Capitolo 9 (parte 2)

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Usciamo dalla camera e mi porta in corridoio buio, isolato. Le pareti sono piene di graffiti e il pavimento è rovinato, pieno di chiazze di colore e delle bombolette sono sparse per la strada.

-Vieni- dice guidandomi su delle scale. Le salgo attenta a dove metto i piedi perché non sono molto stabili. Arriviamo in un altro piano. In questo invece c'è una stanza vecchia, molto vecchia, riesco a capirlo dalle ragnatele sulla vecchia poltrona posizionata al centro della stanza. Dietro alla poltrona rossa c'è un'enorme libreria, vorrei sedermi ed iniziare a vagare fra i libri perdendosi in un mondo fatto di favole, dove il lieto fine è sempre quello che vince e i cattivi perdono, insomma qualcosa estremamente lontano dalla realtà, perché. ...diciamocelo...il lieto fine non esiste, forse nemmeno nei libri. Mi risveglio dai miei pensieri e mi ritrovo di nuovo su un'altra scala. Questa è ancora meno stabile rispetto all'altra. Mi sembra di cadere da un momento all'altro. Finita la scala riesco a vedere uno spiraglio di luce azzurra. Non è una luce azzurra, è il cielo. Mi rendo conto di essere sul tetto della scuola. Inizio a ridere, non so' nemmeno io per quale motivo.

-Mi butterai giù da qui adesso?- chiedo ridendo.

-Ci stavo pensando a dir la verità....- sorride. Gli tiro un pugno e lui ridacchia.

-Ti fidi di me?- chiede.

-No- sussurro.

-Perfetto- risponde.
Mi prende per mano e mi porta sul bordo del tetto. È altissimo. Da qui riesco a vedere tutta New York.

-Wow- sussurro.

-Sporgiti- sussurra sul mio orecchio.

-Ma sei pazzo?!- grido.

-Mi hai chiesto di fare qualcosa di estremo, sporgiti, ti tengo io- risponde.

Ho paura, tanta paura, ma intanto ho una voglia pazzesca di sporgermi e sfidarmi.
Sento le sue mani sui miei fianchi, prendo un forte respiro e mi sporgo. Mi siedo sul bordo e lascio che i piedi penzolino nel vuoto. Wow.

Lo sento sedersi di fianco a me.

-Non è tanto complicato vedi?- sussurra.

-Vedo- rispondo guardando New York da sotto i miei piedi.

-Da dove trovi il coraggio di fare tutto ciò?- gli chiedo guardandolo dritto negli occhi.

-Il rischio, l'adrenalina, ho sempre adorato sentirmeli in corpo, ho sempre adorato quella sensazione che ti permette di sfidarti e sporgerti verso i limiti- risponde sorridendo e guardando il tramonto che pian piano sta calando.

-Mi fa' sentire bene- continua.

Sento che dietro queste semplici parole c'è qualcosa di più profondo. Lo capisco dal modo in cui continua a torturarsi le mani. Sorrido.

-Sei uguale a mio padre- sorrido.

Sorride anche lui e poi guarda il tramonto.

-Non ho mai portato nessuno qui- sussurra.

-Passi molto tempo qui?- chiedo.

-Tanto, quasi sempre sono qui- risponde.

-Perchè hai deciso di portare proprio me?- domando.

-Mi hai chiesto di fare qualcosa di estremo ed eccoci qua- sorride.

-Grazie, per oggi intendo- borbotto.

-Figurati- risponde.

Si sdraia sulla ghiaia fredda e batte la mano a terra per farmi segno di farlo anche io. Mi sdraio.

-Wow- esclamo.

Un enorme estesa di azzurro, rosso e arancione si presenta davanti ai miei occhi. Mi viene da sorridere. In questo tempo mi sono anche scordata di mio fratello, già, mio fratello. Sorrido ancora, ma questa volta sarcastica. Chissà dov'è. ,ancora gara è a New York, magari è dall'altra parte del mondo, magari mi sta' pensando, magari no, magari sta per scrivermi oppure si è scordato di me semplicemente. È tutto così confuso, tanti magari che restano soltanto tante domande fisse nella mia mente. Tanti forse che non diventeranno mai un davvero. Tanti ricordi che non torneranno indietro.

-A cosa pensi?- domanda.

-A cose a cui non dovrei pensare- rido.

-Stai ridendo falsamente, c'è qualcosa che ti turba- sussurra.

-Non è vero-

Sorride e scuote la testa.

-Farò finta di crederti okay?- risponde.

Nuovo capitolo❤ oddio amo questo capitolo❤

Amo anche voi, più del capitolo ovviamente ahhaha❤

A presto amori❤

Just You And I || Cameron DallasWhere stories live. Discover now