Pezzi di te, sparsi ovunque.

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Sai a volte quando percorro i tuoi passi, mi capita di pensarti il più delle volte, pensare se anche a te come a me succede.
Con mio fratello mi capita spesso di entrare nello stesso negozio di videogiochi in cui siamo stati insieme. A volte, non sempre, mi torna in mente quella scena e allora socchiudo gli occhi e sospiro. A furia di vivere di ricordi non mi sto vivendo il presente.
Eravamo di fronte alla cassa, in mano avevo due videogiochi per mio fratello, volevo fargli una sorpresa che alla fine abbiamo scelto io e te, insieme.
abbiamo lasciati pezzi di noi un po' ovunque, pezzi di te, di quel rimasuglio di noi.
Avevi il braccio poggiato alla mia spalla, mi prendevi per il culo perché ero poco più bassa di te. Ma bastavano quei 5/6 centimetri per dirmi "sei una nana."
In quel momento essere una "nana" in confronto a te, non mi dispiaceva per nulla. Potevo poggiarmi al tuo petto senza abbassarmi, o piegarmi con il capo.  Avrei tanto voluto farlo, ma in quel momento ero troppo imbarazzata, forse per te che non mi toglievi gli occhi di dosso, oppure per la situazione in generale. In quel momento, ironicamente ti sfidai, dicendo che con la playstation ero più brava di te e tu puntualmente mi hai proposto di farlo davvero.
"Vediamo allora quanto sei brava. Quando dormirai da me facciamo prima una partita alla play."
E devo ammetterlo, mi sobbalzó il cuore a quel "quando dormirai da me." Mi piacevi troppo, mi piaceva troppo stare con te.
Con te era magico anche aspettare il proprio turno alla cassa, con te era tutta un'altra cosa. E chissà quanto sarebbe stato bello fare la spesa con te, riempire il carrello di schifezze che avremmo mangiato davanti al tuo film preferito, "V per Vendetta", tra un bacio e l'altro.
Ci sono pezzi di te ovunque, anche sotto la metropolitana, il nostro primo luogo d'incontro, ricordo che quella mattina l'ansia mi divorava, ero lí ad aspettarti ed aggrovigliarmi nei miei stupidi complessi. Non ero poi tanto sicura di saperti rendere felice.
Mentre controllavo il cellulare in cerca di un tuo messaggio dove dicevi di esser arrivato, eri già di fronte a me.
Mi portai una mano alla bocca per la sorpresa e per la gioia, e tu mi abbracciasti forte, tanto che mi sentivo soffocare. Ma non mi sarebbe dispiaciuto rimanere così un altro po', anche se faceva male, anche se la tua presa era troppo forte, forse per la gioia.
Hai lasciato li un pezzo di te, dove ogni qualvolta che qualcuno mi cammina affianco col tuo stesso profumo, senza pensarci due volte mi giro, abbassando lo sguardo delusa, perché non sei tu.
Tu non sei piú in nessun posto, e in parte non ci sono più neanch'io.

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