Capitolo 43

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Chiudo la porta alle mie spalle e molto silenziosamente tolgo le scarpe. Le appoggio sul pavimento e mi siedo sul letto. Mi sdraio sotto le coperte e chiudo gli occhi. Dopo poco li riapro, dovrò andare a trovare i miei genitori, con Cameron poi... mio padre odia Cameron. Oddio ma da dove mi è venuto di chiederglielo(?) Cosa volevo fare?
Sospiro e poi chiudo gli occhi, porto le gambe al petto e pian piano mi addormento.

*Mattino seguente*

Mi sveglio con qualcosa che mi tortura il braccio, sembra un pizzicotto, non ho viglia di aprire gli occhi, questo è sicuro. Il mio corpo, all'improvviso, inizia a saltellare sul fianco dentro, come una sardina. Apro gli occhi e vedo Erica che salta sul letto.

-Oddio- sussurro fra me e me. Porto le mie mani alle tempie e le massaggio delicatamente.

-Ma che stai facendo?- domando con la voce impastata dal sonno.

-Non ti svegliavi, così ho preso provvedimenti- dice ridendo.

Prendo il cellulare e leggo l'ora: 8,50.

-Cavolo! Cosa fai sul letto se le lezioni cominciano fra dieci minuti?!- urlo.

Mi alzo dal letto e corro in bagno per prepararmi.

-È la domanda che ti stavo facendo anche io, comunque io sono pronta!- la sento dire dalla camera. Afferro i primi vestiti che mi capitano in mano, lavo i denti e la faccia velocemente e poi corro fuori, senza nemmeno un filo di trucco o aver sistemato i capelli.

-Ehy aspettami- urla Erica correndomi dietro.

Arriviamo in classe alle 9,05 e, ovviamente, il prof inizia a farci storie.

Appena oltrepasso la porta della nostra aula le ragazze si mettono a ridacchiare, le ignoro e vado a sedermi al mio posto.

-Eemh... non hai avuto tempo di lavare la maglia?- domanda Nash accanto a me.

Abbasso lo sguardo e vedo una grossa, anzi, un'immensa macchia di qualcosa sulla mia maglietta bianca.

-Merda- sussurro.

Lui si mette a ridacchiare e si sfila la felpa.

-Tieni metti questa- dice porgendomi la sua felpa.

La infilo e sorrido.

-Ti adoro Nash- dico ridendo.

-Basta che poi me la ridai- risponde lui ridendo.

Sorrido e poi mi concentro sulla lezione. Beh, concentrarmi è una parola grossa, ma almeno ci provo....

********

Appena suona la campanella esco da scuola e vado verso il mio armadietto. Poso i libri mentre sento qualcuno avvicinarsi dietro di me.

-Ehi Cooper, sai, ci sto ripensando sul fatto di venire dai tuoi- dice Cameron ridacchiando nervosamente.

-Ehi Dallas, tu ci verrai, anzi, partiamo adesso- rispondo chiudendo l'armadietto e sorridendo.

-Non farmi quel sorriso sfottente, non puoi obbligarmi- dice lui girandosi e allontanandosi.

-Ehi ma lo hai promesso!- mi lamento. Usciamo da scuola mentre io continuo a lamentarmi.

-Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, dai, dai, dai, dai, ti prego, ti preg...- Continuo a dire, ma lui m'interrompe.

-Okay! Ci vengo! Sali in macchina- dice esausto.

Sorrido soddisfatta e salgo in macchina.

Durante il tragitto gli racconto tutta la mia mattinata e mezza storia della mia vita, lui annuisce ogni dieci minuti e a giudicare dalla sua espressione non credi che gliene freghi molto di quello che sto dicendo.

-Sai Beth, questa mattina, c'ero anche io in classe, so ogni singolo cosa che è successa!- borbotta sorridendo sfottente.

-Ah comunque con mio padre non devi fare il cretino, sii educato e sorridi alle sue squallide battute, mamma fa sempre così, poi non dire parolacce, non parlare male della scuola, devi dire che studi molto...- sto per dire ma lui m'interrompe ancora.

-Non per questo mi dai ripetizioni e sono anche più grande di te, ma dettagli- dice lui ridendo.

Scuoto la testa e scoppio a ridere. Pensavo che durante il viaggio regnasse il silenzio, invece non facciamo altro che parlare.

-Okay da qui dove vado?- domanda lui.

-A destra, no a sinistra scusa- rispondo.

Lui sospira e mi guarda preoccupato.

-Non ho mai avuto un senso dell'orientamento molto alto- borbotto permalosa.

Lui annuisce e io gli tiro un leggero pugno sul braccio.

Arriviamo davanti casa ed io busso alla porta. Mia mamma ci apre e appena mi vede mi salta al collo.

-Amore quanti ci sei mancata!- urla. Poi alza lo sguardo e vede Cameron.

-Piacere tu sei?- domanda.

-Cameron, piacere mio signora- risponde lui sorridendo cordialmente.

Lei ricambia il saluto e ci fa accomodare sul divano.

-Ah Cameron, chiamami pure Chris- dice mia mamma.

-Amore c'è Beth, muoviti!- urla lei.

Mio padre scende dalle scale quasi correndo e appena lo vedo vado verso di lui per abbracciarlo.

-Quanto sei bella- sussurra lui con la testa appoggiata sui miei capelli.

Cameron si alza dal divano ed io chiudo gli occhi, cazzo se non lo fa a pezzetti adesso...

-Piacere signore, sono Cameron- si presenta lui.

Papà lo squadra da testa a piedi e si avvicina. Gli stringe la mano e pronuncia il suo nome:

-Jason-

-Qualcosa mi dice che non sto molto simpatico a tuo padre- borbotta a denti stretti Cam accanto a me.

Mia madre sorride nervosamente.

-Beh io sono venuta qui per parlarvi- dico interrompendo questi minuti di silenzio ed imbarazzo.

-Dicci pure- risponde mia mamma.

-Sedetevi- dico nervosamente.

-Tranquilla- sussurra Cam al mio orecchio. Prendo un grosso respiro, ma mentre sto per parlare papà domanda:

-Sei incinta Beth?-

Io scoppio a ridere.

-Papà non sono nemmeno fidanzata- rispondo.

Il suo viso si rilassa e lo vedo sorridere.

-Cameron accomodati pure e chiamami Jason- dice lui sorridente. Scuoto la testa e ritorno seria.

-Sono venuta per parlarvi di Justin- dico tutto d'un fiato. Ed ecco che le loro espressioni cambiano radicalmente.

Nuovo capitolo ragazze 😍 che ne pensate??😍
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A presto amori 😍
I love you 😍

Just You And I || Cameron DallasWhere stories live. Discover now