Capitolo 32.

4.9K 173 6
                                    

Apro gli occhi e mi alzo col busto.
Vedo che sono le 5, si sono pazza.
Mi stiracchio e vedo Derek dormire beato sul mio cuscino.
Ho voglia di fare una passeggiata.
Gli scrivo un bigliettino dove spiego che vado a fare una passeggiata a New York.
Mi vesto con una gonna nera e un top bianco e esco con il cellulare.
Esco dal college e vado in giro per la città.
Amo passeggiare nella città.
L'aria tra i capelli, nessuna persona tranne le macchine.
Amo ascoltare la musica ma al momento non ne ho voglia.
Vedo una macchina nera andare piano quasi al mio passo.
Non la guardai per dare sospetti e entrai in uno starbucks, era desolato è popolato soltanto dai pochi ragazzi pazzi come me, mi sedetti su uno sgabello e ordinai un caffè da portare.
La macchina nera parcheggia e un uomo con degli occhiali da sole entra dentro il mio stesso bar e ordina un cappuccino.
Il mio caffè arrivò, pagai e andai fuori.
Mentre camminavo e sorseggiavo il mio caffè vedevo il sole alzarsi.
Butto dentro un cestino il contenitore del caffè e rividi quella macchina ma più indietro.
Guardai il cellulare e vidi che erano già le 7, wow il tempo vola.
Iniziai a passeggiare in un parco desolato.
Mi piacciono i posti desolati, siamo simili.
Sento un fazzoletto sopra la bocca e un braccio che mi tiene dalla vita.
Il mio cuore inizia a battere all impazzata.
Che sta succedendo?!
"Fai la brava ora passerà tutto" mi sussurra una voce che non conosco.
Mi stanno rapinando.
Derek aiuto.
Vedo tutto buio e capisco che ho perso i sensi.
Per la prima volta ho paura.

...

Apro gli occhi ma non riesco a mettere a fuoco.
"Ma buongiorno" dice un uomo vestito tutto di nero sopra di me.
Non l'ho mai visto.
Ho paura.
Voglio tornare a casa...
Cerco di parlare ma ho la bocca bloccata, sicuramente mi avrà messo lo scotch.
Guardando per bene sono bloccata sopra un letto e sono solo in intimo.
N-non mi violenterà.
Il mio respiro si fa molto irregolare.
Credo di avere un attacco di panico.
"Oh non piangere non ti farò del male" dice asciugandomi una lacrima che neanche io sapevo che mi sarebbe scesa.
Si caccia la maglietta facendo vedere i suoi addominali, ok almeno non sarà un pezzente.
Ma che vado a dire sto per essere stuprata!
Dio fa che è solo un brutto sogno...fa che ora io mi sveglio nelle braccia di Derek.
Si caccia i pantaloni e inizia a succhiarmi il collo facendomi sentire il suo amico eccitato.
Inizio a lamentarmi e lui si stacca, mi dà uno schiaffo che mi fa piangere più forte.
Ero solo uscita a fare una semplice passeggiata... non doveva succedere tutto ciò.
"Devi fare la buona bambina o sarò costretto a farti molto male" dice prendendomi il viso e stringendolo nella sua mano.
Mi sta facendo male.
Slaccia il reggiseno e li capisco che non c'è più speranza.
La mia prima volta sarebbe stato uno stupro.
Mi toglie le mutande, dopo di che se le toglie anche lui.
Chiudo gli occhi, non voglio vedere.
Poi in mezzo secondo vengo penetrata.
Scaccio un urlo per quel che posso spalancando gli occhi, ma tanto so che non mi salverà nessuno.
Inizia a fare avanti e dietro velocemente dentro di me facendomi troppo male.
Dio che male.
Dopo pochi minuti fece una spinta più forte che mi fece venire ma lui bastardo com'è, continuò fino a che non venne anche lui.
Mi cacciò lo scotch facendomi male ma ormai il dolore era solletico per me dopo questo.
Ho il vomito.
"Oh una verginella, mi è piaciuto farlo con te, credo che lo rifaremo" dice rivestendosi.
"No ti prego" dico piangendo.
Mi slegò i polsi da permettermi di farmi sedere avevo le caviglie incatenate e non potevo muoverle.
"Non ti ho fatto così tanto male, ti do la possibilità di rivestirti contenta? Vestiti" Dice slegando le caviglie, poi prese i vestiti e me li diede.
Feci come mi ordinò e mi legò i polsi in un angolino da seduta accanto al letto e se ne andò.
Le cosce e l'interno coscia mi faceva male e non smettevo di piangere.
Perché?
Perché tutte a me?
Vidi pur avendo gli occhi immersi di lacrime il mio cellulare spento sul comodino della presunta stanza.
Il comodino era un passo da me e potevo prenderlo con tranquillità se non avessi queste catene.
Feci alcuni sforzi facendomi male anche ai polsi ma ne valse la pena se dovevo prendere il cellulare.
Lo accesi e misi il PIN, le mani mi tremavano erano le 19:37, notai tante chiamate e tanti messaggi.
Chiamai Derek mentre ancora piangendo.
Mi rispose subito.
"Bambina dov'è sei ti sto cercando da tutte le parti, sono dalla polizia dove sei Angel? Perché non mi hai risposto o chiamato...aspetta tu stai piangendo" dice tutto velocemente.
"D-Derek ho paura. Non lo so d-dove sono. Ti prego salvami" dico ed entra quel bastardo.
"CHI CAZZO STAI CHIAMANDO?!" Grida venendo di corsa da me dandomi uno schifo e buttando il cellulare lontano possibile.
Si sente ancora la voce di Derek.
"BRUTTA FIGLIA DI PUTTANA" urla alzandomi e cacciandomi le mutande.
"No ti prego!" Grido piangendo prima che mi penetri di nuovo.
Dopo aver finito il suo trattamento mi buttò per terra e mi strinse di più le catene e aggiunse quelle ai piedi.
Dal dolore e tra le lacrime non so come mi addormento sperando che è solo un brutto sogno.
Alcune volte mi risveglio la notte ma mi addormento.
Mi manca da morire Derek.

Resta per sempre il mio stronzo. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now