Capitolo 10.

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Premetto ogni dieci capitoli farò un capitolo che supererà le 1000 parole
Buona lettura!❤️

Tutta la pace del mondo è con me.
Devi stare calma Angel.
Non pensare a niente.
Non pensare a quel coltello.
Non pensare la canzone che ha messo Derek che fa schifo al cazzo.
Non ci riesco.
Fa proprio schifo.
Ma che gusti ha? Gusti orribili.
"DEREK CAMBIA CANZONE CAZZO" grido da camera mia.
Oh, ciao!
Già quello che avete appena letto sono io e Derek che litighiamo.
Sono passati 2 giorni e tutto è tornato alla normalità.
I punti me li hanno tolti e ora ho solo delle piccole fasce ai polsi.
Derek ieri sera si è portata a letto una puttana e io non so perché invece di dormire piangevo.
Non gli ho detto niente, stamattina lo solo salutato, ma mi ha spinto e urlato contro di non dover più piangere che sembravo patetica, che ero solo una cessa. Forse mi aveva sentita.
Si è sicuramente scordato cosa è successo tre giorni fa.
Ora solo le 16:02 del pomeriggio seduta con le gambe al petto per terra con un coltello in mano tremando mentre piango.
Lo stavo per fare ma poi ho pensato che è sbagliato.
È sbagliato tagliarsi e io sono sbagliata.
Ho pensato che Derek si arrabbierebbe e mi direbbe che sono una cretina, che penserei troppo alla morte e che scappo sempre, ma non sto scappando sto solo decidendo di morire, ma non voglio morire.
Sono immobile, paralizzata.
Sento la musica chiudersi e dei passi venire verso la mia camera.
Sento bussare.
"Vattene Stronzo" dico seria fallendo però, dato che le lacrime coprono la mia serietà.
La porta è chiusa a chiave ma sento che ha messo qualcosa nella serratura, sicuramente una chiave, infatti l'ha aperta. "Ang.." Dice ma si blocca sicuramente vedendomi.
Non lo guardo rimanendo immobile.
Mi sento sollevata e prensa in braccio cacciandomi il coltello dalle mani, mi ha presa in braccio e mi sta portando sicuramente in bagno.
Ma non è così.
Sta andando in camera sua, mi distende sul suo letto e lui sopra di me.
Smetto di tremare mentre lui mi abbraccia e mi sussurra scusa.
Ha la testa dentro l'incavo del mio collo e qualche volta lo bacia.
"Derek ti perdono" dico e a quelle parole mi stringe di più.
Ma cosa gli prende?
"Non è vero, lo stavi per fare per colpa mia...ed...è colpa mia" dice con voce tremante e sento qualche cosa di un po' freddo.
Lacrime.
Sta piangendo.
Gli accarezzo i capelli.
"Derek...non piangere"dico tirandogli un po' le punte dei capelli.
"Non sto piangendo" dice alzando il viso, dillo a mia nonna sta cosa.
Gli asciugo le lacrime dagli occhi e rivedo il suo sorriso.
Il cuore mi si ferma per un secondo.
"Che c'è?" Domanda.
"Niente, sei bello anche quando piangi" dico e sorride nuovamente.
Non l'ho detto veramente vero? Non ho detto che è bello vero?
Mi copro la faccia diventata rossa dalla vergogna con le mani.
Cazzo che vergogna.
Aspetta ma questa è la prima volta che mi vergogno per un ragazzo.
Mi caccia le mani davanti e le intreccia con le sue.
Guardo le nostre mani intrecciate dopo ritorno ai suoi occhi.
Non so come ma i suoi occhi si incastrano con i miei occhi.
Lo vedo avvicinarsi piano piano, sta succedendo davvero? Ditemi che non è un sogno.
Ad interrompere tutto fu il bussare della porta di casa.
E che cazzo; mainagioia parte 2!
Derek si stacca e si siede sul letto con la testa nelle mani.
Vado ad aprire la porta e ritrovo forse un amico di Derek.
"Hey Hey, che bella puttanella abbiamo qua. Dovevo parlare con Derek per una cosa ma forse mi ha dato altro" dice un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi neri.
Mi spinge verso il muro bloccandomi ogni via di uscita.
Cosa intende 'mi ha dato altro'?
Mi mette una sua mano sul fianco sorridendo malignamente.
Sono paralizzata, non riesco a parlare non riesco a muovermi.
Forza Step, devi gridare il nome di Derek.
Già Step è il nome della mia parte coraggiosa.
Inizia a baciarmi con foga, non è il mio primo bacio ma questo fa proprio schifo, non lo cambio ovviamente.
Muoviti Step!
La sua mano entra sotto la maglietta e sgrano gli occhi. Dalle labbra passa al collo e inizia a baciare.
Grida Step! GRIDA!
"DEREK! DEREK AI..." Grido ma non finisco che sento un dolore fortissimo sia ai polsi sia al resto del corpo; per provocarmi altro dolore mi spinge violentamente contro il muro. Povera mia schiena...
È tutto sfocato e sono stordita.
"Devi stare zitta ok?" Dice il tizio prendendomi per il collo e stringendolo.
Mi manca l'aria.
Derek...aiuto.
"Norman!" Grida Derek fiondandosi su quel ragazzo allontanando la sua lurida mano dal mio collo.
Cado per terra e inizio a tossire.
Li sento gridare, ma non mi interessa.
Non riesco a respirare.
Non mi accorgo neanche che sto piangendo.
Tutto è così veloce, che ho paura di morire.
Ho paura, paura che mi avrebbe violentata, paura di morire, paura di non vedere più Derek.
"Derek..." Sussurro ma non mi sente e inizia a picchiare il così detto Norman.
Cerco di prendere fiato.
"Derek" grido e li ho perso tutto il fiato.
Respiro e singhiozzo singhiozzo contemporaneamente, vedo con la vista appannata Derek venire da me e Norman scappare via sbattendo la porta.
"Angel...Angel devi stare calma" dice preoccupato.
Io calma? Ma guardati!
Il mio cuore da pochi battiti incomincia ad accellerare.
Sto forse andando in tachicardia.
Non voglio morire.
Non voglio perdere gli occhi di Derek, le sue labbra, il suo sorriso, non voglio perdere lui.
Ho paura.
Ho una paura matta.

POV DEREK.

Non capisco cosa sta succedendo, sono davvero nel panico.
Sta andando in tachicardia e io non so che fare.
Ho paura di perdere il suo sorriso bellissimo.
Ho paura di perdere i suoi occhi.
Ho paura di perdere la sua voce che chiama il mio nome.
Ho paura di perdere lei.
La prima cretinata che faccio è baciarla e stranamente ricambia.
Non so che cosa provi per lei ma non è amore, è attrazione? Si attrazione.
Si calma e mi stringe la maglietta e la faccio coricare per terra coricandomi su di lei reggendomi suoi gomiti per non pesagli troppo.
Gli chiedo l'accesso della lingua e lei acconsente subito.
Sembrano anni questo bacio.
La sollevo e la prendo in braccio, incatena le sue gambe attorno alla mia vita e le braccia intorno al mio collo.
Un bacio appassionale, il più bello che io abbia dato e ricevuto nella mia vita.
La porto in camera mia e la appoggio sul letto mi stacco per un secondo per prendere fiato.
Mi guarda negli occhi e mi perdo dentro di esso.
Si corica sul letto e baciandomi mi attira a lei.
La ragazza vuole giocare, allora giochiamo.
Intrufolo le mani sotto la maglietta e per un secondo, ma Angel mi blocca riportandomi le mani alle sue ma quando lo rifaccio non mi blocca.
Vado all'orlo della maglietta e glie la levo facendola rimanere con solo il reggiseno.
È stupenda.
Sembra il corpo di un Angelo.
Gira la testa di lato, non diventa rossa e come se ha...paura.
Ma perché?
"Angel che c'è?" Dico dolce accarezzandogli la guancia.
Sembra che sia in un altro mondo.
"Angel?" La chiamo.
Mi spinge via e si rimette la maglietta andando via.
"Angel mi dici che cazzo hai?!" Dico seguendola.
Niente.
Non mi risponde.
La prendo per il braccio per fermarla e la giro.
"16 anni" dice.
Che c'entra 16 anni?
"Cosa c'entra?" dico.
"Due anni fa non è stato molto bello. Tutti a scuola mi prendevano per il culo perché ballavo come i ragazzi, qualche volta mi picchiavano anche. A me non mi importava. La mia famiglia si allarmava sempre se venivo a casa con un occhio nero o il labbro spaccato. Mi dicevano di dirgli nomi, ma non potevo diglieli. Era tutta la scuola. Ero stanca di essere distrutta dalla gente. Avevo smesso di mangiare, di studiare, persino di parlare. Avevo smesso di vivere. Le uniche cose che facevo era ballare e ascoltare musica. Era la mia vita ed è tutt'ora. Odiavo andare alle superiori. Odiavo tutti gli alunni di quella scuola. Odiavo la mia famiglia. Un giorno mentre andavo a ballare incontrai un ragazzo. Iniziammo a parlare. Passavano secondi, minuti, ore persino giorni ma parlavamo ancora. Non mi stancavo mai di stare con lui. Era l'unica cosa buona in un mondo così bastardo. Un giorno eravamo a casa mia, ceravamo io, lui e mio fratello. Lui mi iniziò a baciare, mi aveva già detto che era innamorato di me. Mi tolse la maglietta e anche i pantaloncini, non volevo farlo, mi stava quasi per violentare. 'Perché tutti a me?' Pensavo. 'Perché in questo mondo ci sono solo bastardi' pensavo ancora. Ormai sentivo solo la mia testa. Iniziai a gridare così tanto che per due settimane non avevo voce. Mio fratello mi sentì gridare in tempo e corse in camera mia. Iniziò a picchiarlo ma non lo uccise lo mandò via dicendogli di non farsi più vivo. Io nel frattempo stavo già piangendo non perché mio fratello stava per ucciderlo ma perché anche quel ragazzo faceva parte di quelli bastardi. Non andai più a scuola per due anni. Stavo ricominciando a vivere piano piano. Quando ho compiuto 18 anni ero la ragazza più felice di tutti. Per non essere presa in giro cambiai e ora eccomi. Un cesso che non smette di essere distrutta dalla gente." Dice tutto quanto piangendo. L'ho ascoltata, ho ascoltato tutto quello che ha detto.
Non è un cesso anche se glie lo dico.
È un Angelo.
Il mio Angelo.
"Non deve più succedere. Tu ritornerai a farti tutte le puttane che vuoi, io, beh io continuo a vivere. Anche se è la più grande puttanata del secolo che ho mai detto." Dice mettendosi a ridere come una pazza.
È sempre più bella.
"Angel smettila" dico e lei si ferma.
"Vatti a vestire se dobbiamo ritornare alle nostre vite. Non era mai cominciata e non comincerà mai" dico queste parole facendomi male.
So che hanno fatto male anche a lei ma l'ha detto lei, non deve più succedere.
Ma non posso, non posso vivere senza di lei.
Quanto resisterò? Secondo me pochi minuti.
Stupido orgoglio del cazzo.

Resta per sempre il mio stronzo. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now