41.Karga (04) ~ A cena

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Quando riaprì gli occhi, sentì nuovamente il profumo dei nocturna. Si stava muovendo, in braccio a qualcuno.

«Buongiorno.»

Alzò lo sguardo e avvampò. «Cosa mi è successo?» Kalad'ur l'aveva portata fuori dalla prigione, ora camminavano nel salone d'ingresso. Sperò di non arrivare mai, ovunque la stesse portando.

«Sei svenuta appena hai visto Neckter. Ti ha mostrato qualcosa?» Neckter? Giusto, voleva verificare una cosa e finché fosse stato ricoperto da quella poltiglia, non l'avrebbe potuto fare.

«Sì.» Ripensò alla sensazione fastidiosa provata, alla sicurezza di essere in grado di fare qualcosa di dimenticato.

«Potrei chiederti cosa?»

Non lo poteva vedere?

«No», rispose al suo pensiero. Quindi sapeva del suo passato, ma quella visione non poteva vederla.

«Ero in un posto buio, all'aperto. Una serie di colonne rettangolari con delle finestre illuminate mi circondavano. All'improvviso è apparso un uomo, un angelo credo e mi sono svegliata.»

«Tutto qui?»

«Non so come spiegarlo il resto. Avevo paura, no. Non io, la terra stessa aveva paura e me lo trasmetteva. Qualcosa la stava corrompendo, mangiando viva.»

«Capisco.» Le porte della sua stanza si aprirono e l'adagiò sul letto. «Riposati. Non pensarci più, almeno per ora.»

Lo osservò uscire, sentendo lo sguardo curioso di Pandora su di sé. Appena richiuse la porta, era già sul bordo del suo letto.

«Cos'è successo?»

Beatrix la fissò. Un turbinio di pensieri le offuscavano la mente, ma solo uno in quel momento sembrava la risposta a quella domanda.

«Io quello me lo sposo.» Affondò a testa nel cuscino e lo strinse, tra le risate dell'amica.

«Era pure ora! E io faccio il tifo per te, sappilo.»

Evitò di rivelare quanto visto a Pandora. Si sentiva stupida, ma preferiva non farla preoccupare con i suoi problemi, almeno finché non avrebbe scoperto la verità dietro Neckter.

***

La sera, si trovarono a mangiare assieme nella sala comune. La tavolata era stranamente silenziosa, ognuno perso nei propri pensieri. Kramer aveva passato il pomeriggio a dormire per non rimuginare troppo, tuttavia sembrava impossibile per lui chiudere i conti con il passato. Non che fosse un problema vero, più una seccatura. Quando sperava di aver risolto, sbucava qualcuno che voleva chissà cosa da suo padre. Non sapeva neanche dov'era, ma la gente gli piombava in casa cercandolo. L'unica cosa che avevano in comune era il sangue, per il resto ricordava a mala pena il suo volto, ma visto che erano imparentati, finivano da lui.

«Certo che oggi siete tutti allegri, vero? Che vi ha fatto quella casa?» La voce di Pandora lo riportò alla realtà. Si accorse che anche gli altri avevano il muso lungo, a parte Darkbolt che si era seduto di fianco al tizio con le fiamme, Salamandra-qualcosa. Beatrix sembrava contare da quanti chicchi di riso era formato il suo piatto, la Naiade sembrava una madre che ha appena sgridato i figli, Toruk si era seduto distante ma anche lui fissava qualcosa nel vuoto. Kramer lanciò le posate sul tavolo e guardò la ragazza.

«Hai ragione. Noia, pensieri, rotture varie. Basta. Parliamo di qualcosa, vi va? Quanti chicchi ci sono in quel piatto?» chiese rivolgendosi a Beatrix.

«A occhio, quattromila e qualcosa. A cosa ti serve saperlo?» rispose la ragazza sovrappensiero.

Pandora rise. Chissà se stava pensando a (o parlando con) Kalad'ur.

«Li stavi contando sul serio?» Kramer era incredulo, come diavolo aveva fatto? Lo stava prendendo in giro.

«Ovvio che no, ma a stima... credo di essermi persa un pezzo, dai vostri sguardi.»

«Sì, amica mia. Cercavamo un argomento. Una moneta per i tuoi pensieri», sussurrò Pandora.

Beatrix finalmente mise la posata nel piatto e sollevò una piccola porzione, parlò prima di mangiarla.

«Ho riferito del drago. Ero così arrabbiata che non ci ho neppure pensato alla riunione.»

Quindi stava parlando con Kalad'ur.

«Che ti dice il dentone?» Pandora era davvero curiosa di sapere cosa si dicessero. Conosceva Beatrix fin da quando era bambina, ma era la prima volta che si invaghiva e si vedeva tantissimo. Non era abituata a provare sentimenti forti in generale, figuriamoci una cotta potente come quella.

«Il drago non era previsto, ne terranno di conto.»

Kramer si voltò a guardare il vampiro. Era preso da una conversazione con Arisel, l'elfo con la tigre. Ora capiva perché Beatrix avesse lo sguardo perso nel vuoto, stava discutendo. Come facesse il dentone a badare a più di una conversazione alla volta era un mistero. Notò la mancanza di Zaneide nel gruppetto dei generali. Rivolse l'attenzione nuovamente alle ragazze. «Che cosa significa, secondo voi?»

«Abbiamo davvero troppi pochi dati. Dovremmo indagare su chi ha voluto questa maledizione e perché, ma il nostro compito è un altro. Non ce lo diranno, stanne certo.»

Kramer sorrise. «A me va bene così, è più facile.»

«Non vuoi sapere che combinano? E se quello che fanno non ti piacesse?» si intromise la Naiade.

«Qualcuno mi pagherà per ucciderli. Quel coso che tengono in cantina non è molto diverso da ciò che elimino per vivere.»

La Naiade si alzò da tavolo. «Questo mondo è allucinante, pensate tutti solo a voi stessi» e si diresse verso l'uscita.

«Che ho detto?» Kramer la seguì con lo sguardo muoversi.

«Niente. Non ha ancora capito che né noi né Karga siamo dei campioni del dio del sole.»

All'uscita della guerriera, i tre continuarono a parlare del più e del meno. In quel periodo, nessuno di loro si aspettava quello che si sarebbe scatenato da lì a poco.

***

Sì, ho guardato in media di quanti grammi è formato un piatto di riso e quanto pesa il singolo chicco.

Ora, una domanda. Mi piacerebbe inserire alcuni disegni che ho fatto per questa campagna. Per voi è meglio dare uno speciale o pubblico qui?

Flashforward ~ Arco 1: Le battaglie per la RosaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin