VENTIDUE

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L'indomani sera, poco prima di cena, Calum entrò di corsa in cucina brandendo in una mano a mo' di trofeo un foglio di quaderno strappato, seguito a ruota da Ashton.
<Abbiamo la nostra prima canzone!> annunciò tronfio il moro.
Lorenza, da dietro i fornelli, dove stava friggendo un'enorme frittata, lo guardò sorpresa per quell'improvvisa entrata. Luke, seduto su uno sgabello intorno al tavolo, scoppiò a ridere.
La sera prima e durante quel giorno i ragazzi avevano discusso molto sulle canzoni da suonare e, alla fine, avevano optato per il comporre da soli una serie di brani, mettendo momentaneamente da parte la scelta di eseguire delle cover. Tutti e quattro erano di comune accordo sul fatto che presentarsi con delle proprie canzoni avrebbe aumentato le possibilità di fare più bella figura alla festa della cugina di Samantha, anche se sarebbe stato più difficile ed impegnativo.
<Fammi capire: tu non hai mai scritto una canzone in vita tua, ed ora, così dal nulla, ne hai composta una?> gli domandò Lorenza.
<Non ho fatto tutto da solo, ha contribuito anche Ashton> spiegò Calum. <Io ho buttato giù la mia parte durante l'ora di chimica, tanto non avevo voglia di ascoltare la spiegazione, era troppo noiosa. Ash, invece, ha scritto la sua durante il cambio dell'ora.>
<Ecco cosa stavi facendo al posto di fare anche tu gli esercizi sugli alcani> commentò sempre la ragazza con un sorrisetto.
<Posso leggerla?> chiese il permesso Luke.
<Eccome> rispose Ashton. <La mia parte é quella scritta di sopra.>
Luke prese il foglietto e lesse ad alta voce le frasi scritte a matita, con la calligrafia dell'americano.

"Usciamo, usciamo / perché questa città stanca morta ci tiene soltanto giù. / Mentre ero fuori mi sono ritrovato da solo a pensare che / se mi presentassi con un biglietto aereo, ed un anello con un diamante luccicante con inciso il tuo nome, / vorresti anche tu scappare via? / Perché tutto quello che voglio sei tu."

<Bé, é uscita la tua vena romantica, Ash> commentò l'italiana, sorridendo al suo amico. Poi, posò la sua frittata su un piatto, e si avvicinò a Luke. Diede una letta veloce al foglietto, e scoppiò a ridere. <Questo pezzo, invece, si capisce lontano un miglio che lo ha scritto Calum!> Quindi lesse a tutti la parte scritta in stampatello con la penna nera.

"Lei sembra così perfetta stando lì in piedi, / nelle mie mutande American Apparel. / Ed ora lo so, che sono così giù. / La tua macchia di rossetto é un'opera d'arte, / ho il tuo nome tatuato su un cuore trafitto da una freccia. / Ed ora lo so, che sono così giù."

<E cosa c'è che non va? Non mi sembra che sia così male> osservò Calum.
<No, tutt'altro. É solo che soltanto tu potevi citare i boxer American Apparel, visto che li usi spesso.>
<E tu come fai a sapere che indosso quei boxer?>
<Bé, scusa, ma sei tu quello che gira per la casa senza i pantaloni. Ieri, per esempio, stavo entrando in cucina, quando mi sono trovata davanti te in déshabillé, e ho dovuto chiudere la porta per non vederti, urlandoti di tutto.>
<Ah, sì, mi ricordo> rammentò il ragazzo, dopo un attimo di smarrimento. <Però qualcosina devi averla vista lo stesso.>
<Solo di sfuggita. Come potevo fare d'altronde, se eri proprio davanti alla porta?> si difese Lorenza.
Calum le si avvicinò pian piano. <E, dimmi: ti é piaciuto il mio bel sedere?> ammiccò! dandole una piccola gomitata.
Lei, in risposta, gli tirò un pattone sulla spalla. <Fai proprio schifo certe volte, scozzese!>
<Ragazzi, non bisticciate adesso, per favore> intervenne Ashton. <Ora dobbiamo parlare di cose serie. Cosa ne pensate di questa canzone?>
<Per me é stupenda> rispose Luke. <Certo, manca ancora qualche strofa. Secondo me la parte scritta da Calum andrebbe bene come ritornello.>
<Anche secondo me> concordò Ashton. <La mia parte, invece, potrebbe essere la strofa iniziale.>
<Sì, oppure, se riusciste a scriverne un'altra, potrebbe essere perfetta come seconda strofa. Io la vedo più in quel modo> ipotizzò l'italiana.
<Non dimentichiamo che, però, non abbiamo scritto la musica, e sarà questo l'ostacolo più difficile da superare> ricordò Calum. <E poi non abbiamo nemmeno ancora con noi gli strumenti per poter provare.>
I ragazzi annuirono tutti e quattro.
<Qualche idea per intitolarla?> domandò poi Ashton.
<Il titolo, di solito, si sceglie a lavoro completo> notò Lorenza. <Però... E se le intitolassimo "American Apparel Underwear?">
Calum roteò gli occhi, facendo ridere Lorenza. <É ancora lunga questa storia?>
Luke invece, rifletté un po' sul titolo che poteva essere più adatto per la canzone. Non lunghissimo, di almeno quattro parole, e doveva più o meno riassumere il contenuto del testo, oltre ad essere la frase che doveva risaltare di più.
<Cosa ne dite di "She Looks So Perfect"?> buttò lì dopo un paio di minuti.
I ragazzi ci pensarono un po'.
<Dico che é perfetto> disse alla fine Calum. Lorenza ed Ashton erano della stessa opinione.
<Ottimo! Allora, abbiamo la nostra prima canzone> annunciò a quel punto l'australiano, sorridendo.
Quindi, si spostarono tutti e quattro in salotto, poiché era giunta l'ora di cena.

Solo Per Te (Muke)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora