17. Il giuramento (02)

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(Capitolo revisionato il 20/12/2017)

Diretta in camera sua, Beatrix rimuginava su quanto accaduto. Era abituata ai pazzi, ne era circondata. Neanche lei era totalmente sana di mente, ma una cosa simile era la prima volta che le capitava: una guerriera tornata dalla morte che di punto in bianco le prestava giuramento davanti. Arrivata nella stanza, trovò la porta del bagno socchiusa e si intrufolò. L'ambiente era poco più piccolo di quello con i letti ma era circolare. Pandora aveva buttato i vestiti in una cesta. C'era anche un mobile aperto senza antine, con diversi ripiani pieni di asciugamani fumanti. Dalla vasca interrata spuntava la testa castana di Pandora. «Dobbiamo tornare a casa per forza? Questo posto è fenomenale!» esclamò Pandora voltandosi per guardarla.

«Certo... come no», rispose Beatrix.

«Che succede?»

Si fermò sul bordo e guardò l'amica. Dopo un attimo di esitazione, le mostrò il ciondolo.

«Cos'è? Non stare lì però, entra anche tu.»

A quelle parole, Beatrix si avvicinò alla cesta e iniziò a spogliarsi. «A saperlo. Mi è apparso poco prima che Kalad'ur finisse di riportare in vita la Naiade. Il problema... è il dopo.» Appoggiò i vestiti nella cesta ed entrò nella vasca, di fronte all'amica. Si accorse solo allora di non poter togliere il ciondolo.

«Dopo?»

«Questo ti farà ridere. Si è rialzata, tutta convinta, si è messa davanti a me e ha estratto la spada.»

«Cos'ha fatto?!»

«Calma. Ha appoggiato la lama a terra, si è inginocchiata e...» sospirò, «mi ha giurato fedeltà.»

Pandora strinse gli occhi e allungò il collo verso Beatrix. La osservò qualche secondo per poi dire: «Perché? Lei mica è un campione?»

Beatrix sollevò le spalle. «Non lo so, ha detto che deve spiegarmi. Ora non è che mi andasse di sentire chissà quale storia strappalacrime, così ho evitato. Dopo deve spiegarmi, dopo pranzo magari. Anzi no, cena. Voglio farmi un giro in città.»

Pandora abbassò la testa e venne scossa da tremiti, poi scoppiò a ridere sguaiatamente. «Un campione del dio del sole giura fedeltà a te! Giuro, questa è la cosa più divertente che abbia mai sentito! Un campione! Ti prego, dimmi che le dirai chi sei!»

«Non posso, lo sai. Non possiamo.»

«Però sarebbe troppo divertente!»

«Non lo nego, anche Kalad'ur è dello stesso avviso. Ora però voglio solo rilassarmi nella vasca, vedremo più tardi cosa vuole...»

***

La Naiade era avvolta dalla schiuma. Sul suo mondo il bagno caldo era un lusso per pochi e poche volte all'anno, anche (e soprattutto) per una questione di pudore, ma a lei piaceva crogiolarsi nell'acqua calda. Immersa in tutta quella tranquillità, poté finalmente fare mente locale su ciò che l'era capitato. Faticava a credere alla sua resurrezione, però gli altri la davano per assodata. Una morte assurda, tra l'altro. Non ricordava neanche come fosse successo. Poi c'era Kalad'ur. Da ciò che aveva detto Beatrix, doveva essere potente. Temette che le persone natie di quel mondo avrebbero potuto conquistare il suo con nient'altro che delle spade. Come lei era arrivata lì, esseri simili sarebbero potuti arrivare nel suo.

"Impossibile. Non c'è niente nel tuo misero mondo che possa interessare a qualcuno. Niente magia, niente poteri..."

«Cosa...? Come...?»

La Naiade si coprì d'istinto e si guardò attorno cercando Kalad'ur. Come aveva fatto a entrare, senza che se ne fosse accorta?

"Non sono entrato. È solo che mi hai servito la battuta su un piatto d'argento, come potevo non rispondere? Torna ai tuoi pensieri, ho altro da fare ora."

Flashforward ~ Arco 1: Le battaglie per la RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora