38.Karga (01) ~ La riunione

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Palazzo di Karga.

Furono accolti nella sala riunioni. L'aria era elettrica, sembrava che mancasse davvero poco allo scatto d'ira di qualcuno di loro. Tra tutti i presenti, due tenevano la testa bassa, come se fossero sotto processo. Ethan non aveva il coraggio di guardarli in viso. Non era stato d'accordo ad approvare una missione simile, aveva avuto mille dubbi al riguardo, primo fra tutti la reazione che avrebbe avuto lui nella stessa situazione: avrebbe messo a ferro e fuoco il palazzo. La calma degli avventurieri era encomiabile a suo avviso. Toruk, invece, si sentiva in colpa. Prima lo avevano mandato a sorvegliarli direttamente, poi li avevano messi alla prova. Era conscio che quella missione fosse importante, ma si sentiva in parte tradito dalla sua stessa famiglia. Non si erano fidati delle sue sensazioni, che erano risultate pure corrette. Kalad'ur sembrava uno spettatore a teatro, in attesa del tanto agognato climax. Seduto al suo posto, al lato di una sedia vuota, beveva dal suo calice osservando i presenti e ascoltandone i pensieri. Gli altri generali di Karga, erano apatici, come se non avessero davvero diritto di parola o, più probabilmente, non gliene importava di come avrebbero potuto reagire dei mercenari.

«Siete stati bravi.» Fu Zaneide a interrompere il silenzio imbarazzante. «Stiamo valutando come potenziare le vostre abilità al meglio, questa sfida si è rivelata utile per...»

La risata di Kramer interruppe il discorso imparato a memoria della donna. Fino a quel momento era rimasto a occhi chiusi e con le braccia conserte, ma a quella frase aveva puntato lo sguardo sul loro attuale capo. «Sfida? Presa in giro, semmai. Perché non siamo stati avvisati?»

«Per vedere come avreste reagito davvero a una situazione simile.»

«Ci prendete in giro?» Pandora sbatté le mani sul tavolo e si alzò dal tavolo. «Ci avete convocato voi e sapete chi siamo, ma forse è il caso di rammentarvi la memoria?»

Zaneide alzò la mano per far cenno di risedersi, ignorando la minaccia. «Sappiamo chi siete, ma volevamo vedere coi nostri occhi cosa siete capaci di fare sotto pressione. Nonostante non abbiate propriamente superato tutte le prove, vi siete comportati bene. Spero, tuttavia, che i dissapori siano rimasti in quella villa.»

«Temo, Zaneide, che questi vostri giochetti li facciano nascere i dissapori. Non siamo i primi venuti e abbiamo alle spalle un'esperienza che credo voi conosciate, a meno che non ci abbiate scelto perché gli unici pazzi ad avere accettato», sussurrò Beatrix per attirare l'attenzione. In certe occasioni la calma è più devastante dell'ira e da quel punto di vista la ragazza sapeva inquietare solo osservando la gente.

"Sani di mente non siete, questo è sicuro." Nella testa di Beatrix risuonò una voce familiare.

"Ci avete scelti voi, sapevate a cosa andavate incontro."

Kalad'ur fece roteare il contenuto dentro il calice. "Certamente. Che divertimento ci sarebbe stato altrimenti?"

«Se Karga ha deciso per una tale missione, avrà avuto i suoi motivi», esclamò Darkbolt.

«Ne sono cosciente, ma in ogni caso non è il modo di trattare qualcuno che ha accettato di lavorare per voi, non aiutano a instaurare rapporti di fiducia. Visto che non sono dell'umore adatto a discutere e, immagino, neanche i miei compagni, potremmo terminare qui una riunione che non ha senso di esistere e che non porterà a nulla di concreto?»

"Diplomatica."

"Non fate il sorpreso. Li avete scelti voi i simboli, vero? Solo voi potevate sapere di certe cose."

Kalad'ur non rispose, non ce n'era bisogno. Tuttavia decise di rassicurarla.

"Certi segreti sono rimasti tali, non li dirò in giro. Puoi fidarti."

"Credo sia proprio la fiducia in voi il mio problema", pensò senza davvero desiderare rispondergli. Se ne accorse quando ormai aveva generato il pensiero. Sentì la risata soffocata dell'uomo.

«Penso di sì. Vi daremo una piccola ricompensa extra singolarmente.»

Beatrix lasciò il petalo sul tavolo e si alzò, diretta verso la sua stanza. "Sul serio mi è scappata quella frase?"

«Mia signora, desidererei parlarvi... a te e a Pandora, se non vi dispiace.» La voce della Naiade la colse impreparata.

«Cos... sì, va bene.» No, non andava bene. Voleva sdraiarsi a riposare, oppure recarsi nel giardino del palazzo, non di certo intraprendere una nuova discussione. «Fra dieci minuti in camera mia.»

Dopo che la Naiade si fu allontanata, Pandora le raggiunse e la prese sotto braccio. «Che succede? Andiamo a divertirci un po'?»

«No, non subito almeno. La Naiade ci vuole parlare. A tutte e due.»

Pandora rise, trascinandola verso la porta. «E cosa vuole?»

Beatrix sospirò. «Nulla di buono, temo. Non ho voglia di discutere, sul serio. Voglio solo rilassarmi un po' dopo la missione devastante di oggi.»

***

Che cosa vorrà la Naiade?

Flashforward ~ Arco 1: Le battaglie per la RosaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora