7.La città di Karga e l'Unione dei Sette (03) ~ Kalad'ur

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«Fame!» Pandora si alzò di scatto dal letto dove era sdraiata. La camera era molto simile a quella che avevano a Falkedorf, con la differenza che bastava pensare a qualcosa per ottenerla. Beatrix chiuse un libro e lo appoggiò sul comodino; aveva fatto un salto in biblioteca per recuperarne uno da leggere mentre Pandora riposava. Riprese lo zaino e lo mise in spalla.

«Non capirò mai la tua mania di avere sempre dietro tutto e la borsa sempre appresso.»

«Preferisco essere sempre pronta e poter recuperare tutto subito. Inoltre sono gelosa delle mie cose.»

«Sì, questo lo so. Però... sai, è strano.»

Senza aspettare risposta, uscì dalla camera. Beatrix la seguì.

«Ora?»

«Pensa: sala da pranzo.»

Pandora chiuse la porta e la riaprì. Davanti a loro si mostrò un'enorme stanza arredata con un unico lungo tavolo, a cui erano già sedute diverse persone. Il soffitto era alto e le volte si incatenavano tra loro, creando uno strano reticolo di linee dritte e curve. In fondo c'era una zona rialzata larga quanto tutta la sala, raggiungibile da una piccola scalinata. Sul lato destro, una serie di tende in tessuto damascato erano sollevate per far entrare la luce esterna dalla grande vetrata; su quello sinistro si dipanava un mosaico che narrava chissà quale guerra.

Individuarono due visi conosciuti e si avvicinarono. Toruk parlava in modo concitato a Darkbolt, agitando le mani per mimare ciò che stava raccontando.

«...e poi ha alzato la spada così, capisci? Era grosso e veloce, ma io ero pronto! Sono entrato in ira, mi sono scansato di lato e zap! L'ho colpito! Si è preso una bella scarica!»

«Possiamo?» chiese Pandora indicando le sedie davanti a loro.

Il ragazzo, ancora con le braccia alzate, sorrise.

«Certo!»

La Naiade era seduta un po' più distante da loro. Aveva un libro aperto che leggeva mentre mangiava.

"Un mondo senza magia, chissà come dev'essere", pensò Beatrix.

Pandora intanto osservava Toruk che parlava, o forse litigava, non era molto chiaro, con suo fratello.

«Com'è che non vi assomigliate?» chiese guardandoli. L'unica cosa che li accumunava era l'occhio giallo di Toruk, della stessa tonalità di quelli di Darkbolt.

I due fratelli si squadrarono, come se nessuno glielo avesse mai chiesto.

«Storia lunga...» tagliò corto Toruk, «neanche voi del resto.» Il ragazzo le osservava, una di fianco all'altra davano quasi l'impressione di essere luce e oscurità. Pandora sembrava risplendere, come se fosse sempre pronta a scattare; Beatrix, al contrario, sembrava dovesse sparire da un momento all'altro, assorbita dalle ombre.

«Perché dovremmo assomigliarci?» chiese Beatrix, improvvisamente interessata alla conversazione.

«Allora ce l'hai la voce!» Toruk era stupito che si fosse rivolta a lui direttamente.

«Guarda che ho parlato anche prima.»

«Sì, ma vedi... Non so spiegarmelo, è come se...»

«Come se non dicesse mai nulla più del necessario?» finì Pandora.

«Quello!» squittì Toruk facendo un gesto secco con la mano chiusa a pugno e il dito indice alzato. Guardò il piatto e apparve un pezzo d'arrosto.

«Funziona come le camere?» chiese Pandora. Senza aspettare risposta, pensò che aveva fame e le apparve davanti la carne fumante. Beatrix, istigata dal profumo, tentò anche lei. Durante la cena, Toruk riprese il discorso con suo fratello riguardante chissà quale battaglia che aveva intrapreso nei giorni precedenti.

Flashforward ~ Arco 1: Le battaglie per la RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora