo sul mio seno - Ciao Lori! - wow si ricordava il mio cognome - Mi piace questo tuo nuovo look!
Non potevo crederci, ci stava provando con me il ragazzo più bello e popolare della scuola!
- Grazie - dissi imbarazzata. Steve era sparito tra la folla, lo cercai con lo sguardo ma non lo vidi. - Ti faccio compagnia io. Balliamo? - la sua voce suadente mi fece arrossire. Mi voltai. - Volentieri. - Alessio mi porse un bicchiere. Bevvi in un unico sorso. Sentivo il liquido bruciarmi la gola e le guance diventare rosse, sempre di più. - Vacci piano! - urlò Alessio per sovrastare la musica assordante - È roba forte!
Cominciai a ballare mostrandomi disinvolta. Si avvicinò, appoggiò le mani sui miei fianchi, cercai di divincolarmi con una mossa del bacino, che assomigliava vagamente ad un passo di danza, ma lui mi strinse più forte e mi attirò a se. Volevo allontanarlo, appoggiai le mani sul suo petto per spingerlo via, ma appena sentii i suoi pettorali possenti sotto alla maglia, l'unica cosa che riuscii a fare fu una carezza. Lasciai le mie mani scivolare verso i suoi addominali, le sue scivolarono sulla mia schiena, e sempre più in basso. Le nostre bocche si stavano sfiorando, sentivo il suo respiro confondersi con il mio, i suoi riccioli umidi mi solleticavano la fronte.
Stavo per baciare Alessio. Probabilmente uno dei ragazzi più belli di tutta Italia mi stava stringendo tra le sue braccia. Cosa stavo facendo? Era il mio primo bacio. Volevo darlo così? Senza sentimenti?
Troppo tardi. Ora niente divideva più le nostre bocche, le sue labbra premevano sulle mie avidamente. Labbra focose, desiderose. Ricambiai il bacio con la stessa sfrontatezza. La testa mi girava, non capivo più cosa stava succedendo. Probabilmente erano gli effetti collaterali del cocktail che avevo appena bevuto.
Salimmo al piano di sopra. Alessio mi trascinò in camera sua. Nella penombra riuscii ad intravedere il suo letto alla mia destra e una scrivania dall'altro lato. Si tolse la maglietta.
- Ale, io non credo sia il caso... - non mi lasciò finire la frase. Riprese a baciarmi con passione sfrontata, cercai di allontanarlo, ma senza convinzione.
- Shhh! Non dire nulla. - sussurrò appoggiando le sue lunghe dita affusolate sulla mia bocca umida dei suoi baci. - Niente sentimenti, okay? Ci divertiamo e basta. Domani sarà come se non fosse successo niente.
Non avevo la forza di rispondere. Ero stordita, avevo la vista offuscata.
Alessio mi prese in braccio, con le gambe mi agganciai intorno al suo ventre. Era logico dove volesse arrivare e io non stavo facendo niente per impedirlo. Mi adagiò sul letto. Mi baciò ancora.
Ad un tratto le nostre bocche si staccarono. Sentii il corpo di Alessio sbattere contro la parete violentemente, riconobbi la sagoma di un ragazzo che lo teneva bloccato al muro.
- Cosa credevi di fare? - disse, la voce carica di rabbia.
Avrei riconosciuto quella voce tra mille.
Scott sferrò un pugno ad Alessio che cadde a terra con un tonfo sonoro. Poi si diresse verso il letto, verso di me, mi fece alzare bruscamente e scaraventò anche me contro il muro.
- Cosa stavi facendo? Davvero vuoi buttarti via così? - il suo tono era sostenuto, ma non lasciava trasparire emozioni. Mi teneva entrambi i polsi bloccati al muro.
- Lasciami - borbottai.
- Guardati! Guarda come sei ridotta! Quanto hai bevuto? - ora riuscivo a percepire la sua rabbia - Da sbronza era più facile portarla a letto -, si rivolse al corpo inerme di Alessio allentando la stretta su di me. Approfittai di quel momento per liberarmi. Lo spinsi via, ma si mosse solamente di qualche centimetro. Inizia ad urlargli contro.
- Non mi ha obbligato a fare niente! E poi tu non hai da pensare alla tua ragazza? - la gelosia mi logorava.
- La mia... cosa?
- Smettila con questi giochetti! Non ci casco sta volta! - Quel bastardo voleva provarci ancora, nonostante stesse con Virginia.
- Ti infastidisce che lui sia riuscito ad avere qualcosa da me in una sola sera, mentre tu in un mese non hai concluso niente!
- Stai vaneggiando, smettila. Non dire cose di cui ti potresti pentire -, disse con un tono apparentemente calmo.
- Vattene dalla tua dolce Virginia e lasciami stare!
Mi fionda fuori dalla stanza e corsi in bagno, mi chiusi dentro a chiave e scoppiai a piangere. Se non fosse stato per Scott, probabilmente, quella sera, avrei perso la mia verginità con Alessio. Sarei stata solo un oggetto con il quale voleva divertirsi. Avevo la nausea, ero stordita. Ma che diavolo c'era in quel maledetto cocktail? Cosa mi stava succedendo? Ma anche se stavo malissimo ero felice che Scott si preoccupasse per me, anche se non capivo perché, visto come si era comportato non sembrava tanto diverso da Alessio.
Bussarono energicamente alla porta. - Jess! - urlò Steve - Jessica apri!
Ho la chiave di scorta, sto per aprire - ora era Scott a parlare. Ora erano in combutta? Stavo per alzarmi in piedi, ma le gambe cedettero e caddi a terra.
Sentii la chiave girare nella serratura. Ero sdraiata sul pavimento, ma non avevo ancora perso i sensi.
- Deve averle messo qualcosa in un drink - ipotizzò Scott.
- Chiamo il 118 - propose Steve.
- Non se ne parla, la porteremo a casa mia. Non è il caso di agitare tutti, risolveremo da soli questo casino. - affermò Scott ed uscì dalla stanza.
- Hey, riesci a sentirmi? - mi chiese Steve.
<< Cosa sta succedendo? >>, ma le parole non mi uscirono dalla bocca, allora risposi con un segno del capo, quasi impercettibile.
Le palpebre si fecero pesanti, non riuscivo più a tenere aperti gli occhi. Sapevo che addormentarmi poteva significare non svegliarmi più, ma qualunque cosa mi avesse messo nel bicchiere era più forte della mia volontà. Le forze mi stavano abbandonando, stavo per cedere finché il mio amico non mi sollevò da terra, mi prese in braccio - Andiamo -, ordinò rivolgendosi a Scott. Percorremmo il corridoio, poi scendemmo le scale ed uscimmo dalla porta sul retro.
- Devi restare sveglia, piccola -, la voce di Steve tremava - Resisti ancora un po' e dopo puoi dormire quanto vuoi. - Sentivo il cuore di Steve battere vicino al mio orecchio, era un suono veloce, agitato. Era preoccupato per me. Non potevo addormentarmi, non potevo rinunciare per sempre a lui. Dovevo lottare contro me stessa. Dovevo rimanere sveglia.
- Dai principessa, puoi farcela! - Scott aprì la portiera di una macchina.
È difficile per me descrivere i momenti che seguirono. Nella confusione di quegli istanti ricordo la voce di Sonia ferma e decisa che diceva ai ragazzi cosa fare.

***

Riaprii gli occhi, mi misi seduta di scatto, per colpa di quel mio gesto brusco la testa iniziò a girare. La prima cosa che vidi fu l'armadio color noce che sta di fronte al mio letto. Ero nella mia stanza. Com'ero arrivata in camera mia? Mi aveva portato a casa Steve probabilmente, ma perché non me lo ricordavo? Ricordai di aver bevuto alla festa, ma non mi sembrava di avere esagerato, dunque cos'era successo? Mi solleticai le labbra con le dita. L'ultima cosa che ricordavo era un bacio: avevo baciato Alessio, il ragazzo più popolare della scuola, il ragazzo che in passato mi piaceva, quello con un fisico perfetto. Proprio lui. Quel ragazzo che probabilmente cinque minuti dopo aveva già la lingua nella bocca di un'altra.
Bleah.
Se Steve lo avesse saputo mi avrebbe uccisa. Mi aveva sempre messo in guardia da lui. Si sarebbe infuriato, sarebbe rimasto deluso dal mio comportamento. Deludere il mio migliore amico era l'ultima cosa al mondo che volessi fare, avrei dovuto tenerglielo nascosto, avrei sempre evitato di parlare di quella serata, ma nemmeno questo sarebbe stato facile da fare.

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Spazio autrice

Salve a tutti,
Come procede la storia secondo voi?
Cosa ne pensate dell'affascinante Evan Peters nei panni di Alessio? ;)

Salve a tutti,Come procede la storia secondo voi? Cosa ne pensate dell'affascinante Evan Peters nei panni di Alessio? ;)

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Un saluto,

Esmeralda

GUARDIAN - il mio angelo custodeWhere stories live. Discover now