Capitolo 47.

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Mancano solo due ore a mezzanotte, già è tutto organizzato per mezzanotte.
Sono in ansia.
Derek e Theo verranno con me ma io non volevo metterli in nei guai.
Prima per quel che potevano ci hanno insegnato a sparare, soprattutto io che sono la cavia.
Diciamo che ho imparato in fretta ho fatto pure una capriola mentre sparavo.
Sono fiera di me stessa.
Mi sistemo i capelli in una coda scompigliata.
Non mi interessa se non è perfetta ma non voglio che i miei capelli mi intralcino, Theo addirittura aveva detto di tagliarli li, pazzo.
Ho un'ora e un quarto di svago cosa posso fare?
Prima di tutto usciamo da qua, secondo cazzeggia e per finire sprecare tempo finché non passa un'ora.
Ho cazzeggiato qui e là spendendo soldi per cose per bambini, mi è venuta l'attacco di dolcezza.
Ho speso 100 euro per vestiti per bambini e bambine, ora mi ritrovo con cinquanta buste piene di vestiti.
Ora con Derek e Theo stiamo andando in tutti gli orfanotrofi per regalare i vestiti, anche ai bambini che trovavamo per strada che stavano per morire di fame.
"Come mai questo attacco di dolcezza?" Domanda Theo.
Beh sto per morire voglio fare una bella cosa.
"Voglio dare amore ai bambini che non ce l'hanno...aspetta..." Mi fermo sul colpo.
Cazzo come ho fatto a dimenticarmi.
Merda.
"Andiamo subito in un negozio di giocattoli ora!" Dico iniziando a correre.
Manca poco meno di mezz'ora e dovremmo incamminarci per andare alla stazione ma devo farlo.
"Cosa ti prende?" Dice Derek.
"Ho dimenticato di fare un regalo...e un addio" dico entrando al primo negozio di giocattoli.
Prendo tanti colori e tre bambole, due peluche e una bacchetta come quelle delle fatine.
Ci dirigiamo alla cassa, la commessa ci guarda male come se siamo tre bambini.
Fotte sega.
"180 dollari" dice con voce stridula facendo un ghigno.
Crede che non li abbia? Beh sbaglia.
Do i 180 e faccio lo stesso ghigno.
Sconfitta prende i dollari e mette tutto in una busta regalo come gli ho ordinato.
"A chi devi regalargli tutto quello?"dice Theo.
"A Dama, una bambina nella mia stessa situazione. Non volevo abbandonare questo mondo senza avergli fatto un regalo. Non sono neanche passata a salutarla" dico portando il regalo in mano.
"Tieni" dico dando il pacco a Theo che lo prende.
Inizio a fare delle ruote soltanto per ricordarmi la sensazione del cemento.
Mi fermo e li guardo.
Non volevo che venissero, non voglio neanche ora.
Non voglio che mi vedano morire.

...

"Cinque minuti e tutti nelle macchine" grida il ragazzo, il capo.
"Pronta?" Dice Derek facendomi sussultare dallo spavento.
"Per gl'infarti no, per andare a morire si, se no non ero qui a quest'ora. Sei agitato?" Domando in fine.
Si passa una mano nei capelli.
Si è agitato.
"Non stai andando a morire Derek. Io sono la cavia e come vedi non ho paura" dico mettendo la pistola dentro la custodia.
Che cazzo ho detto?
Mi sto cagando in mano.
Ci hanno preparato e io sono pronta, più di prima.
Andiamo tutti fuori e entriamo tutti nelle macchine e i guidatori/FBI/poliziotti partono verso l'indirizzo che ho dato.
Theo nel tragitto è agitatissimo, Derek non lo mostra ma è preoccupato e io mi sto sciogliendo dalla paura.
Ma è la mia scelta.
E la mia paura si deve fare una ragione.

Resta per sempre il mio stronzo. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now