Capitolo 9 (parte 1)

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Esco da scuola e vado verso gli armadietti. Uffa questa stupida nostalgia non se ne vuole andare. Si, è una giornata di quelle brutte, di quelle in cui anche se cerchi di sorridere dentro di te c'è un piccolo strato di tristezza a scusi cerchi di non fare caso. Infondo nessuno può essere sempre felice. La tristezza arriva per tutti, prima o poi viene, nessuno ci può scappare.

-Tutto okay?- chiede una voce risvegliando dai miei pensieri.

- No- sussurro. Mi accorgo che quella voce è di Cameron e che io sto fissando l'armadietto con i libri in mano.

-Cosa c'è?- domanda.

-Niente lascia stare- sorrido.  Poso i libri e insieme a lui andiamo in mensa. Strano, non abbiamo ancora litigato.

-Ciao- dico appena mi siedo al tavolo.

-Cosa prendi?- mi chiede Erica.

-Non ho fame- sorrido.

-Se non hai fame dev'essere successo qualcosa di davvero brutto- sorride. Mostro un sorriso, il più falso che io abbia mai fatto. Chissà se mi sta pensando mio fratello. Certo, come no. Mi verrebbe voglia di chiudermi in camera ed iniziare a piangere senza mai fermarmi, ma non posso. Non piango mai e non vedo il motivo per cui dovrei farlo per una persona come lui. Non mi ha più chiamato, non si è fatto più sentire, niente di niente. Io per lui non sono nulla. Forse nemmeno una sorella.

-Beth!- mi richiama Erica.

-Dimmi- rispondo.

-Ti sto chiamando da mezz'ora- esclama. Mi guardo intorno e noto che tutti mi stanno fissando. Mi si forma un grosso groppo alla gola, odio essere così vulnerabile.

-Sc...scusate, io devo andare, ci vediamo oggi agli allenamenti- mi alzo e me ne vado. Sento che le lacrime stanno per uscire, mi nascondo dietro un'armadietto e chiudo gli occhi. Prendo un grosso e lungo respiro, ricaccio le lacrime dentro e continuo a camminare. Arrivo in camera e mi chiudo la porta alle spalle, striscio con la schiena sulla porta e mi siedo a terra. Respiro profondamente e continuo a ripetermi che non devo soffrire per lui. Lui non si merita le mie lacrime. Sento bussare alla porta ma non mi muovo.

-Lo so che sei lí dentro, aprimi- dice Cameron.

"Hai bisogno di qualcuno, apri la porta"

Non ho bisogno di nessuno.

"Apri la porta"

Prendo un grosso respiro e apro la porta.

-Che vuoi?- chiedo infastidita.

Senza darmi ascolto entra in casa e si siede sul letto.

-Cosa c'è che non va?- chiede.

-Nulla te l'ho detto- rispondo.

-Non ci credo- risponde.

Mi siedo di fianco a lui.

-Non lo so- dico.

-Nostalgia?- chiede.

-No- mento.

-Quando sto così di solito faccio cose estreme- dice.

-Che genere di cose?- domando ridacchiando.

-Mah...tipo mi arrampico sui palazzi o mi vado al mare e inizio a buttarmi dalle scogliere, diciamo che mi piace rischiare-

Scoppio a ridere.

-Oppure disegno sui muri delle case facendomi beccare dalla polizia e poi inizio a correre per non farmi prendere- dice.

-Portami a fare qualcosa di estremo- sussurro guardandolo dritto negli occhi.

Sorride e poi mi prende per mano.

-Andiamo-

Nuovo capitolo❤ spero vi piaccia.

Vi amo
A presto ❤

Just You And I || Cameron DallasWhere stories live. Discover now