Capitolo 9.

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Quanto può essere rompi coglioni dormire beatamente e poi essere svegliati.
Ma io ucciderò quello che mi ha svegliato!
"Angel svegliati" cerca di svegliarmi qualcuno.
No, ho sonno e fammi dormire.
Stronzo.
Per me sono tutti stronzi e quel tutti è Derek.
"No..." Sussurro è tutto ad un tratto mi sento sollevata.
Uffaaaaaa neanche dormire si può.
Non voglio aprire gli occhi e cerco di riaddormentarmi.
"Derek scendi da quel cazzo di letto e vieni a prenderti Angel, sta male" a quelle parole apro gli occhi e scendo da chiunque ero addosso e inizio a correre verso l'esterno del college.
So che mi raggiungeranno.
Ma perché cazzo hanno chiamato Derek?!
Sono dei coglioni!
"No lasciami! Aiuto!" Grido sentendomi presa e messo come un sacco, Theo.
Non dovevano chiamare Derek, anche se sto male.
Non lo voglio vedere dopo quello che è successo tra noi due.
Cerco di liberarmi anche se gli faccio solo il solletico.
"Sta calma Angel" dice Theo camminando verso il college.
Nooooooooo.
"No...non voglio...non voglio vederlo" dico e le lacrime prendono il sopravvento della rabbia.
Lacrime sparite!
Theo mi mette a mo di sposa e io mi copro il viso contro il suo petto continuando a piangere.
"Angel basta piangere sembri una bambina" dice continuando a camminare.
Stacci tu nella mia situazione.
Come faccio a non piangere se non sanno cosa è successo tra me e Derek.
Non voglio vedere quello stronzo.
È solo uno stronzo.
Stronzo.
Solo uno stronzo.
"Lasciami vado in palestra" dico scendendo da lui e andando verso la palestra.
Non mi seguono.
Meglio.
Odio essere seguita più di altro.

...

Passano 10, 20 minuti e nessuno mi sta disturbando.
Non ho fatto niente in palestra ero solo appoggiata al muro a pensare tutt'altro tranne a questo mal di testa e a Derek.
Guardo fuori, niente.
Esco e corro fuori dal college.
Ciao ciao college.
Da che amavo questo college ora lo odio e neanche sono iniziate le lezioni!
Continuo a correre senza fermarmi.
Corro, corro e ancora corro.
Non mi voglio fermare finché il destino non mi porta da qualche parte.
Corro da qualche parte e il destino ha deciso di portarmi al mare.
Amo il mare.
È una parte di me.
Troppe cose fanno parte di me.
È la maggior parte di quelle mi fanno male, troppo male.
Ho dovuto chiudere i rapporti con qualcuno, i miei genitori mi nascondono qualcosa e io mi sento sola.
Mi hanno insegnato a scappare e io ho appreso che si deve ballare per scappare, perché scappare è come una sfida tra il coraggio e la paura e il ballo è la stessa cosa, una sfida.
Mi siedo sulla sabbia e guardo il mare piangendo.
Il mare è mosso, ma non troppo come i miei sentimenti.
Non so cosa mi stia succedendo.
Perché questo college mi ha cambiato la vita?
O è stato qualcuno?
La testa mi sta scoppiando e sento freddo.
Mi viene in mente Derek e a quel sorriso che che sembra più leggendario delle carte di Clash royale.
Adoro quel sorriso ma so che quella era la prima e sarà l'ultima volta.
Lui è fatto così, prende, usa e butta e lo ripeterà finché non troverà qualcuno e se ne andrà, per sempre.
So le voci che corrono su di lui me l'hanno raccontato i ragazzi.
Io non voglio essere presa, usata e buttata.
Mi immagino io qui correre sulla spiaggia con un ragazzo che mi ami di notte, invece a Los Angeles ero sulla spiaggia a camminare, da sola, di sera.
Sono sempre stata chiusa in me stessa anche se sono molto socievole.
Mi guardo i polsi, le bende sono tutte sporche di sangue, mi tremano le mani facendo sgocciolare dalle unghie delle gocce di sangue.
Le ferite si sono riaperte.
Non mi interessa più.
Non mi interessa niente.
Non voglio più l'aiuto di qualcuno.
Non voglio più nessuno.
È uno dei periodi più brutti e più belli della mia vita.
Vorrei soltanto che fosse tutto solo un sogno.
Vorrei che i miei genitori non mi iscrivessero mai in questo college.
Vorrei che non fossi mai andata in questo college.
Vorrei non avere un coinquilino così Stronzo.
Vorrei che Derek fosse l'opposto di quello che è.
Vorrei che quei due stronzi non avessero mai chiamato Derek anche se ora lo voglio più di ogni altra cosa.
Vorrei il suo sorriso magnifico.
Vorrei lui.
Vorrei tutto quanto.
Vorrei niente.
Vorrei non essere mai nata.
"Ti dona più Angel che Step".
Sussulto a quelle parole facendomi riportare alla realtà.
Cosa ci fa lui qua?
Mi alzo e mi giro.
La prima cosa che faccio e saltargli addosso attaccandomi a lui con le gambe alla sua vita e con le braccia al suo collo anche se gli dovrei tirare un ceffone per quello che mi stava per fare.
Derek è uno stronzo.
Uno stronzo magnifico.
Il mio stronzo.
"Portami a casa" sussurro singhiozzando.
"Sei già a casa" mi sussurra accarezzandomi i capelli.
Neanche me ne ero accorta ma nelle sue braccia sono già a casa.
Lui è la mia casa.

Resta per sempre il mio stronzo. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now