9.La città di Karga e l'Unione dei Sette (05) ~ Sogni

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La Naiade osservava la pila di libri davanti a sé. Aveva pensato che fosse tutto un sogno, ma stava passando troppo tempo e lei ancora non si era svegliata: che fosse quella la sua prova? Che fosse finalmente giunta l'ora del riscatto? Osservò le pagine intrise di disegni anatomici di mostri e di esseri che credeva vivessero solo in miti e leggende. Lì, invece, erano considerati come veri e reali; del resto aveva visto anche lei Darkbolt, un ragazzo che sembrava incrociato con una lucertola.

In biblioteca c'era un brusio continuo. Molte persone erano rimaste bloccate nel palazzo e cercavano un modo per svagarsi. Alcuni studiavano un modo per spezzare la maledizione e discutevano su teorie magiche che per lei non avevano senso.

Tornò a guardare il libro su cui stava studiando e lo chiuse. Non si sarebbe mai ricordata tutti quei nomi e particolari, faticava a distinguere uno yuan ti da un mezzo drago, come avrebbe potuto studiarli? Aprì un libro di storia e geografia, sperando di capirci qualcosa di più su quel mondo e scoprì presto come le cose funzionassero in modo molto diverso da casa sua. Non esistevano regni in quella regione del mondo, ma solo città-stato, proprio come quella in cui si trovava. Quasi tutte erano gestite da gruppi di incantatori e proprio per questo mantenevano una sorta di equilibrio. Avevano paura che una guerra magica avrebbe portato più danni che benefici, quindi più che battaglie per la conquista dei territori e delle risorse, erano in corso incontri per stipulare alleanze, ma queste alleanze cambiavano molto velocemente.

Non le era ancora molto chiaro come gestissero il sistema delle leggi. Ogni città-stato aveva le sue, ma c'erano delle linee guida che venivano seguite in base al tipo di religione praticata in un determinato luogo. Per esempio, a Karga seguivano le regole delle divinità considerate "buone". Gli dei non accettavano sacrifici di sangue, gli omicidi e i ladrocini dovevano essere puniti, bisognava aiutare i più deboli, i malati dovevano ricevere le cure. L'Unione era il modo in cui si chiamava il gruppo che governava la città. Era formata da un consiglio di sette generali, solo mezzo draghi che si erano fatti valere in un modo o in un altro. Non tutti erano incantatori, ma avevano comunque doti straordinarie. Ethan, ad esempio, era in grado di modificare il proprio corpo. Ogni generale aveva un gruppo di supporto, come un piccolo esercito, che lo aiutava nelle missioni a più ampio respiro. Karga era in sostanza molto più militarizzata di altre. Seaport si era specializzata nel commercio e Falkedorf spesso faceva da paciere, alleato con tutti ma amico di nessuno, almeno secondo l'autore che aveva scritto quel trattato.

La Naiade si rese conto che vivere in un mondo tanto diverso dal suo non sarebbe stato per nulla facile.

***

La sala comune era gremita come a mezzogiorno. Beatrix si chiese se tutte quelle persone appartenessero davvero al castello o se semplicemente qualcuno potesse entrare a palazzo, sedersi a tavola e mangiare. Poi ripensò che all'ingresso controllavano chiunque, quindi non era possibile, ma avrebbe spiegato perché nessuno sembrava stare male a Karga.

Beatrix spiccava in mezzo alla combriccola e attirava gli sguardi dei curiosi. Toruk si agitava e alzava la voce, Pandora era distesa coi gomiti sul tavolo, Darkbolt giocava a fare le costruzioni con le posate e la Naiade tendeva a distrarsi facilmente e si guardava attorno prima di fare qualunque gesto per timore di offendere qualcuno senza volerlo. Beatrix, invece, sembrava una statua. Sedeva con la schiena appoggiata allo schienale, parlava a bassa voce e allo stesso tempo sembrava fregarsene dei modi altrui. Sembrava un automa.

«Io direi che ci alziamo per le sette e partiamo in modo da essere lì per le otto. Anzi, ci incontriamo qui per le sette e mezzo, colazione e via!»

Toruk quando parlava era molto concitato ed euforico, accompagnava ogni parola con ampi gesti di braccia e mani.

«Com'è il campo? Ci serviranno pozioni particolari, oltre alle solite?» chiese Beatrix.

Flashforward ~ Arco 1: Le battaglie per la RosaWhere stories live. Discover now