Yaeialel

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[Vanessa]

Il giorno prima...

Quando riaprii gli occhi vidi una forte luce bianca.
"Sono morta", pensai come prima cosa, ma poi tutto divenne più nitido. Dozzine di uomini, i burattini di Michael, ci accerchiarono puntandoci contro i loro enormi fucili. Alzammo le mani in segno di resa. Steve non ci provò nemmeno a combattere, sarebbe stato un suicidio. Ormai non avevamo più nessuna speranza e quindi ci lasciammo catturare. Uno di loro mi afferrò e mi bloccò le mani dietro la schiena con delle manette. Steve si lasciò infilare una sorta di camicia di forza che legarono con delle catene d'acciaio per impedirgli di trasformarsi.
Proprio in quel momento, quando tutto sembrava perduto, il cielo notturno si spaccò in un lampo di luce accecante. Da quel bagliore comparvero dele sagome che riconobbi in un istante.
Eravamo salvi.
Gli angeli piombarono al suolo qualche attimo dopo. I soldati iniziarono a sparare e io mi rannicchiai al suolo per evitare di essere colpita. I proiettili non sembravano minimamente sfiorare quelle magnifiche creature giunte i nostro soccorso. Gli uomini iniziarono a gridare, alcuni cercarono di fuggire, ma le Dominazioni li presero tutti.
Passarono cinque interminabili minuti di grida straziate di uomini che, uno dopo l'altro, venivano trafitti da spade angeliche, e poi fu silenzio.
Alzai il capo e vidi venire nella mia direzione uno di loro, con le ali candide spiegate dietro la schiena e i riccioli dorati che cadevano leggeri sulla fronte. Mi liberò dalle manette e mi aiutò ad alzarmi.
- Gr-grazie - balbettai davanti a quella meraviglia. I suoi occhi blu si posarono sui miei e mi sentii vibrare tutte le ossa del corpo.
- Prego - disse con la sua voce profonda e perfetta.
- Vanessa! - Steve gridò il mio nome a pieni polmoni. Era preoccupato, era davvero preoccupato per me. lo era perché ci teneva a me... a noi. Se solo non ci fossero stati qui maledetti veti sul rapporto angeli/umani...
Corse verso di me - Stai bene? - chiese ricomponendosi. Annuii.
- State tutti bene? - domandò un terzo angelo.
Tre angeli. Realizzai che erano solamente in tre contro tutti quegli uomini. Osservai la moltitudine di corpi dei soldati privi di vita che ci circondavano. Non si può spiegare la loro forza.
- No. Non sto per niente bene. Voglio sapere dov'è Jessica - gridai in preda al panico.
- È viva - annunciò Steve. - Riesco sentirla. - Essendo il suo Custode aveva un legame con lei e riusciva a percepire la sua presenza e determinati suoi stai d'animo.
- Il Caduto, Michael. È così che si fa chiamare sulla terra. La sta portando nelle prigioni sotto la sua casa. - affermò l'angelo che mi aveva soccorso.
- E dove si trova casa sua? - domandò Scott.
- Appena fuori Roma.
- Roma?! Il modo più rapido per arrivarci è il treno e parliamo di tre ore! E chissà quando passerà il prossimo! Dio solo sa cos'altro quel cane può fare in tutto questo tempo a Jessica! - sbottai.
- Noi arriveremo molto prima, riusciremo a salvarla - "L'angelo scuro" cercò di tranquillizzarmi.
- Perché ci state aiutando? - domandò Steve diffidente.
- Michael è un angelo caduto e sta infrangendo una regola dopo l'altra.- Questa fu la misera spiegazione che diede l'angelo che mi aveva soccorso, ma a Steve bastò per fidarsi, infondo ci avevano appena salvato.
- Yaeialel, vieni con noi?- domandò "il terzo angelo".
Yaeialel.
Che emozione fu conoscere il suo vero nome.
- Non c'è nemmeno da chiederlo - Steve si tolse le scarpe e i vestiti, rimanendo solamente con i jeans. Si piegò sulle ginocchia. La sua schiena iniziò a deformarsi. Gridò. Un urlo straziato di dolore mentre la pelle si lacerava e le piume nere uscirono insieme al sangue. Ed ecco di fronte a me la creatura più splendida mai esistita.
Si avvicinò, mi accarezzò il viso. Istintivamente mi gettai tra le sue braccia, anche se sapevo che non avrei dovuto farlo. Mi avvolse tra le sue braccia e le potenti ali.
- Yaeialel!- lo rispese "il terzo angelo". Spiegò le ali e prese il volo, gli altri due lo seguirono.
- Andrà tutto bene - mi sussurrò all'orecchio. Poi mi lasciò andare.
Spiegò le ali.
Un salto.
Un boato.
Una folata di vento.
Se n'era andato.

GUARDIAN - il mio angelo custodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora